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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

ALCUNE COSE CHE HO FATTO

Questa mattina le Gemmy mi hanno svegliato alle 6.31 cantando Tanti auguri a te. Dieci anni fa, questo giorno, mi svegliavo in una tenda a Saturnia, con i vigili che bussavano perché notoriamente il campeggio libero è vietato; vent'anni fa, a quest'ora, non so dov'ero; trent'anni fa uscivo dall'utero. Esisto da trent'anni e otto mesi. Cose random che ho fatto entro i trent’anni: Vivere per trent’anni Fare tre figlie Acquistare una casa con il mio uomo e una volta mollata pagargli la sua metà e avere una casa tutta mia (e delle mia banca, actually) Laurea con una pancia gemellare di sette mesi Prendere il treno migliaia di volte senza biglietto Leggere tanti libri Essere ritirata da mia madre all’ufficio dei vigili urbani a quattordici anni perché io e la Michi andavamo in due su un motorino senza casco Andare in tre in motorino (una delle altre due persone era una mia amica che chiamavano “Tettona”, l’altro era un amico che non

"Sai di dash"

Stamane la dolce Lucy-in-the-sky mi ha svegliato all’alba chiedendomi se potevamo fare una sorpresa alle sue sorelle, preparando la spremuta d’arancia prima che s’alzassero. Ho acconsentito, ovviamente, anche se come vi anticipavo la mia forma fisica negli ultimi giorni non è proprio brillante (tipo che stamattina mi sono svegliata chiedendomi se il dolorino alla schiena è proprio la schiena o il polmone destro). Le sorelle hanno gradito la sorpresa e ci siamo messe a tavola allegre, con io che tossivo sputacchiando pezzi di bronco nel mio the. Nel primo minuto e mezzo di colazione ho ricevuto quattordici calci nello stinco e ho chiesto gentilmente a Camilla se poteva stare ferma. Al secondo minuto a tavola, quando eravamo in ritardo sulla nostra tabella di marcia di circa un quarto d’ora, la suddetta, continuando ad agitarsi, ha rovesciato a terra il prezioso nettare di arancia rossa. Ho mandato le due macchiate a cambiarsi, ho pulito sedie, tavolo e pavimento, e infine ho trangu

PIOVE

Da qualche giorno ho la nausea e il mal di testa (no battute, please). Credo che questi sbalzi di temperatura mi diano fastidio. Quando l’aria è asciutta starnutisco e mi bruciano gli occhi, quando è umido ho mal di testa. Stamattina ho preso un Brufen, assieme ai biscotti tocciati nel mascarpone (parlando di nausea, no?). Potrei essere di pessimo umore, per via che piove, è buio, sto male e vado al lavoro. Eppure sono leggermente in fibrillazione, perché credo che stia per succedere qualcosa. Qualcosa che ha della poesia. Non so cosa ma credo che succederà. Entro qualche giorno. Ho questa sensazione. Quando sento nell’aria queste vibrazioni ascolto e forzo il destino e faccio succedere le cose. Bea capirebbe. E allora metto il basco rosso, esco sotto la pioggia e canticchio una canzone di Dalida, che succeda quello che deve succedere. Il y a quelque fois des refrains plus forts que le vin qui vous tournent la tête (…)Et n'oublie pas que ce sera toi qui conduiras ce soir

Pane e Rose da Trenitalia

Trenitalia è uno tra i miei peggiori nemici, assieme a quei cani di Hera, e insieme a una tale che io e mio fratello chiamiamo La Bocchinara Cognome. Costei, e ve la faccio corta, è una di quelle persone estremamente insulse, che tipicamente, quando hanno un minimo di visibilità/ “potere”/ emersione dal grigiore, te lo mettono sempre in culo, per fartela pagare del fatto che la natura è stata evidentemente più generosa con te che con loro. Ma parliamo di treni, giusto per aiutare Google a capire di cosa minchia parla questo blog. L’altro giorno mi capita che vado a Milano, in Frecciarossa. Come tutti sapete i Frecciarossa costano un botto, però in effetti a mio modesto avviso la qualità è buona, se penso a tutti i chilometri che ho macinato sui regionali. Le Frecce in genere sono comode e pulite, quasi sempre vieni trattato bene, in genere non incontri psicopatici, e soprattutto le Frecce ci sono. I trenini regionali invece pian piano si diradano. Cazzo me ne frega che coloro che

QUASI TRENTA

Il trentatréduemilatredici compio trent’anni. Non chiedetemi perché ma il mio compleanno, come tutte le feste comandate, è un momento delicato: normalmente entro in angoscia un paio di settimane prima, e attraverso sempre dapprima una fase up, nella quale ventilo l’ipotesi di festeggiare, e in seguito una fase down, nella quale disdico il ristorante e cerco di far passare la cosa inosservata. Ho sapientemente tolto la mia data di nascita dal mio profilo Facebook eppur tuttavia ogni anno mi stupisco di quante persone si ricordino autonomamente il mio compleanno. Cioè, capisco le amiche storiche che ce l’avevano scritto in Smemoranda, ma le amiche recenti no, non so come facciano. Io ho smesso da molto tempo di ricordarmi i compleanni, però sono fortunata perché il 70% delle persone a cui voglio bene compie gli anni in agosto. Preambolo a parte, volevo dire che quest’anno forse potrei far passare più o meno inosservato il mio compleanno, epperò compiere 30 anni mi colpisce. Sopratt

PENSIERI IN AUTOBUS

In questi giorni c’ho un po’ di sfighetta malefica, ma forse non è sfighetta, bensì sono io che sono negativa. Le cose vanno quasi sempre come le faccio andare, nella vita. Se vanno male è quasi sempre colpa mia, se ci penso. E infatti siamo a metà del mese, lo sapete che a metà mese mi girano, sono cattiva, e mi capitano tutte. Insomma, mi è successo che a mio fratello s’è rotta la macchina perché è un cazzone e la tiene male, e io ho dovuto prestare la mia a mamma, perché lei non ce l’ha e le bimbe sono da ritirare da scuola e poi da portare in palestra, e insomma, un gran casino. Io volevo andare al lavoro con la mia collega, ma la mia collega era malata, e allora ho preso l’autobus. L’autobus è bello, però io anche volendo non lo potrei prendere ogni giorno perché l’ultimo che torna a BucoDelCulo è alle 17.30. La gente non esce dal lavoro alle 17.30, no. Insomma, continuo a consumare Co2, ciao politici locali, ciao, grazie, ciao PD, ciao cooperative, ciao padroni, ciao.

LIBRI CHE DEVO ANCORA LEGGERE

L'altro giorno dovevo fare un viaggetto in treno: un'ora e mezza su un regionale, sapete, quelli che fanno rumore, puzzano, fa troppo caldo, fa troppo freddo. Il Frecciarossa su quel tratto non esiste. Sul trenino regionale non ci sono le prese elettriche. Una volta voglio fare una dissertazione sui treni, perché magari sapete spiegarmi per quale stracazzo di motivo i trenini regionali non ci hanno la presa elettrica e poi ce n'è uno ogni due ore, mentre i Freccia, ce n'è ogni venti minuti (scherzavo, non ditemelo, giassò!). Dicevo, non c'era la presa elettrica e avevo sia il cellulare che il portatile scarichi. Quando facevo la pendolare non avevo il portatile e il cellulare me lo dimenticavo quasi sempre a casa. Quindi so . Facile, dico. Tiro fuori il libro, fiduciosa. Avevo in borsa il manuale dell'ecommerce di Roberto Ghislandi. Era un po' che non leggevo un'ora e mezza di fila. Perché alla sera ultimamente sono sempre molto stanca, e poi c'

COME SI FA A RIMORCHIARE

L'altro giorno, apro la posta e c'era questo allegato da parte di mio fratello.  Io ci avevo un po' paura ad aprirlo, perché vai te a sapere se ti manda un Priapo gigante e quello che hai dietro in coda alla cassa si accorge che stai scrutando un mega pisello col cellulare.  Sì, vabbè, moderni un paio di palle, siamo sempre a BucoDelCulo. E invece no, mi ha mandato questo grazioso banner di lui a due teste, tutto cuoricinato e con la stampa vichy in sottofondo (se so cos'è la stampa vichy è merito suo: io, fosse per me, escluso qualche rigurgito di autostima, sarei sempre in jeans, converse e capelli legati alla meno peggio). E niente, voleva che gli aprissi una rubrica sul mio blog. Lui quando ci si mette è un cagaminchia di prima categoria: “Eddai, tanto non scrivi più molto. E io non ho voglia di aprire un blog mio”, mi ha incoraggiato. “E poi obiettivamente, sei una persona cattiva: pensa a quel poveraccio del padre delle tue figlie. Dopo averti conosciuto è