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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Parte di un clan

L’altro giorno ero a pranzo con degli amici di un amico, e devo dire che certe contaminazioni sono per me piacevolissime. Io che sono sempre stata una persona “radicata” in Romagna (pur avendo cambiato città tre volte e viaggiato più che potevo), adoro ritrovarmi in situazioni “temporanee”, di condivisione anche profonda con persone che forse non rivedrò mai più. Mi lasciano sempre qualcosa di importante. Perché se ti conosci per una giornata, in quella giornata porti di te ciò che vuoi, non il pacchetto completo, non la complessità del tuo karma; solo la tua apparenza, che forse è ciò di più vero che hai. E quindi niente, ci si trova a pranzo io e L. con questo mio amico, una esperta di numerologia, una musicista e un ingegnere trasfertista che viaggia il mondo. Questo hanno detto a me a L.: che siamo evidentemente anime gemelle. Mi piace pensare lo abbiano detto per il fatto che siamo vicendevolmente gentili (più lui, comunque). E allora pensavo a una cosa importante che ho svi

Perché a diciotto anni credevo di essere di destra

 L’altro giorno un mio caro amico mi ha mandato la foto di un libro sul fascismo che sta leggendo. “Da molti anni l’appartenenza al partito era diventata una condizione necessaria per essere impiegato dello Stato o del Comune, o delle maggiori aziende industriali o commerciali […]. La tessera del partito, fu detto, era la tessera del pane” Credo che il mio amico volesse suggerire un paragone con il green pass, ma la prima cosa a cui ho pensato io è stata la penetrazione della politica di “sinistra” nel tessuto economico emiliano romagnolo, sempre esistita da quando sono nata. E mi sono ricordata il motivo per cui a diciotto anni ho creduto di essere di destra. Perché ero povera, e la sinistra italiana, da sempre dominante nella mia regione, non è roba per noialtri. Io a quasi diciotto anni Ricordo nello specifico che a mia nonna avevano appena amputato una gamba, e dopo mesi in ospedale era cognitivamente andata. Una bambina stronza. Mia madre, che aveva avuto sempre un rappo

Piano inclinato

In questi giorni ragionavo sui piani inclinati e su una cosa che diceva sempre mia nonna Giovanna. Ve la dico dopo, prima voglio riportare quello che ho scritto su Facebook l'altro giorno. “Oggi io e L. abbiamo inaugurato la stagione balneare, ed era caldo come a giugno inoltrato con il beneficio che a San Giuliano non ci sono ancora gli ombrelloni e tutta la spiaggia è libera per i gruppi di ragazzi e ragazzini locali, giunti in bici o in vespa. Accanto a me una mamma e una figlia forse diciottenne ridono forte e vagliano ristoranti per la cena; scelgono La cappa, un po' le invidio. Poco più in là ci sono loro, li riconosco sempre: sono una decina, hanno dai quattordici ai diciassette anni (non uno di più, per forza), in maggioranza maschi, alcuni credo abbiano genitori stranieri, e sono accompagnati da un adulto. Vanno sempre via prima degli altri, mi immagino che facciano i turni per fare la doccia nei due bagni della casa-famiglia. Dietro agli occhiali da sole, ho p

Il distacco

Non è un momento facile.  Do la colpa in buona parte ai governi scellerati che hanno amministrato la mia vita negli ultimi due anni. Tuttavia la vita è anche questo: resistere. O forse dovrei dire le vite. Non so se credo nel karma, forse vale la pena di considerarlo, e di non mettere tutto il focus e le energie su questa specifica vita. La ragione e non solo il sentimento mi dicono che un albero secco non è finito: ha sparso i suoi semi e spargerà i suoi resti: tutto nutre il cosmo e forse anche io, comunque vada. Detto questo, l’altro giorno mi è successa una cosa carina: sono andata a pranzo con una persona di cui avevo solo un vago ricordo, di quando avevo una manciata di anni. E mi sono ricordata di alcune cose belle, tipo quella volta che era estate, stavo andando a dormire a casa di nonna Cloe, poi all’improvviso una clacsonata: “Valentina, scendi che ti portiamo in piscina!”. E nonna che non aveva un costume da darmi e mi spedì fuori con un paio di pantaloncini in spugna, e io