L’anno scorso abbiamo sperimentato la bocciatura. Ed eccomi qua: oggi sono io, la mamma di quella ragazzina più grande che fumava all'intervallo e che speravo non diventasse amica di mia figlia. Non parliamo ora delle macerie che stiamo lasciando a bambini e adolescenti italiani che sennò mi incazzo e basta e non serve a niente. Volevo parlare del fatto che sono chiesta tante cose e una tra queste è: che cosa significa che uno è stato bocciato? Quando andavo a scuola, percepivo la bocciatura come l'aver tirato un po’ troppo la corda. Non ero una ribelle: ero solo una che si arrangiava e che non riconosceva l’autorità, lo sono tutt’ora. Riconosco solo la stima: se sei stimabile, allora posso accettare di prendere in considerazione quello che dici. Se non hai la mia stima, allora ti voglio bene uguale ma per me decido io. E in quegli anni, di adulti che riscuotessero la mia stima ce n’erano proprio pochi, dunque facevo quello che mi pareva, studiavo quello che consideravo intere...
Vita, morte ma soprattutto miracoli di Valentina Santandrea