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Visualizzazione dei post da luglio, 2013

Di ritorno dal Gargano

Le vacanze sono finite. Vabbè, poi ad agosto ricominciano, e credo che me ne andrò a Lisbona a trovare Bea ma necessariamente non posso stare molto perché le bimbe etc, e poi non so se trovo il volo a poco, e poi aspetto amiche a casa, e poi, non so, ecco. Quelle che sono finite sono le vacanze al mare. Non ho fatto in tempo a dire, figata le bimbe stanno diventando grandi e mi consentono vacanze con la catena leggermente più lunga, che non si limita al tragitto casa-mare mare- casa, che si sono rivelate per le rompi che sono (costatazione semi-ironica).  Tipo, le ho portate a Vieste e la loro attenzione è stata catturata solamente da un ristorante che esponeva girarrosti. Oppure, e questo ve lo dico spesso, le ho portate a vedere le grotte marine a Peschici e loro dicono, sì ma a noi ci piaceva Riccione, che c’erano dieci sale giochi e viale Ceccarini e in spiaggia mangiavamo il cocomero a merenda. Oppure le ho portate in questa spiaggia dove eravamo in quindici e loro han

Un vecchio e una moneta

L’altra sera, il mio vicino aveva radunato i suoi tre o quattro amici, e assieme avevano caricato fino all’inverosimile la sua vecchia station wagon: avevano persino legato, sul tetto, un materasso e due bici da bambino. Erano tutti oggetti da poche decine di euro. Con tale attrezzatura, il mio vicino avrebbe raggiunto Livorno (un po’ meno di quattro ore di curve), dove si sarebbe imbarcato per il Marocco. Io, con la macchina colma, partivo per portare le bimbe una settimana al mare. Ieri mattina in spiaggia ho visto due vecchi bianchissimi, con una giovane aiutante. La vecchia aveva le gambe grossissime e bianche, piene di vene blu. Camminava con le stampelle, e sotto il costume si intravvedeva il pannolone. Il marito aveva portato una sedia pieghevole, e la sua ora in spiaggia era consistita nel far fare quattro passi alla signora: dalla sedia pieghevole alla battigia e ritorno, con l’aiuto della ragazza. Sembrava molto stanco. A un certo punto, è passato un signore che suonav

Ai tempi dell'amore libero

Sto guidando una sera in campagna. Di fianco ho mia madre, le bimbe dormono nei sedili dietro. “Guarda: una lepre!” “Se ci fosse stato tuo nonno. Quando passavamo l’estate nella casa in collina, lui a volte arrivava con la fiat Giulia e un braccio fuori dal finestrino, che teneva una lepre per le orecchie” “Io invece mi ricordo di quando la casa in collina non l’aveva più, ma andava comunque a trovare il vecchio mezzadro che viveva lassù. Mi ricordo quelle domeniche nella loro cucina che puzzava di stalla, e le sedie di paglia, e il nonno, il vecchio e sua moglie che parlavano annoiandomi a morte, ma non uscivo in cortile perché ero terrorizzata dal figlio dei contadini” “Ah, Giovanni, me lo ricordo, era mio coetaneo. Credo che se ci incontrassimo non ci riconosceremmo” “Chissà perché mi spaventava così: che tu sappia era un drogato, una persona cattiva, o qualcosa di simile?” “No, era solo incredibilmente brutto, come suo padre. E anche incredibilmente tonto. Aveva p

Tre cose da fare per non soccombere alle domeniche sole con figli

"Sole con figli" is a state of mind: lo status maritale non c'entra. Care tutte, a volte leggo madri in paranoia perché devono trascorrere un giorno/un week end/ del tempo sole con i figli , ergo ho pensato di condividere la mia esperienza per salvare l’umanità. Non prendetela come l’esperienza di una madre separata, perché quando io e il Donatore stavamo più o meno felicemente assieme, lui trovava ogni stratagemma per mandarci in vacanza da sole. Ricordo ancora con terrore quella vacanza in Abruzzo, con pancia di sette mesi e gemelle piccolissime, quando abbandonai sua sorella nottetempo sulle colline perché m’aveva fatto due palle così, pace all’anima sua: lui non era venuto con noi perché, era il 2006, c’erano i mondiali. Non so se ricordate gli 883 e quella trucidissima canzone di nome, forse, Week End , che faceva: “tanti uomini con le radioline, mogli incazzate di fianco”, ecco, il mio era peggio, col cazzo che mi seguiva in spiaggia con la radiolina.

Qualche cosa di sicuro io farò

Pensieri come se, toh, fossi in fase pre-mestruale  Una sera, sul divano, raccontavo questa cosa a Bea. Che quando facevo l’ultimo anno del liceo, ho deciso che avrei fatto Scienze Politiche Internazionali. La mia passione è sempre stata la letteratura, ma pensavo che se avessi scelto lettere poi avrei dovuto fare l’insegnante e a diciannove anni, nella categoria degli insegnanti, vedevo sovrarappresentate le teste di cazzo. Invece scienze politiche mi piaceva tantissimo, anche se non capivo bene (e, con buona pace di mia madre, non ho mai capito) a che professione potevo ambire. In realtà mi sarebbe piaciuto lavorare nella cooperazione internazionale, ma con il senno di poi, ho il sospetto che mi sarei trovata di fronte a un mondo dove c’è (anche) della gran merda. Adesso so che la professione, la professione,...quello che conta davvero è la vita. A diciannove anni volevo studiare a Roma, perché volevo andare via di casa, e l’università di Bologna era troppo vicina. Però guarda

"Fai l'aerosol a questa ragazzina"

...dove la ragazzina sarei io. Ragazzi saranno sei mesi che non mi succede uno stracazzo di niente di incredibile, poi dice sul blog non scrivi come prima. Cioè che palle. Cioè in realtà mi diverto, faccio cose, vedo gente.* Però è da mesi che non mi sveglio con la sensazione che sia cambiato qualcosa di fondamentale, nella mia vita, tanto che vi racconto questa, che non sarebbe una storiella avvincente nemmeno per i signori del geriatrico di BucoDelCulo. Ebbene dovete sapere che nel 2009 e nel 2011 (a occhio e croce) sono stata al pronto soccorso per focolai ai polmoni. Da allora ho avuto tossi frequenti e ogni volta entro un po’ in para, ma poi tempo due o tre giorni, passa la tosse, passa la para.  Quest’anno mi sono raffreddata qualche decina di volte, a sto giro ho una brutta tosse da più di dieci giorni. Dunque ieri mattina decido di chiamare il mio medico fricchettone, il quale però è in ferie. Allora mi dico, senti, tra dieci giorni vai in vacanza, ora c

Chi mi apre la porta?

L’altro giorno mi trovavo a disquisire con mia madre circa il comportamento che è lecito aspettarsi da un individuo di sesso maschile. Io per esempio non accetto alcun tipo di interazione con maschi che non aprono la porta per farmi passare. È un atteggiamento assolutamente inaccettabile. Mia madre dice, a me non ha mai aperto la porta nessuno. Io dico, è impossibile. Io come forse sapete sono contraria alla parità dei sessi. Voglio dire, ho anche una parte maschile insensibile e doppiogiochista, però mi sento anche abbastanza donna e non vorrei essere un maschio, ecco. Soprattutto non vorrei essere un maschio quando sono presi dall’arrapo in spiaggia, oppure quando si scelgono una fidanzata cagacazzo, oppure quando si trovano al cesso e devono ingaggiare alti dibattiti filosofici con il proprio super-io come "Come cazzo si chiude la tavoletta del water?". Non vorrei essere un maschio quando si trova con una donna e pensa "Lei si aspetterà che ci provi io,

Prenotare online: datemi qualche consiglio

È noto quanto io sia un cane a programmare le vacanze online. È che le mie vacanze sono sempre così poco vacanze che le prenoto con lo stesso spirito che sfodererei se dovessi passare una giornata a registrare fatture. Quando vado via per lavoro, almeno c’è una persona che si occupa di biglietti e hotel e io avrei bisogno di lei anche a casa, così come dell’IT. Infatti all’IT gliel’ho detto, che mi sarebbe piaciuto averlo a casa ma non so se ha capito (sto scherzando) Avete in mente, sì, le mie vacanze, dove siamo in quattro, uno solo paga (io), uno solo guida (io), uno solo fa e disfa le valigie (sempre io), uno solo fa la doccia agli altri giornalmente? Ecco, io piuttosto che andare in vacanza mi sparerei. Se fumo mi sento in colpa, se prendo l’aperitivo pure. Potrei tentare di portarmi dietro mia madre ma alcune cose di lei mi fanno così incazzare che divento scontrosa per tutte le ferie ( aggiornamento: ho ceduto e l’ho invitata ). Da alcuni anni ho preso l’abitudine di pren