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Visualizzazione dei post da ottobre, 2011

TORNA LA POSTA DEL CUORE. QUANDO DUE TROMBAMICI NON BASTANO PIù.

"Riaprila!", diceva Chiara Bogo su Twitter. E così la riapro, che l'umanità ne ha davvero un gran bisogno. Intendo ovviamente la rubrica "Io ce la posso fare", e nella fattispecie la Posta del Cuore, sottotitolata "Se Natalia Aspesi non risponde, scrivi a me invece di gettarti tra le onde" (quando rido da sola per il fatto di essere completamente scema, comprendo appieno il significato del termine "blogterapia"). Abbiamo oggi con noi, ahem, Eulalia. Scrive Eulalia: Cara Vale, ti seguo fin dal 1975 e posso ben definirmi una tua lettrice storica. Ti trovo molto intelligente , bella, simpatica alta[...]. Ho 25 anni e sono più o meno single, o meglio, ho seguito alla lettera il tuo consiglio: "Se temete di innamorarvi del vostro trombamico, procuratevene due". Il fatto è che questi due sono sincronizzati. Come quando due donne vivono assieme, che gli si sincronizza il ciclo mestruale. Leggevo da qualche parte che anche gli uom

DISPOSITIVI PER SOLE DONNE E PER DONNE SOLE

Giurin giurello che non ho mai visto un vibratore dal vivo. No, aspetta, a parte quella volta a Londra, che sono andata con la Michi in quel sexy shop e abbiamo passato almeno un'ora a cercare di comprendere a cosa servissero certi orpelli. E quella volta, al liceo, che andammo io e Dedi a comprare un gadget di forma fallica per quella nostra amica che poi scoprimmo avere altri gusti. Il giuramento iniziale, ok, lo spergiuro iniziale, era per dire che non me ne sono mai andata a comprare uno, di vibratori. Credo sia colpa della cultura cattolica: per un annetto o due infatti, durante l'infanzia inoltrata, ho deciso spontaneamente di frequentare la parrocchia. In casa ero un po' la pecora nera, anzi, diciamo che mi si prendeva proprio per il culo. Mia nonna Cloe era segretamente comunista. Per non svelare il suo orientamento politico, andava a prendere l'ostia quando qualcuno si sposava, ma solo se era certa di essere osservata. Mio nonno era repubblicano dichiarato:

VALE VS SFIGA: 0 A 1

Secondo voi cosa vi può capitare quando avete appena trascorso una giornata lavorativa alquanto faticosa, a quasi cinque ore di macchina da casa; quando avete lottato tutto il giorno contro un paio di sfighette fastidiose; quando avete lasciato tutto il giorno il vostro pc acceso in una postazione gremita di persone, con lo screen saver che mandava vostre foto da adolescente psicolabile americano; quando, infine, siete giunti per miracolo a trenta km da casa con due caffé, il finestrino aperto, gli stuzzicadenti a tenere aperte le palpebre e la musica metallara di sottofondo che sembra una dolce nenia? Si può anche rimanere a piedi in autostrada all'una di notte. E cosa può capitare, quando un'anima buona vi è venuta a prelevare e vi trovate di fronte alla porta di casa, più morti che vivi, e inserite le chiavi nella toppa? Può capitare che vostra madre abbia chiuso male la serratura blindata e da fuori la porta non si apra. E cosa può capitare ancora, quando finalmente qua

TETTE/2 *

No, ecco, questo era un post di servizio. Se volete perdere cinque minuti per leggere sproloqui a cazzo, senza un filo logico (non che gli altri post ce l'abbiano eh). Perché ieri sera facevo la doccia, no? A volte questa strana cosa di fare la doccia capita anche a me. E ho avuto un flash. Mi sono detta: Vale, l'altro giorno, tu, hai avuto il coraggio di scrivere che le tue tette sono come quelle di Kate Moss. Ora capisci perché hai ricevuto sette proposte di matrimonio? Urge un chiarimento. Ed eccomi qua, a precisare che intendevo le tette taglia prima dell'ultraquarantenne Kate Moss in versione non fotoscioppata. Perché lei è proprio bellabellafigafiga, però con un po' di ritocco è un'altra storia. Kate-taglia-prima Kate-improvvisamente-taglia-terza-anche-se-scarsa Niente, volevo dire solo questo. Nient'altro. Abbè, la salute bene. A parte che sono sempre in preda a sbalzi d'umore vertiginosi. Tipo che erano tre giorni che litigavo con

DOVE SI ORDINA PATO?

E' inutile continuare a negare, a girarci attorno, a spacciarmi per intellettualoide. Io sono la classica persona che la mattina apre Repubblica.it e regolarmente, regolarmente, viene attratta dagli articoli di gossip, quelli della colonna a sinistra, tipo "Kate Moss mostra le tette" (no, vabbè, avevo quel bisogno infantile di confrontarle con le mie e devo dire che ci assomigliavano abbastanza, peccato che lei abbia quei quindici anni più di me); "Barbara Berlusconi limona con Pato"; "Facchinetti è diventato padre". E' colpa degli anni '80 e della tv in camera, che uno si svegliava di notte e si beccava Colpo Grosso, Jerry Calà, e Tele Mare. Sono cresciuta così, a forza di film di Vanzina e Drive In; tette, culi, mogli cornute e vecchi bavosi. Il primo uomo nudo l'ho visto su Novella 2000 che mia nonna teneva su uno sgabello di fianco al cesso. Penso fosse uno dei California Dream Men. Mi ha fatto un po' senso, devo dire la verità.

RIUNIONI, AUTOCOMMISERAZIONE E TITTE

Mi sento un po' una mamma del cazzo. Tra l'altro in questi giorni ci sono le riunioni nelle scuole e le relative elezioni del Genitore Rappresentante dei Genitori. Io, solerte, me le scrivo sull'agenda. Poi all'agenda mica ci guardo. E così venerdì scorso ero al telefono con Serena e lei mi fa: "Allora ci vediamo dopo, alla riunione dell'asilo!" Ah, ecco, la riunione dell'asilo. Eccerto che lo sapevo. Avevo la data impressa direttamente sul cuore. La riunione un gran casino. C'era UNA mamma contraria alla merenda mattutina (una fetta biscottata per ogni bambino, tipo campo di concentramento, dico io), perché lei insegna a sua figlia a mangiare bene, tipo la frutta, e noi trogloditi somministriamo schifose fette biscottate ai nostri obesi bambini. E quindi si scatena l'apocalisse, mentre io messaggio tramite la mia tastiera qwerty (cos'è?), parlando d'altro e controllando frequentemente l'orologio. Ieri, riunione alle elementar

CENSIMENTO DEL PENE

Anche io sul censimento. Valentina, ovvero della banalità. E' che a me i questionari mi prendono. Una volta facevo sempre i test su Cioé, quelli "Dimmi come limoni e ti dirò chi sei". Se avessi tempo li farei ancora, e poi compilerei anche i questionari che sono dentro alle merendine, se non fosse che uno teme sempre che a lasciare un proprio recapito, quelli ti ringrazino con uno spam da Selvaggio West. Poi se avessi tempo risponderei a quelli che fanno le statistiche per l'Alma Mater Studiorum di Bologna, che chiamano tot dopo la laurea e scendono dal pero se gli dici che studiare Scienze Politiche (sc. pol.) conta come il cazzo alle vecchie, per usare una metafora fine e mangereccia. Solo che, si da il caso, di tempo non ce ne ho mai, e alle domande tendo a non rispondere, neanche quando mi chiedono "Come stai?". Che poi. Un "Bene, tu?" equivale a un " A Denial " proferito spaccando una chitarra, o a un "Poesia, poesia, sembr
Quando ero una ragazzina, praticamente fino a un'ora fa, ero convinta di essere una sfigata perché in discoteca mi veniva da addormentarmi. Vedevo A. che si agitava al ritmo di techno e per quanto provassi ad ancheggiare sembravo sempre ferma, poi mi cadeva pure la palpebra e se mi appoggiavo a un divanetto era la fine. Non avevo capito che il segreto era berci sopra. Dopo cinque o sei Martini si può ballare anche Il ballo del Qua Qua senza sentirsi scemi. Ma a me non mi piace mica la techno, non sento l'esigenza naturale di muovermi. A me mi piace la chitarra elettrica, mi vedi proprio che in casa mi metto a saltare, e le mie figlie pure. L'altra sera abbiamo scoperto i Pantera, a una cena da amici. C'era un bimbo di due anni che ci dava come un'indemoniato con la batteria (quella vera), mentre noi pogavamo. E' che nelle immediate vicinanze, le discoteche sono la brutta copia del Pineta di Milano Marittima. La brutta copia. Come dire. La brutta copia di un l
No, è impossibile che io diventi App-dipendente. Sono dipendente dai libri, dai mercatini dell'usato, da certe canzoni che ascolto in loop, dai miei capelli, dall'odore delle mie figlie, dal sesso-quando-non-lo-faccio, dall'approvazione degli altri, che poi quando mi fanno un complimento penso mi si prenda per il culo e mi incavolo. Tipo, se uno mi dice che sono carina mi imbarazzo tantissimo. Qualche anno fa avevo uno spasimante piuttosto insistente con cui andavo a volte a ballare, perché con lui si entrava gratis ovunque. Mi diceva sempre che ero figa (proprio così: figa) e io entravo in paranoia, mi dicevo, avrà gli occhiali appannati, metti che un giorno mi vede bene non entro più aggratis da nessuna parte. Come se mi avesse detto: Mmmmhhh, quanto sei bionda. Come quando mia nonna tirava fuori Novella 2000 e mi diceva, Guarda, c'è una che ti assomiglia, e quella Una , in genere era Claudia Pandolfi oppure anche Charlotte Casiraghi, o direttamente Miss Mondo. No

NEED BIGNAMI

Dopo aver detenuto e pensionato in breve tempo uno smartphone terrificante, sabato scorso mi sono svegliata con la paglia (passione, ndr) della tecnologia e mi sono tramutata nell' incubo del commesso di telefonia . Sono partita con l'idea dell'iPhone, poi ho ridimensionato il budget in ragione del rispetto del mio lavoro: ho visualizzato circa dodici mattine di sveglia all'alba, incazzature moleste, serate svenuta senza coccole per le bimbe e ho detto che no , seicento euro erano troppe. E insomma, il commesso l'ho molestato per un'oretta, e se ci mettete pure il fatto che ero con le mie figlie e mia madre , capirete perché al termine della seduta lui ha mosso un'istanza di malattia professionale. Poi, giunta a casa, ci ho messo un'ora ad aprire il copribatteria, rompendomi un'unghia-andassero-tutti-affanculo-i-produttori-di-cellulari, e ho infilato (e per infilato intendo infilato molto diligentemente) la sim nel posto sbagliato, al chè sono dovu

C'ERAVAMO TANTO AMATI

C'è gente che non se ne capacita proprio. Tipo i miei nonni, che non ho avuto peraltro il coraggio di avvisare, nè con comunicazione protocollata, nè oralmente. C'è gente che non mi invita più, la domenica, perché i mariti si annoiano, se ci sono io che non mi porto dietro un loro simile con cui possano parlare di calcio. Certi uomini sembra che possano interloquire solo con gli altri uomini. Come quella volta, che al muratore che doveva venire a smontare l'impalcatura gli volevo dare il mio numero di cellulare, perché il Donatore già allora non c'era mai, e il muratore m'ha detto: No, perché poi mia moglie si arrabbia. Mica volevo farti un pompino, pezzo di idiota. La gente lo prende come un ossimoro: single con tre figli. Alcuni più o meno sottilmente mi biasimano, e sono quelli che mi biasimerebbero anche se avessi mollato un uomo violento, come se fosse auspicabile tenersi stretto un uomo, ad ogni condizione. Poi ci sono i dietrologi, quelli che dovevi p