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Visualizzazione dei post da settembre, 2011
Lei mi si siede accanto con fare incoraggiante e io penso Dio ti prego no . Guardo il suo orologio, con il cinturino verde di pelle e il quadrante dorato, che è simile a quello che mi comprò mia nonna a dodici anni per corrompermi, e fu così che feci anch'io la prima comunione, come gli altri bambini per bene, anche se due anni dopo. "Quanti anni ha tua madre?" Dio fai di no. "Quarantotto" "Ho subìto lo stesso intervento a cinquantadue anni" Fai che la smetta. "..." "E ora sono di nuovo qui, e domani mi operano" Le sorrido senza rispondere. Ho il telefono di mio fratello, suona che sembra l'apocalisse. Mi allontano dalla stanza e scendo con l'ascensore fino al blocco operatorio dell'ospedale pubblico, quello dove nasciamo, soffriamo e muoriamo, qui. Da quella porta mia nonna, una notte di febbraio, è uscita con una gamba amputata e quella volta, a diciannove anni, ho smesso di essere una bambina. Una nera
C'ho provato ad alzarmi venti minuti prima, eh. Anzi, mi sono alzata venti minuti prima. Ero nel letto, sveglia, e mi dicevo Goditi questo momento, non pensare a dopo, a quello che non va, anche perché va tutto mediamente bene, ora, qui. Pensavo positivo, no? Perché stare dentro al piumone con la sottoveste non si può mica fare in tutte le stagioni. In estate niente piumone, in inverno niente sottoveste. Per fortuna che ci sono ancora le mezze stagioni, cavolo. E invece la sveglia è suonata, e quindi ciao al crogiolamento. No-ma-va-bene eh, think positive. Noi si fa le cose con calma, pane burro e miele per tutte perché c'è tempo, sciroppo alle bambine, do loro persino l'acqua di colonia. Stiamo per partire e il grembiule di Lucia è lurido, me ne accorgo ora. Ma niente problema, donna, ne ho uno di riserva. Dev'essere la prima volta che ho un piano B nella vita, che non sia frutto dell'improvvisazione più iconoclasta. Penso di istituire la giornata dell'Hou
La scuola è iniziata solo da una settimana e io ho già abbandonato ogni forma di virtuosismo civico, faticosamente appresa in tre mesi di guida sciallata. Stamattina sorseggiavo il mio caffè, contemplando le colline fuori dalla mia finestra, quando mi sono accorta che erano le 8.31, e che le mie figlie stavano beatamente rotolandosi nella ghiaia del parcheggio con il grembiulino stirato (da mia madre), mentre attentavano alla vita della Micina. Inutile dire che anche oggi le ho caricate di peso in macchina, con la tazzina ancora in mano, i capelli legati alla (un mio conoscente qui avrebbe inserito una vigorosa bestemmia. La inserirei anch'io se non fosse che metti che mi bannino dal Grande Fratello, ci rimango male). E niente, ho lasciato la porta di casa aperta, le ho portate a scuola con il moccio verde al naso in 65 secondi netti, perfezionando la tecnica del bacio al volo. E poi nei venti chilometri che mi separano dal lavoro ci sono le solite pratiche di insulto creativo

Polly what?

Mia madre quand'ero piccola mi chiamava Polly. Ora mi chiama sempre per nome, omettendo l'articolo. E' bello perché solo le mamme omettono l'articolo. Oppure mi piacciono quelle persone che vengono chiamate da tutti per cognome, e invece la mamma li chiama per nome, e ti fa strano, perché ti dici: Perché l'ha chiamato Francesco? Ah, è vero, perché si chiama Francesco. A me non piace che mi si chiami La Valentina, è un nome sputtanatissimo. Mio nonno mi chiamava Babà o anche con il diminutivo Babetta, o anche con un generico Bastarda, che in dialetto romagnolo vuol dire bambina. Recentemente ho incontrato una tale che sosteneva di essere la ex del cugino di mia madre, la quale mi ha chiamato Babà, perché non mi vedeva tipo da vent'anni e non si ricordava il mio nome, e sta cosa ha avuto un sapore dolce, come di Madeleine, come di sigarette Nazionali. Mio fratello se mi vede per strada mi urla soprannomi gentili come Strooonzaaaaa ciao! oppure anche Ciao Scia

CORSO ACCELERATO DI SELEZIONE DELLE RISORSE UMANE

E' da un po' che ne parliamo, io e Alice , e ne parlavamo anche in spiaggia, prima di essere importunate da quel motociclista assurdo con il simbolo dell'Harley tatuato su una tetta (cadente), quello a cui abbiamo dato appuntamento per cena senza ovviamente presentarci. Si tratta del curriculum vitae sentimentale, ovvero dell'obbligo di dichiarare pubblicamente i nomi delle/degli ex, assieme a nome, cognome, sesso ed età. Io propongo che il seguente questionario, che ho elaborato a seguito di attente risflessioni etologiche, sia somministrato* obbligatoriamente agli/alle aspiranti pretendenti. Un po' tipo quelli che ti fanno quei geni che selezionano il personale. Il massimo sarebbe: indire un concorso, pubblicarlo sulla Gazzetta Ufficiale, consegnare il prestampato a tutti i candidati. Nel mio caso, che di candidati non ce n'è nessuno, va benissimo un foglio scritto a mano, da tenere in borsetta assieme al preservativo (devo ricordarmi che il preservativo s
Stamattina per uscire di casa mi c'è voluta in doppia dose di rossetto rosso, e non sono mica tanto certa che basti. Sarà che ho un po' voglia di un superalcolico, e sono le dieci del mattino. Dàidài, quizzettone facile. Perché sto per andare a scolarmi un whisky doppio malto alle 10 di lunedì mattina? a) Perché spioviggina e sono un po' meteoropatica; b) Perché sono in piena sindrome premestruale; c) Perché stamattina ho abbandonato in una scuola sconosciuta i miei piccoli cuccioli appena usciti dall'incubatrice. La risposta la prossima settimana su questi schermi. No vabbè. Adesso me le vado a riprendere. O perlomeno chiamo per sentire come stanno. Se hanno caldo/freddo/fame/sete/sonno. Perché quelle maestre con il tono da maestre mica lo sanno che mi sono quasi dissanguata per metterle al mondo; mica lo sanno, loro, le maestre, di quando si svegliavano tutte le notti e mi mettevo a piangere anch'io; mica lo sanno, loro, che abbiamo imparato a camminar
Il primo, tentato, bacio è stato a Capodanno di quando avevo tredicianni, praticamente l'anno scorso. No, forse ne avevo meno, perché gli anni li faccio a marzo. Cristian* mi piaceva tantissimo. Ecco, sta frase gustatevela perché non mi sentirete dire spesso Lui mi piaceva moltissimo. Per dire, a volte c'è qualcuno che mi piace molto, che mi ci faccio dei viaggi pazzeschi, ma poi mi passa quasi sempre in fretta perché il soggetto non è all'altezza. E quindi dico Lui mi piace molto, ma con il senno di poi, ad anni di distanza, non dico mai Lui mi piaceva moltissimo. Al limite dico Lui mi ribaltava come un calzino, ma era un perfetto coglione. Ma Cristian no, lui mi piaceva proprio. Con tutto il revisionismo possibile, non sarei comunque onesta se dicessi che lo consideravo, anche allora, un perfetto coglione. Mi piaceva come tutti quelli che mi hanno trattato male prima che io trattassi male loro. Era uno stronzo, e aveva solo quattordici anni. Mi cagava solo a volte. I
La gente della volte mi guarda e si chiede. Dai, diccela tutta, dove sta il trucco. Vi giuro che non c'è. Vi giuro che arrivo a fine mese solo con il mio stipendio (e gli assegni familiari: grazie, Stato assistenzialista!). Pago il mutuo, ma non ho nessuna rata. Niente tv al plasma, niente pc fico, niente auto nuova, niente di niente. Niente carne, quasi. Perché ne parlavamo, io e Alice. Tu fai la pasta, no? E dopo la pasta fai per sparecchiare e lavare i piatti ma qualcuno reclama a gran voce: Tutto qui? La differenza tra me e una donna con-uomo-al-suo-fianco è che io a quel punto tiro fuori i pomodori dell'orto, le carote crude, le pesche, le mele, e le mie figlie si sfamano. Anzi, che devo pure metterle a dieta, che si sa che se ti mangi dieci fichi non è che poi stai benissimo. Gli uomini invece. Volevano il prosciuttino di Parma, volevano il formaggio di fossa, volevano la bistecchina, pare sempre che li affami. Che poi, non solo la carne fa male, piena com'è di o

LA PAGINA DEGLI INCONTRI

...il passo successivo è iscriversi a una rubrica di incontri. Non Meetic o diavolerie moderne, no. Proprio la pagina "Lei cerca lui, lui cerca lei, lei cerca lei e lui cerca loro" sul periodico di annunci economici della vostra città, 10.000 abitanti, che se scrivete chennesò "Rossa divorziata con cane" vi telefona subito vostro zio per chiedervi se per caso cercate un fidanzato. Oppure sul Resto del Carlino, che è un quotidiano serio giornale di gossip presente in tutti i bar dell'Emilia Romagna. Aspè, dov'ero, cosa dicevo? Ah, che il passo successivo, care amiche e amici single, dopo averci provato anche con soggetti con cui francamente non sapevate se sareste riuscite a portare a termine il primo appuntamento senza strozzarvi di conati, dopo aver giocato senza successo la carta del turismo sessuale (forse avete scelto la meta sbagliata?), dopo aver ingaggiato un play boy e un toy boy e un game boy tutti assieme, il passo successivo, dunque, è

VIETATO INNAMORARSI

Questa puntata di Io ce la posso fare verte su... siiiiii, è tornata la mia rubrica del cuore per single, che qualcuno ha soprannominato L'angolo brico-nerd , ahem (a proposito: un abbraccio alla mia amica single che ci sta dando con il seghetto circolare. Chi fa da sé è noto che fa per tre, però, contro lo spirito della rubrica, io lo confesso: se qualcuno si offrisse si montarmi il lampadario nuovo gliela darei subito). Cos'è che dicevo? Ah sì. Gli argomenti del giorno. Il primo ce lo propone Molly Dolly Holly , ahem. Cornelia. Cara Vale, non capisco proprio perché la maggior parte delle donne con la D maiuscola , nonché anche alcune amiche mie, ha un trombamico al lunedì e uno al mercoledì, mentre io...bè, io seghe a manetta. Mentali, ovviamente. Tipo che un po' m'innamoro delle persone. Tipo per quelle due settimane, non di più. Quanto basta per farmi maltrattare. Cosa devo fare, tenendo conto anche che alla mia condizione di single ci tengo molto? Con stima

COMPLEANNI E ALTRE BESTIALITA'

Tutti voi sapete che io sono una tipa discretemente disorganizzata, moderatamente asociale e mediamente attaccabrighe (e anche mediamente paracula perché attacco briga solo con alcune categorie di persone: gli uomini, gli impiegati del recupero crediti, mia madre, gli autisti a prescindere, di qualunque sesso e professione. Un "levati dai maroni" alla guida dieci o dodici volte al giorno non me lo leva nessuno, ormai lo dicono anche le mie figlie agli amichetti biciclettati al parco). Epperò con tre bambine di età compresa tra i cinque e i sei anni mica puoi dire: "Tesoro, ne ho per le palle di organizzarti il compleanno". E' che a me i compleanni mettono in ansia. Il mio lo ignoro da alcuni anni, ma apprezzo comunque le dimostrazioni d'affetto di chi si ricorda senza il pro- memoria di Facebook. Tipo quest'anno, con la torta che hanno comprato Bea e Sere, e la cena con il Donatore, a base di sushi e vino, quando le bimbe dormivano. E l'Ale, che da

SPROLOQUIO A PROPOSITO DI FARSI SCHIFO, SOFFITTI DI CRISTALLO E CICCI BELLI

Marò che palle che faccio con sta storia del Natale e di tutti i controcazzi. Cominci già a settembre, direte voi. Ma wake me up when september ends ! Abbiate pietà, è che oggi mi faccio un po' schifo, e quindi divento acida. E pensare che farsi schifo è un ottimo antidoto alla presunzione. E in fondo sapere che solo tu sai perché ti fai schifo, è sottilmente piacevole. No, è che mi ha ispirato la mia amica Melodia . Io e Melodia ci conosciamo da molti anni, lei vive in un paese a qualche chilometro dal mio, sicché quando dice "le mie amiche per Natale ricevevano la bambola che volevano e io no", io lo so , cosa significa essere proletari in una città ricca (ricchi ma casi umani, aggiungerei). Ma non è questo il punto, tranquilli, non sto riattaccando con la solita storia della piccola fiammiferaia. Il punto è che è colpa delle democrazia. Del fottuto American Dream. Del soffitto di cristallo. E' tutta colpa del soffitto di cristallo. Ecco. Tu stai sotto. A

DITEMELO!

Io e una mia amica che non nominerò (e che peraltro non conoscete), abbiamo trovato un sistema per non cedere alla noia. Prendete nota, soprattutto chi di voi non ha una relazione stabile. Ahem, anche chi ce l'ha, và . Tutti voi sapete che la peggior nemica delle donne dotate di telefono e di rubrica telefonica è la noia. Situazione classica: Lei è in ufficio, si avvicina la pausa pranzo,  ha già letto La Repubblica, ha già fatto un paio di acquisti on line rigorosamente superflui, ha già telefonato al marito/alla mamma/ alla migliore amica/ alla nonna all'ospizio, ha già limato le unghie, ha persino cominciato a fumare in quel preciso istante per rivendicare la pausa sigaretta, pietra miliare della Dichiarazione dei Diritti dell'Impiegato Cazzone. Ditemi, amici.   Cosa , cosa può fare una donna, quando il tedio assale le mura del suo castello? Naturalmente può interagire via sms, email o social network con uno o più soggetti di sesso maschile (l'amante, l