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Visualizzazione dei post da agosto, 2017

Le more sui rami del roveto

Ultimamente mi sforzo di meditare e di pensare positivo. A volte mi sforzo di ridere anche senza pensare a qualcosa che fa ridere, così, come movimento muscolare, e funziona davvero.Non so se succede anche a voi ma io quando taglio la cipolla piango e finisce che divento triste; e invece quando sorrido divento felice. Però poi interagisco con gli altri e le cose non vanno come vorrei. Leggevo questo libro sul silenzio interiore no? E diceva che noi dovremmo tornare spesso alla nostra isola e trovare lì la pace, e che se andiamo a cercarla quando siamo in mezzo alla tempesta, è tutto più difficile, magari ci siamo allontanati troppo, o magari le onde sono troppo alte. E io sto cercando la mia isola ora che mi trovo in difficoltà, dopo quasi un anno bello in cui non ho forse cercato fuori da me l'isola felice, nel mare, nel tramonto, nell'adrenalina, nei progetti, in una felicità che dovrei sempre ricordare che è friabile. In più non sto bene: ho smesso da tempo di prender

Vola!

L'altro giorno mi lamentavo che le bambine mi stanno sfuggendo di mano. Ultimamente mi lamento molto. Frequento anche meno persone, e forse le due cose sono correlate. No, non è che sono sola, affatto. È che voglio stare sola. Il lato negativo è che quando ho un problema mi crogiolo nella paranoia. Scusate la foto brutta, ma mi piace comunque. Dicevo, no? che Lucia e Camilla stanno facendo il tipico lavoro dei preadolescenti: cercare la propria identità in opposizione a quella dei genitori. Stiamo vedendo assieme Una mamma per amica e lo fa anche Rory :). Non so se purtroppo o per fortuna ma assomiglio un casino a Lorelai, mentre nessuna delle bimbe grazie a dio assomiglia a quella pain in the ass della figlia. Io, come vi dicevo qualche post fa, ho tre figlie diversissime, ognuna delle quali mi assomiglia in un solo aspetto del carattere. Lucia la sindacalista, Camilla l'introversa, Carolina la compagna di sbronze. Tornando a noi, l'altro giorno Lucia si sveglia

Va bene anche se non mi vuoi bene

Insomma, la situa è più o meno questa, che Nothing worth comes easy (niente di degno si ottiene facilmente). Sto per fare una cosa fighissima, una delle cose belle belle di quelle che mi capitano ogni tanto a me, di quelle da raccontare ai nipoti sul letto di morte. Ma assieme alla carica che mi ritrovo ogni volta che faccio qualcosa di creativo e sfidante, sono arrivati pettegolezzi, malafede, sfiducia nei miei confronti che non mi aspettavo e così mi succede che da un lato cerco di dare il mio meglio, dall'altro sto patendo una delusione che ha qualcosa di simbolico e definitivo, come ogni questione di principio: sragiono, taglio, cancello, invece di adottare furbizie e senso pratico. Vedete, se avessi qualcuno con cui confidarmi forse mi verrebbe detto che non si può soffrire tanto per una stronzata, che non sono io ma gli altri. Un'amica vicina fisicamente mi aiuterebbe tanto a ridimensionare la cosa, come è sempre successo. Ma le mie amiche le vedo poco, sia quelle nuove

Stay mindful - le foreste casentinesi

Vi dicevo quanto è bella Rimini, no? Eppure sapete bene quanto io ami la solitudine e il silenzio. Insomma, credo di non essere esattamente nella vita che fa per me, per quanto io faccia di tutto per essere la famiglia giusta per le bimbe, vivere nel posto giusto per le bimbe, fare cose che possano far crescere le bimbe come persone. Tuttavia credo che un ragionamento su che cosa è bene per me, non sarebbe un percorso piacevole. Forse dovrei ammettere di aver fatto tante scelte contro il mio interesse, di aver frequentato spesso persone che prendevano più di quanto davano, e di aver sbagliato con maniacale regolarità. Ma ci penserò nel 2018. Il 2017 infatti l'ho dedicato a viaggi, riposo e al gustarmi la vita. Oggi vi racconto delle foreste casentinesi, dove sono andata l'anno scorso per scappare da Rimini, e di nuovo lo scorso weekend (oltre che molti anni fa, più di una volta). Le foreste casentinesi sono un'area dell'Appennino a cavallo tra la Romagna e la Toscana

Perché non si può non amare Rimini

Da quando vivo a Rimini, sto scoprendo il significato di "godersi la vita", anche se certo, con alti e bassi perché vivere è diverso da stare in vacanza. E pensare che fino a un anno e mezzo fa intanto non venivo qui al mare, e poi neanche andavo pazza per la spiaggia: io e le bimbe ci facevamo una settimanina all'anno tipo al Conero, all'Argentario, in Puglia o dove capitava, per ammortizzare i tanti disturbi respiratori invernali e primaverili, e passavamo il resto delle ferie e dei weekend estivi spiaggiate tra il fiume, in Toscana, a pochi chilometri da casa (un giorno ve ne devo parlare), e pic nic in collina al parco del Carné (un giorno ve ne devo parlare). Vivere a Rimini significa avere l'energia del mare accanto, ed è un'energia così potente e paterna che se un domani ne dovessi fare a meno, mi mancherebbe molto. Mi sono fottutamente innamorata di Rimini e credo che doveste farlo anche voi, anche se veniste solo per il tempo di una vacanza. Non s