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Visualizzazione dei post da novembre, 2010

FINTO ARTISTA FANS CLUB

Venerdì sera un'amica mi ha convinto ad uscire, ma non ero affatto nel mood giusto: acida e ipercritica, mi sono sentita fuori posto. E' stata una di quelle volte che non avevo niente da dire e sono stata zitta. Nonostante la mia amica sia un amore. Ma io sono così, e lei lo sa, mentre chi non mi conosce bene non si capacita del fatto che io, tra la folla, tendo a diventare parte integrante della tappezzeria: odio alzare la voce, odio emergere, odio prendere la parola. Mentre se siamo due, o tre al massimo, sono un vulcano di parole che bisogna fermarmi con la forza. Termine del prologo. Lo scorso week end si da il caso che a Faenza si tenesse il Meeting delle Etichette Indipendenti, e si da il caso che in giro ci fossero molti artistoidi con la barba lunga, e come voi sapete, io sono una feticista della barba lunga. Il punto è che ne ho osservato attentamente uno, intento nel rimorchio di una bionda e ho deciso di lasciar perdere per sempre il genere maschile e di dedicarmi
Mamma pare abbia trovato LA casa. La cerca da trent'anni. Va a stare in un bilocale, piccolissimo, ricavato nel fianco di una chiesa sconsacrata molto bella, che ha, di fronte, un piccolo labirinto fatto di sasso di fiume. La strada stessa per cui si accede all'appartamento è una mulattiera in salita, fatta di sassi. Il trasloco si sta protraendo tantissimo, io e Mattia cerchiamo di aiutarla quando possiamo, ma malediciamo l'ennesimo luogo impervio dove trasportare il letto, la cucina, il divano. Ho impiegato due sabati per vuotare la sua vecchia cantina. Vi avevo immagazzinato tante, troppe cose mie. Soprattutto libri. Ho trovato il mio vecchio Devoto Oli, che racchiudeva sempre un fiore seccato tra le pagine sottili. Ho trovato un'edizione degli anni '60 del libro Cuore, e sul frontespizio c'era scritto: "30/03/1991, a Valentina per il suo ottavo compleanno". Una data amara: l'ultima volta che l'ho incontrato, due mesi prima che se ne anda

PORTO MALE IL VENERDI'

A volte si dice che qualcuno (in genere di sesso femminile) porta male i suoi anni. Ecco, io forse non porto male i miei quasiventotto, ma porto decisamente male il venerdì. Ciò si evince principalmente dal mio Daily Very Sciatto Outfit. Per dire, l'altro giorno mi s'è rotta la cerniera del Moncler. Non si può dire che io sia costernata dall'evento. Tutti sanno che io odio vestiti ed accessori "logati": mi sembrano tamarri. Il Donatore non lo sa, e quindi qualche anno fa mi ha regalato questo Moncler uguale al suo (eravamo una "coppia ben assortita") che ho dovuto far finta che mi piacesse, anche se con il piumino nero lucido avevo sempre l'impressione che se mi fossi chinata all'angolo della strada mi avrebbero raccattato quelli della nettezza urbana. Insomma, dopo aver sfoggiato per qualche giorno il piumino aperto che mi faceva sembrare una calorosa donna in menopausa, spinta da segni di ghiaccio sul parabrezza, stamattina ho abbandonato il

TORMENTONI

Se vi dico che sono molto stonata, credeteci. Non mi costringete a postarmi su Youtube. C'è già mio fratello che canta in playback. Per molto stonata intendo molto. Però ciò non mi impedisce di canticchiare allegramente e ad alta voce, per strada, se sono di buonumore. Qualche post fa mi avete consigliato i Korn, ed in effetti ieri, guidando sulla circonvallazione, mi sono cantata Make me bad , e ho degenerato fingendo di strapparmi i capelli e digrignando i denti mentre urlavo "I feel the reason as it's leaving me", per poi incontrare lo sguardo dell'attonito conducente nella corsia parallela e tornare composta . Perlomeno non sono stata beccata con l'indice che frugava selvaggiamente in una narice. E poi ci sono dei giorni che mi rimane in testa una canzone e potreste beccarmi al supermercato che, indugiando tra i latticini, intono " I play our favourite song, darling! We can rock it all night long, darling!" sorridendo beata come Bob Marley.

REPRIMENDO L'URLO

Ieri alle 15, ero in giro per lavoro. In centro. L'auto faceva uno strano rumorino che ho cercato opportunamente di ignorare, alzando il volume dell'autoradio. La mia fischiettante indifferenza è durata circa dieci minuti, finchè il cofano non ha cominciato a fumare e il servosterzo mi ha abbandonato. Ho parcheggiato, inspirato, espirato , recitato Nam myōhō renge kyō (南無妙法蓮華経), reprimendo il mio urlo. Sono entrata in una pasticceria e ho ordinato un tè alla marjuan, ehm, una tisana alle erbe e un cannolo siciliano. Infine, mi sono recata ALL'OFFICINA (vi prego, provate a immaginare questa frase letta dal narratore del Secondo tragico Fantozzi). L'officina, quella più vicina al centro, è gestita da due fratelli vagamente rassomiglianti a Obelix, magari non così grassi, e neanche con le trecce, ma sicuramente compatibili grammaticalmente con il famoso gallo. Il varcare quella soglia mi costa mediamente 150-200 euro. Entro timidamente. Nessun saluto. "Sal

GASTROPANACEA

"...e poi stamattina ho fatto fuori lo specchietto lato conducente" raccontavo ieri a pranzo a Sere. "E ho finito la benzina a duecento metri dal distributore. E Lucia è raffreddata, mi ha tossito nelle orecchie tutta la notte. Lavoro talmente tanto che mi sembra di non riuscire a fare altro. Andare in posta a pagare una bolletta si trasforma in un evento drammatico e rimandato di giorno in giorno. Quando alla sera parcheggio di fronte a casa, estraggo la chiave dal cruscotto, esco, chiudo la portiera e sento i loro schiamazzi ovattati, che aspettano che io le faccia uscire per assaltare la casa, ecco, io vorrei procrastinare all'infinito quella frazione di secondo". "Ettecredo che hai mal di stomaco" risponde la mia salvifica amica. "Devi sfogarti! Hai provato con la palestra?" "Sei matta? Troppo faticoso". "Kick boxing?" "Provato tre anni fa, data alla macchia dopo la prima lezione" "Danza africana?&

BELLA SCOPERTA!

Non è che io me ne compiaccia, però devo ammettere che quando una delle mie figlie parte con il free style, io capto appena qualche frase random. -...Elena andrà a scuola di musica, vorrei andarci anch'io. -(vediamo, stasera pasta ai broccoli! Mancano...i broccoli e la pasta!) ehm...sì...cos? - Voglio andare a scuola di musica. -Cucciolo, ma non vai già a ginnastica artistica? Due attività non sono troppe? E poi dov'è la scuola di musica, giù a Faenza? -No, è in una stanza sopra alla scuola materna....Elena ci va... -('azz, mi sono dimenticata di fare quella telefonata, domattina devo ricordarmene tassativamente!) -anche Emma....e poi stamattina....la maestra...il Natale... -(appena entro in casa devo stendere i panni, sennò fanno odore di umido!) -...abbiamo disegnato... -(ho pagato la bolletta della luce?oddio, sta a vedere che mi hanno staccato tutto!) -Sai che a fine ottobre esce il film delle Wynx, solo nei migliori cinema? -(devo anche far bancoma...) Eh?

ALL I HAVE TO DO IS DREAM

Quando alla sera spengo la luce, mi piace chiamare un bel pensiero a coccolarmi quei trenta secondi che aspetto Morfeo. Però mi piace sognare in grande. Sarà che nella vita ho i piedi sempre ben saldi a terra, e mio fratello dice che smonto tutti i suoi progetti e gli faccio passare la poesia, quando gli chiedo se ha calcolato bene le spese o se il suo progetto è esente dall'iva. Dicevo però che quando sogno, sogno alla grande. Ci pensate che tristezza immaginare di conoscere un tipo interessante, ma che gli puzzano le ascelle? Oppure sognare di comprare la macchina nuova, che sia una Panda tenuta bene? Oppure fantasticare di una bellissima vacanza, su una spiaggia esotica, e avere come vicina di ombrellone un'anziana in topless o una famiglia di rompipalle? Io in genere immagino di trovare un lavoro che guadagno tremila euro al mese, e che viaggio anche, qualche volta. Poi sogno di conoscere un tipo brillante ma non consumista, figo ma non piacione, interessante ma non n

IL COLLOQUIO AI TEMPI DELLA CRISI

Ci sono cooperative (ne conosco un paio che lavorano davvero bene), che formano e reinseriscono nel mondo del lavoro disagiati di varia provenienza, dai malati mentali agli ex tossici, ai cassintegrati senza qualifica. Certo, per il disoccupato deve essere un rospo ben difficile da ingoiare, il presentarsi in una di queste cooperative. Ma la dignità, di sti tempi, è un lusso. Mi immaginavo come potesse essere un colloquio, e ho sorriso, ma amaramente. -Buongiorno candidato, si accomodi. -Buongiorno selezionatore. (il selezionatore, con fare accomodante) -Mi dica qualcosa di lei: studi, esperienze lavorative... -Ehm...ho la terza media serale e ho lavorato sempre in fabbrica, reparto macchine a controllo numerico. Nel '99 mi hanno fatto fare il corso per usare il carrello elevatore, sa, per spostare carichi pesanti in magazzino, al bisogno. Dall'anno scorso ai carrellisti fanno fare il test delle urine per vedere se si drogano, ecco, l'ho fatto anch'io ed è andato

I BAMBINI STRANIERI NON PORTANO I PIDOCCHI

Questo è un post informativo, anomalo rispetto al mio genere. Perchè nella classe delle mie gemelle l'anno scorso non ci liberavamo più dagli odiosi pidocchi. E immancabilmente qualcuno diceva: "colpa dei figli degli immigrati". Non è che lo pensano solo ignoranti individui da bar: lo pensano moltissime persone. Che il pidocchio stia dove c'è poca pulizia, e quindi nelle case degli stranieri. E allora oggi volevo confessarvi un segreto: 1) il pidocchio ama la pulizia; 2) il pidocchio non è razzista: gradisce allo stesso modo teste musulmane, africane, e anche romagnole doc, e ve lo dico io che tutti miei avi hanno visto la luce a Faenza, a parte una nonna extracomunitaria che viene dalla lontana (15 km) Castelbolognese. Qui di seguito trovate le FAQ sulla pediculosi (ho rielaborato materiale informativo dell'Ausl di Ravenna, disponibile in tutte le scuole della provincia), e un cordiale FAQ :) a tutti coloro che dopo la lettura vorranno continuare a perpetuare

SONO CAMBIATA E ME NE VANTO

...cazzo se me ne vanto! Come vi dicevo qualche post fa (ve lo dicevo? boh?), il sabato sera non fa più per me. Da anni, in realtà. Mio fratello mi fa notare che anche al venerdì sera la fauna locale non supera i 22 anni. "Insomma, miei coetanei!" proferisco io. Ho pensato che potevo provare ad uscire di giovedì sera. Con Nunziatella, quella di qualche post fa. Io e Nunziatella usciamo assieme da quindici anni e io l'adoro, ma siamo entrambe acidelle e una serata in discoteca si tramuta quasi sempre in uno studio antropologico, fitto di risate. Nonostante che a volte ci proviamo, ad essere simpatiche. Ieri ci siamo anche sforzate di abbondare con il Lychee Martini, a vedere se. Ma il Lychee Martini non basta. Quelli che si mordono il labbro e socchiudono gli occhi quando passano la musica Giusta, il pezzo house del momento, mi fanno sempre ridere. E, imperterrita, parlo delle bambine a quelli che cercano di rimorchiarmi, anche se so che scapperanno. Lo faccio appos

PICCOLA MA STRONZA

 Loro sono una madre protettiva e le sue figlie gemelle di cinque anni. Camilla: "Mamma, ci sono delle bambine che a scuola mi prendono in giro." Polly, già in assetto antisommossa: "Cosa ti dicono, amore della mia vita?" Camilla: "Fanno finta di dimenticarsi che io sono Camilla e mi chiamano Lucia." Polly: "Angelo del paradiso, e chi sarebbe che ti prende in giro?" Camilla: "La piccola Assunta*" Polly: "Prova a chiamarla Mariuccia. Vediamo cosa risponde." Lucia: "Ma non avevi detto che il segreto contro i prepotenti è essere gentili?" Polly: "Bè, sì, ma bisogna anche difendersi se ci fanno soffrire" Lucia: "Come il riccio con gli aculei?" Polly: "Sì, cucciolo, come il riccio" Lucia: "A volte vorrei essere un riccio anch'io". Alla piccola Assunta mi è venuta voglia di dirgliene quattro. Può a una donna adulta stare sul cazzo una bambina di cinque anni? *Il

LE COSE CHE ABBIAMO IN COMUNE

Io e il Donatore, quando lui sta da me di venerdì, torniamo sempre a casa con una copia de La Repubblica arrotolata sotto l'ascella. E' la nostra lettura preferita sul cesso. Io vado dopo di lui così la ciambella è già calda. Poi al sabato mattina usciamo a turno per andare a comprare La Repubblica. Abbiamo sempre due copie della Repubblica del venerdì, del Venerdì di Repubblica, della Repubblica del sabato e del relativo magazine che non ho mai capito come si chiama e che ho sentito chiamare, nell'ordine: D Donna, D, la Repubblica delle donne, il Sabato di Repubblica, Quello dove c'è la rubrica di Elasti. Ci piace anche leggere di nascosto Novella 2000, che io a volte rubo dalla parrucchiera (la mia nuova-ma-già-ex parrucchiera detiene Famiglia Cristiana): solo che per lui hanno tutte il culo troppo grosso; per quanto mi riguarda, di starlette, non ne conosco nessuna, però mi diverte farmi i cazzi degli altri, e chiedermi come cazzo facciano tutte quelle mamme divorzi