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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

AL MERCATINO

Alcune mie amiche faentine non sapevano dell'esistenza di Operazione Mato Grosso, o comunque non ci sono mai state. Eppure, da qualche anno, è uno tra i miei appuntamenti preferiti, alla faccia della fighetteria della "mia" città. In realtà, in fiera, nei giorni immediatamente successivi al Natale, faentini non ce n'è granché. Ci sono soprattutto immigrati, antiquari e anziani. E io, con mio fratello, che non siamo nè immigrati, nè antiquari nè agricoltori canuti, ma un po' di tutto questo. Loro sono credo un associazione, di quelle cattoliche ma attive, non pie donne filantrope, ma proprio giovani, famiglie, gente che va in missione, gente con gli scarponi, che ci crede davvero. Gente che ai primi di dicembre passa per le case con dei camion scassati e raccoglie mobili e oggetti vecchi, poi li rivende a proprio poche lire, per finanziare le missioni. A me la storia della missione mi è sempre piaciuta, ho sempre desiderato andare, anche con le bimbe, però non ho
Avevo diciotto anni, e Alice era al liceo con Michi, la mia amica storica. Mi ricordo che una sera si andava a ballare forse alla Lanterna, e c'era anche Alice, che tutti chiamavano LaModella. Mi ricordo che mi ritrovai in macchina alle cinque di mattina a parlare con Alice LaModella, che conoscevo da quella sera. Era la prima volta che, in diciotto anni, qualcuno mi diceva: sono infelice come te. In quel preciso istante, Alice LaModella divenne la mia migliore amica. Alice aveva da poco perso suo padre. Da lei ho imparato che non ci si deve vergognare di soffrire. Io e lei si andava a ballare, e lei era alta, bionda e formosa, mentre io ero (sono) insicura, non ballavo e non parlavo se non avevo niente da dire. Oppure noi si stava a casa a guardare la televisione. Un anno dopo, Alice, mi presentò la seconda persona che, in diciannove anni, mi disse: Sono infelice. Era suo fratello. Ci ho fatto tre figlie. Io e lui, si pensava che due infelicità potessero creare un equilibrio,

UN BERTUCCIO NELLA POSTA DEL CUORE

L'idea è stata mia, così, su due piedi. Ho detto: Bert , famolo (Bert è romano, e dovevo immedesimarmi nell'idioma. IdioMa, eh)! Fatto sta che la mia posta del cuore, quella che pubblico tipo una volta ogni cent'anni perché mi diverto moltomolto a dire delle cazzate ad aiutare le persone, ecco, dicevo, la posta del cuore è tornata, e da oggi c'è anche la risposta del bertuccio. Questo perché io ho quasi solo amiche femmine e si sta sempre lì a parlare di cazzi vari (se non rischiassi di diventare volgare direi che se ne parla proprio in senso letterale, ma non lo dirò. Dirò invece che non lesiniamo sui particolari), senza che se ne venga mai a capo (ecco, questo invece è un modo di dire). Allora dicevo: facciamo rispondere anche a un maschio medio, alla posta del cuore. Tipo, io c'è una cosa che avrei sempre voluto chiedere a un uomo, ma non ne ho mai avuto il coraggio (e non la chiederò neanche a Bert, se è per quello). Questo inutile e talmudico prologo è per

REGALARE LIBRINI

L'umanità invoca i miei consigli letterari E' quasi Natale, e io festeggio le arrivande ferie. Cerco di evitare di distribuire regali inutili ma poi va a finire che lo faccio, perché sì. Io fossi in voi regalerei libri. Librilibrilibri. Saggi preferirei di no, e neanche, per carità, quelle robe senza personalità che spuntano per le feste, tipo Fabio Volo (vabbè, ormai sparo sulla croce rossa. Che poi, io non comprerei un libro di Fabio Volo, epperò cos'ho da criticare visto che non l'ho mai letto?), Alba Parietti (mi dicono abbia scritto un libro), Vespa, Parodi, Maurizio Costanzo, Totti, Olinda Drag Queen. Come dite, Olinda non ha ancora scritto libri? Ah, è vero, però stiamo pensando seriamente che un suo libro salverebbe l'umanità, più che altro abbiamo già in mente il trailer. In uno ci sono io (vestita eh!) che canto in macchina questa qua * di Peaches; nell'altro c'è Olinda che si avvolge il mio gatto attorno al collo tipo sciarpa di vero pelo, e

RIPRISTINIAMO LA SCHIAVITU'!

Da quando il mio blog è diventato di pubblico dominio (tipo perché mio fratello lo condivide su Facebook, giusto per non fare sapere tutti i fatti miei a tutte le persone che conosco. Non s'è accorto, no!, che llà sotto non c'è il tastino "condividi su Facebook, ma solo se tra i tuoi amici ci sono svariati ex, datori di lavoro e compaesani della scrivente"), mi sento come circondata da individui barbuti e compiacenti. Bah. Suppongo che non ci vogliano tutti provare con me, ma che sia una nuova moda. Ma l'ho fatta troppo lunga con la storia della barba? L'ultima volta che ho detto a due blogger che uscivo con uno, mi hanno chiesto entrambe se lui era barbuto. Bah. Ma io non è che sono in cerca, a dispetto di quello che si evince da queste edificanti letture che vi concedete tra un foglio di excel e una telefonata, virgola, marrani (vocativo). Io cerco uno schiavo. Saprete che l'ultima nazione del mondo ad aver abolito la schiavitù è stata il Brasil, nel 1

I TOPI

I palazzoni contengono un sacco di storie e di personaggi. Chi ambisce a scrivere dovrebbe passare almeno dieci anni dentro a un palazzone, sennò rischia di parlare solo di robe noiose, palle mortali, surrogati di vita. Voglio dire. Certi borghesi. Che palle. Al massimo si fanno due corna, due righe di coca. Stanno lì a cena al ristorante, a parlare di cose vuote, si divertono ad andare a sciare, ti martellano i coglioni con le loro storie di viaggio, e tu te li figuri all'estero, ridicoli, che già farfugliano male l'italiano, figurati l'inglese. Ma nei palazzi popolari c'è la vita. La vicina che litiga di notte con il senegalese di turno. L'odore di minestra nella tromba delle scale. I vecchi che sputano dalla finestra i nòccioli delle ciliegie. La vita urlata che passa le pareti. Le cicche di sigarette per terra. E le siringhe in cortile, vent'anni fa. Quando ero piccola, noi si viveva in un palazzone, in un paesone di provincia più o meno endogamico, d

FESTIVITA' E PATETISMI

Quest'anno non mi sento particolarmente motivata a perpetuare la mia consueta battaglia per la sobrietà natalizia, perché mi sembra che siano tutti abbastanza sobri, non so se per la manovra o se per la sfiga. Mio fratello ha appena perso il lavoro. Alla scuola di Carolina purtroppo una mamma ha avuto un brutto incidente e si è scelto per il momento di rimandare la serata con i genitori (per carità: avrei preferito mille volte martellarmi i coglioni alla festa di Natale). Mia madre, che è la regina della sovrabbondanza natalizia, quest'anno ce l'ha data un po' su, come si dice dalle mie parti per dire che ci ha rinunciato. E' che lei ha un appartamento minuscolo, e visto che si festeggia a casa mia, il ragionamento è molto semplice: Questa è casa mia e qui comando io. Ci si può alzare da tavola belli sazi, ma non devono esserci avanzi che verosimilmente si putrefaranno prima che qualcuno riesca a mangiarli tutti (una volta è capitato davvero: aveva fatto talmente t

ACIDELLA

Ieri sera avevo a cena con me e le bimbe mia madre e mio fratello. A parte che noi davvero si sembra sul set di una sit-com ( a sapere cos'è una sit-com, visto che non ho la tv...): tipo io lavo i piatti con i guanti gialli e intanto, brandendo una padella insaponata, urlo all'Argentina di non cry for me, mentre mio fratello gioca a Trivial Pursuit vocale con le bimbe, che è uno tra i loro giochi preferiti. Funziona che uno fa una domanda e loro si aggrappano al primo adulto a portata di mano per carpire la risposta esatta: quella che la urla per prima o più forte vince. Mio fratello chiede cose come: Qual è la differenza tra un transgender e un crossgender? Cioè. Poi uno si chiede perché anzichè giocare ai travestimenti le mie figlie giocano ai Transessuali. Vabbè, tutto sto prologo per dire che quando mia madre ha annunciato che se ne stava per andare, io l'ho apostrofata con un freddo "Mi mancherai" e quando mio fratello ha reiterato lo stesso annuncio l'

AHEM, L'AVEVO DETTO DAVVERO

Succede che l'altro giorno si sorseggiava tè nella mia cucina, con le bimbe che stavano nel frammentre sfasciando il salotto. Avevo messo i Velvet Underground in sottofondo e si parlava di cose tristi ma anche felici, come dire, Mi sono sentita molto sola, ho fatto qualcosa di brutto, sono in down, epperò sono qui, e ne parlo con le mie amiche, e magari ho pensato per un attimo Chissà com'è morire, epperò adesso ridiamo, sorseggiamo, fumiamo e cantiamo. E salta fuori il discorso Capodanno. Qual è il Capodanno più triste che hai passato, cosa facciamo a Capodanno, a me poi del Capodanno non frega niente. Ti ricordi Capodanno l'anno scorso. Sì sorella, eravamo a casa tua, io e le bimbe. Ma dico, ti ricordi? Ti ricordi cos'hai detto? No, non mi ricordo. Dài. Non ricordo ti dico. Hai promesso che al prossimo (cioè questo) veglione, tu avresti portato con te un uomo, oltre a tua madre e alle bimbe. Mi hai fatto preparare il posto a tavola. Gulp, l'ho detto davver
Se. Il ponte. Qua credo di esserci solo io in tutto il palazzo. Poi a fine anno mi si dice "Com'è che c'hai tante ferie maturate?". E' con questo spirito che ho aperto blogger, per dire, ecco, c'ho la tosse, sono al lavoro, tutti fanno il ponte, odio il Natale. E invece no. Man mano che la vita più o meno mi sorride, odio meno il Natale. E non sono incazzata per via della tosse. Anzi che la ignoro. Qua mi dicono: Facciamo una lastrina ai polmoni e io mentre soffoco, blatero che sto molto meglio dell'altro giorno. Sì. Tipo che ieri mattina mi sono svegliata in apnea e che chiunque incontro mi dice Ma te non stai mica bene. E comunque la vita è bella, gente. E' bella perché non sento il bisogno di conformarmi e non mi conformo. Ieri sono venute le nostre amiche a prendere il tè e io e le bimbe ci siamo scordate di fare l'albero di Natale. No, vabbè, diciamo che si sono scordate loro e io ho opportunamente evitato l'argomento. Magari domenica

MAMMINA CUCINA

As you know, questo è un mommy blog. Oggi vorrei illustrarvi come si fa a preparare fantastiche cene come quelle che preparo io. E' difficile che voi possiate competere con una mamma e una cuoca come me, però potete sempre provarci. Sarà frustrante comparare i vostri risultati con i miei, epperò conviene non lasciare nulla di intentato. Nessun rimpianto, nessun rimorso. Come cantavano gli 883 quando il ballerino Mauro se n'era già andato e pertanto non avevano più alcuna ragion d'essere, se non che il leader, nonché unico componente della band, Max Pezzali ci teneva a continuare a (de)cantare la sua insana passione per cubiste e fighette varie sotto i vent'anni. Dicevo. Care mammine tutte, cari papini presenzialisti, cari Rappresentanti dei Genitori, scommetto che siete giunti qui perché cercavate un menù settimanale pronto da cucinare. Solo per voi: LUNEDI' : il lunedì è notoriamente il giorno della pizza, perché noi mammine non ce la sentiamo proprio di c
No, vabbè, oggi mi sono svegliata che non voglio fare la femminista repressa. Cioè. Io SONO femminista. E SONO repressa. Eppur tuttavia non starò qui a dire, al solito: Il maschio ideale deve essere molto maschio, con molta barba, puzzare leggermente di sudore o di olio per auto, e mai, mai essere profumato, cioè, di bagnoschiuma va bene, ma mai di borotalco/profumo; l'uomo ideale deve poi non farsi correre dietro; l'uomo ideale deve un pochino fingere, sai quei "sei bellissima" che non ho mai sentito uscire dalla bocca di uno che fosse nato più a nord di Firenze, sarà che non sono bellissima, d'accordo, ma fingi, cazzo, fingi! E no, non vale dire "Hai un bel culo", devi proprio dire "Sei bella". Oh ragazzi, stoppatemi! Avevo detto che non avrei scritto un post su come DEVE essere un uomo, bensì su come dovrebbe essere una donna, secondo i miei canoni estetici, ovvero come vorrei essere io. Premetto che a me sembrano tipo tutte belle trann

SESSO. VITA. GRAVIDANZA. HIV.

Ci sono tante ipocrisie legate al concetto di Aids . La più macroscopica è quella secondo la quale solo "drogati, puttane e froci" possano contrarre questa malattia. E di conseguenza, chi abbia contratto questa grave malattia, sia un malato di serie B, perché "se l'è cercata". Un malato che guardano con faccia perplessa, un malato a cui sbirciano le braccia, cercando fori. Attualmente, tuttavia, da quando le "pere", per fortuna, sono un pochino cadute in disuso, i nuovi contagi avvengono soprattutto per via sessuale. Anche eterosessuale. Ci sono paesi con un'alta percentuale di sieropositivi, per via della scarsa informazione, ma anche per via dello scarso controllo nelle donazioni di sangue. Poi le persone migrano, viaggiano, per fortuna si innamorano e per fortuna fanno l'amore. Facendo l'amore senza preservativo si può contrarre il virus, anche facendo l'amore con il proprio marito. Quando ero incinta ho scoperto un'altra or