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Visualizzazione dei post da agosto, 2019

Guida minima alla trap per genitori di adolescenti

Cary, fino a, uhm, qualche ora fa, sono stata una detrattrice della trap. “Oh, ma che è sto mortorio”, “Ma gli strumenti, qualcuno li sa suonare?”, “Ste rime sono al livello di Sole Cuore Amore”, “I contenuti! Di che cazzo parla questa gente, in definitiva?”.  Lubiana Metelkova Poi che è successo? Primo: ho subito ore e ore di musica, a casa, in vacanza, ai concerti: il beat e il flow sono diventati una costante della mia vita familiare. Secondo: ho chiesto alle bimbe, con sincero interesse, in che modo si sentono rappresentate da quel genere. Infine: mi sono fatta un po’ di cultura sui magazine online e guardando Zeta, un film del 2016 che illustra abbastanza fedelmente (almeno credo) la cosiddetta scena, oltre che a ospitare molti dei più famosi rapper/trapper italiani (da Tedua a Salmo a Fedez a JAx a Izi che è il protagonista). E così oggi vorrei farvi un riassunto di quello che ho più o meno capito della tendenza del momento: la musica trap. La cosa principale che ho

Coi figli adolescenti può solo migliorare

Io per carità mica vi voglio spaventare sui figli adolescenti, voglio solo condividere la mia frustrazione con i genitori con figli coetanei ai miei, poi mi spiace eh, se i vostri hanno uno o due anni in meno, sono ancora normali, e vi faccio venire le pare, non ci tengo mica eh. Io in fila per entrare al concerto di un trapper, WTF Anzi, magari i vostri saranno persino più sopportabili delle mie, che stare a Rimini non aiuta ad essere adolescenti tranquilli e di conseguenza, genitori tranquilli. Mi manca davvero la pace verde di BucoDelCulo, dove minaccio di riportare le bimbe quando mi fanno incazzare. Sono anni fottutamente difficili. Non sempre anzi, quasi mai, tornare a casa è una gioia, anzi, se passiamo un intero weekend invernale a casa, altro che sunday blues : conto le ore che mi separano all’ufficio come quando il mio primo morosino aveva il cronometro sempre attivo sullo Star Tac per sapere quante ore, minuti e secondi mancavano al nostro appuntamento. Ah, qualcuno

Prime volte senza

Ehi. Mi sento abbastanza felice da quando non ho più tue notizie, non vado neanche più dalla psicologa a piangere per quanto sarei sbagliata, però questa mattina, visto che non avevo niente da fare – non ci sono le bimbe – ho fatto una domanda alle carte degli angeli, le quali danno quasi sempre delle risposte del cazzo ma rassicuranti. Tramonto sotto casa Ho chiesto una cosa a caso, perché non ho preoccupazioni serie, tutto procede normalmente, e la carta mi ha detto “Il peggio è passato”, come quella mattina che sei andato via da casa mia, l'ultima, io ti ho detto di pescare una carta, hai sorriso con quel sorriso bellissimo che hai, il più bel sorriso che mi viene in mente, anzi l’unico, e mi hai abbracciato chinandoti. “Il peggio è passato”, ti ha detto la carta, e a me sembrava tanto un addio. Lo era. In questi mesi, ci sono state decine di “prime volte” senza di te. La prima volta alla tua gelateria preferita senza di te. La prima volta che sono andata a vedere il

Le ragazze sono cazzute

Ieri mattina sono andata in posta, e oltre ai soliti vecchi, c'erano diversi ragazzi. Uno era bengalese, piuttosto bello, con un accento del sud Italia: accompagnava la madre velata a fare una commissione. Portava delle ciabatte in plastica sotto ai jeans, li immagino sempre con le ciabatte, quelli del sub-continente indiano. Mi ha sorriso, io ho sorriso a lui. C'erano tre ragazzine tedesche che dovevano comprare francobolli per spedire delle cartoline. Spedire cartoline, andare in posta a comprare francobolli: potevamo essere nella Rimini nel 1980. E poi c'era questa nonna con un accento lombardo, piccolina e rompipalle, con una nipote di forse sedici o diciassette anni, parecchio più alta di lei, con le guance sbruciacchiate dal sole. Credo che la nonna le stesse procurando una carta di credito ricaricabile. Le ha messo dentro pochi soldi e gliel'ha detto quasi come se fosse un rimprovero, e la ragazza, per risposta, le ha dato un bacio tra i capelli, chiudendo gli