Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2011

Sta nevicando o al piano di sopra scrollano la tovaglia?

Ormai è noto che io sono un po' il Grinch: mi sento a disagio nei confronti di ciò che ai più provoca gioia ed eterea felicità (no, vabbè, oggi sono solo di cattivo umore). E allora quando ieri ha cominciato a nevicare che dio la mandava, non è che io fossi troppo allegra. Non so voi, ma a me la neve provoca freddo. Sarà che non mi sono mai procurata un equipaggiamento idoneo e continuo a crogiolarmi nell'illusione che vivo in un luogo dal clima mite. Non è così. In Italia fa freddo; in Emilia Romagna c'è più umidità che dentro alla pentola fumante delle tagliatelle, ergo fa un freddo cane. Quando nevica i casi sono due: o convinco il Donatore a portare le bimbe a divertirsi fuori, oppure, ed è il caso di ieri, non resisto nell'opportunistico intento di non litigare con il suddetto, e gliele devo portare io. Il mio abbigliamento per stare "calda" è un incrocio tra "sono appena scappata da un centro sociale" e "sono appena scappata dal set

LIBRI E MEMORIA

I libri. Voi lo sapete. Li preferisco alle mie figlie. E' l'unica cosa che preferisco alle mie figlie, assieme al mio gatto, al gnocco fritto, all'equitazione, alla primavera, alle mie scarpe gialle, al bagno turco, alle mie amiche, al naprossene sodico, alla doccia bollente, alla cioccolata in tazza al bar Bassi, al prenotare le vacanze, alla sveglia quando non suona, ai necrologi su La Repubblica. A Natale mio fratello me ne ha regalati trenta. Trenta. Uno stock comprato al mercatino dell'usato, tutti uguali, tutti Biblioteca Universale Rizzoli, tutti anni 40/50, tutti color crema, tutti inglesi e francesi. Di Guglielmo Shakespeare, Gustavo Flaubert. Uno è una traduzione di Ugo Foscolo. E allora mi metto di buona lena e parto con Bel-Ami. Poi passo a Stendhal, e proprio mentre sono immersa in Stendhal, appunto, scorgo tra le pagine del Venerdì di Repubblica casualmente aperto sul mio comodino...no, ok. Un po' di sincerità intellettuale. Le prime venti pag
Che poi quando si tratta di questioni che riguardano le bimbe, c'ho la lacrima facile. Ieri, per dire, c'era la prima riunione per le elementari e già all'appello, quando hanno detto "Camilla S." e ho alzato la mano, e poi quando hanno detto "Lucia S." e ho alzato la mano, ecco, avevo già l'occhio lucido. Che poi mi mordo le labbra e taccio per non far sentire che mi trema la voce, e la gente penserà che sono strana. Mi ero vestita anche un po' seriosa, con la gonna a pieghe e il maglione, e avranno detto che sono una ragazzina vestita da signora. Già alla prima riunione, prima ancora dell'iscrizione, fanno l'appello, e segnano chi non c'è, e tra loro scuotono la testa. Hanno quel modo di rivolgersi alle persone come se fossero tutti ragazzini delle elementari. Soprattutto la preside o direttrice o dirigente, non so come si dica, mi sono fermata a tre riforme fa. E già io parto sulla difensiva. Perché le bambine le ho sempre consi

UNA MADRE ESEMPLARE/2

La mia amica Molly mi ha confidato di aver fatto un sogno totalmente assurdo, e anche un filino imbarazzante, e mi ha chiesto per favore di non divulgarlo. Dice che avrebbe vinto il premio Freud, per citare Woody  Allen. Dice che stava limonando con un ragazzino. Dice che non si spiega questa sua predilizione per gli under 25 che comunque non la cagano. Dice che non vuole essere una corruttrice di minori nè darsi al bunga bunga, ma che non può mica moralizzare la propria attività onirica. Dice che lui, in sogno, a un certo punto le fa, con le lacrime agli occhi: "Molly, devo confessarti una cosa: ho una brutta malattia". E Molly: "Anch'io c'è una cosa che non ti ho detto: ho tre figlie". Molly dice che questo blog deve essere oscurato prima che le sue figlie imparino a leggere.
Ieri sera non so se fosse colpa del mio mood malinconico, o se fosse che al supermercato c'era poca gente, o se la musica era troppo alta, fatto sta che passavano De Andrè e io mi sono ritrovata che fissavo il banco dei formaggi stonando a voce un po' troppo alta Son tornati a cento a mille i guerrieri di Valois son tornati alle famiglie, ai palazzi, alle città. Ma la dama abbandonata non ritroverà il suo amore e il gran ceppo del camino non varrà a scaldarle il cuore. Perchè è un momento che ci avrei voglia di qualche balla, di quelle che si dicono da innamorati. Come "ti amo pazzissimamente"; "staremo sempre assieme"; "non ti tradirò mai"; "sei bellissima". Di qualcuno che al mattino si faccia la barba. Gli uomini quando si fanno la barba sono inintelleggibili. Allora pensavo questo. Che potreste scrivermi qua sotto qualche balla, tipo la più grossa che avete detto a qualcuno, e più la sparate grossa più mi fate ridere, ed io

UNA MAMMA ESEMPLARE

Stanotte Carolina tossiva che pensavo sarebbe soffocata. E quando trovava un po' di pace, attaccava Lucia. Io le ho provate di tutte: mucolitici, areosol, miele, acqua, crema balsamica sul petto, sciroppo omeopatico, bombe a mano. Alle cinque ho avuto una crisi mistica e ho cominciato a pregare: "dea, fa che le passi; dea, fa che le passi". Oh! Non ci crederete ma ha funzionato. Mi sono addormentata e non l'ho più sentita tossire!

Holly e Freud

La mia amica Holly giorni fa ha contattato l'assistenza caldaie. "Pronto, assistenza cadaie" Holly: "Salve signor tecnico, parla Golightly" "Buongiorno signora, guardi che sono il segretario. Il tecnico è espatriato a Honolulu" Holly: "Non faccia il furbo, l'ho riconosciuta. Senta. Stamane, scendendo dal letto, sono scivolata sul ghiaccio. Sono andata per espletare le mie funzioni fisiologiche e ho scorto un iceberg che affiorava dall'acqua del cesso: deduco che la caldaia è di nuovo bloccata" "Mi legga il messaggio di errore sul display" Holly: "Fico, la mia caldaia comunica elettronicamente. Pant pant ( rumore come di ciabatte che scendono le scale e di respiro accorciato. Si direbbe che Holly è una fumatrice ma l'apparenza inganna, ndr) . Vedo una vagina stilizzata e a fianco una vagina stilizzata con una croce sopra. Sopra la vagina con la croce è acceso un led rosso." "Signora, quella è una fiamma, no

L'ULTIMO BICCHIERE E ME NE ANDRO'

Che poi volevo dirvi che l'abbordaggio lei- lui ha anche un rovescio della medaglia. Il mio post precedente era il lato donna della faccenda. Posto che le mie paturnie possano essere rappresentative di quelle della donna media. Un amico mi ha dato la sua versione del "lato uomo etero". Lui stesso ammette di non essere portato per il libertinaggio, e tuttavia ha un aspetto gradevole e una buona posizione professionale. Dice che l'annoia da morire dire sempre le stesse cose. Avvicinarsi a una tipa carino-guardabile con un bicchiere in mano, e proferire una banalità. Dice che lei afferma sempre che non le piace il suo lavoro, o che il suo capo è uno stronzo ( la femminista che è in me vorrebbe ribattere, ma continuo ad ascoltare rapita ). Dice che ci si scambia il numero, si calcola il numero di ore che lei deve attendere per ricevere una telefonata, la si invita a cena. Dice che lei entra in macchina vestita come una principessa, con ettolitri di profumo, e de

CASOMAI

Negli ultimi tempi mi sento, mentalmente, molto single. Occhio non vede, cuore non duole : si dice così, no? Come ben sapete, essere single con tre figlie significa anche rimanere single. Sarà che ho un bizzarro senso estetico e non ammetto, in casa, soprammobili altrui; sarà che posso finalmente acquistare calzini neri senza la paturnia che poi li smarrisco tra migliaia di calzini neri di un improbabile compagno; sarà che io e le bambine ci bastiamo, anche se loro mi dicono di volere per me un principe; sarà che ho sempre apprezzato molto dormire sola nel letto matrimoniale, e tollero a mala pena la micina; ecco, per questi ed altri motivi sto cominciando seriamente ad apprezzare questa mia condizione. Però, qualche sera, affiora una domanda tra la veglia e il sonno: "E se...?" C'è un'amica che mi fa notare che due cuori e una capanna è una cosa carina, ma che, giunta a questa veneranda età (eh eh, scherzo sul veneranda! come pure lei , credo), dovrei dare spa

PIU' SFIGATA DI BRIDGET JONES

Questa me la sono quasi inventata: ogni riferimento è casuale. Lui, viaggia spesso per lavoro. Lui, sottolinea sempre che non ha ancora passato la boa dei quarant’anni, non dice mai che però c'è molto vicino. Lui, è dotato di un’eterna fidanzata, la quale ha vinto la gara di corna con la renna di babbo natale. Ma più che altro, a lui piace piacere: sempre e comunque. Lei, viaggia in aereo meno di una volta all’anno, e quasi solo per andare in vacanza. Lei, si sta interrogando cosa fare dei suoi trent’anni, proprio ora che è finita una lunga storia d’amore. Lei, non si sa rassegnare del tutto. Lei è seduta vicino al finestrino, come sperava. Ha un libro con sé, adagiato sulle ginocchia, in attesa di essere aperto una volta vissuta appieno l’emozione del decollo. Sta per concedersi due giorni pieni di confidenze e forse anche qualche pazzia di antica memoria con la cugina espatriata. Lui cerca la sua postazione con la nonchalance dell'habitué, e constata con sorpresa di essere

LE MAMME CORAGGIO

Ok, tutto ciò è già stato scritto e se siete alla ricerca di un blog originale, siete finiti nel posto sbagliato. Ma volevo confermarvelo. Che se lavorare con tre bambine attorno è snervante, affidarle a mio fratello mentre lavoro può portare alla pazzia. Metti caso che sei in ferie, ma che devi scrivere un articolo di cronaca locale. Metti caso che decidi di recarti a casa di tuo fratello con la prole, nel malcelato intento di scroccare la connessione e anche il pranzo. Per prima cosa li ho buttati tutti fuori. Ho sganciato cinque euri e li ho mandati al bar. E poi non ho saputo resistere e ho stappato un Moet et Chandon (ricordo quando, impazzendo di gioia per lo sconto del 20% sui Moet alla Conad, mio fratello ne comprò cinque). Ehm. Non è vero, mi sono messa al telefono con Alice. Ho risposto alle mail. Mi sono ricordata che dovevo cambiare il disco orario, ho inforcato un paio di scarpe numero 45 e mi sono lanciata in piazzetta. Rientrata, ho telefonato all'Assessore