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Visualizzazione dei post da luglio, 2010

SONATA DI VIOLINI DI SOTTOFONDO

Cari tutti, intanto la novità di oggi è che ho postato una foto delle Bimbe Brulle. Ve l'ho detto che io arrivo sempre un po' in ritardo, e infatti la foto è di tre anni fa. Però stamattina me la sono trovata tra le mani e mi sembrava un buon augurio di buone vacanze a tutti. Avete in mente quelle madri che si prodigano nei racconti più splatter sulle funzioni fisiologiche dei propri figli, con grande dovizia di particolari, e vi sottopongono a interrogatori retorici sul genere "ma quanto è bello il mio Fiorellino?" ai quali non potete che rispondere "ehm, sì", cercando di trattenere il conato, nell'osservare un toddler obeso e cellulitoso che si sta leccando il moccio verde che cola dal naso? Ecco, sono un po' così anch'io. "Ma quanto sono belle le bimbe?" chiedo in giro; poi quando mi rispondomo "ehm, sono stupende", gonfia d'orgoglio come un tacchino, ribatto "l'importante è comunque che diventino adulte in gam

C'AVEVO UN TORCICOLLO CHE NON VI DICO

C'avevo un torcicollo che non vi dico. Un'amica infermiera mi ha detto che lo chiamano anche "disturbo da mancanza d'amore": sei teso e ti prende l'infiammazione. Insomma, un modo carino per suggerirmi una trombata terapeutica. Già. Domenica sono andata in piscina con la kefiah al collo, me ne stavo immobile sotto l'ombrellone con la mascella contratta. Mia cognata M., nella vasca con le bimbe, mi gridava: "eddai, fatti un bagno. Già sei secca, se te ne stai lì tutta istecca fai pure un po' senso." Poi ieri pomeriggio al lavoro, balbettavo frasi sconnesse circa la newsletter che sto preparando per settembre e il boss mi ha interrotto con un "Doc, pensavo di anticipare le sue ferie estive: che ne dice di fare la mamma a tempo pieno dal 2 al 23 agosto? Però si riposi, vè!". Per il mio collo è stato come mangiare un blister di Muscoril tra due fette di pane toscano. Passata improvvisamente la contrattura. Con una puntina di delusione p

DICESI COMA PRE-FERIE

Non so che vi siete accorti che sono un po' assente. Caso uno : ve ne siete accorti. Leggete il titolo del post e saprete perchè. Caso due : non ve ne siete accorti. Sono un po' assente. Ora lo sapete, andate al caso uno. Dicesi coma pre-ferie lo stato pre-morte dell'impiegato che va in ferie solo ad agosto, se si esclude quell'ora di permesso ad aprile per andare dalla ginecologa. Stato di apatia totale caratterizzato da: 1) scarsa produttività sul lavoro; 2) scarsa presenza di spirito all'interno del peer-group (dove ce l'ho poi, il peer-group?). Tendenza ad autoinvitarsi presso parenti e amici, stazionando per ore sul loro divano sperando che qualcun'altro, che sia anche il gatto o il neonato di casa, intrattenga le proprie figlie; 3) irritabilità/sonnolenza all'interno delle mura domestiche. Roba che se c'avessi un uomo mi farei servire tipo paralitica (forse per questo NON ho un uomo). Per dire, ora mi piacerebbe essere ovunque, purchè in posi

SONO ANDATA AL CONCERTO DI CRISTINA D'AVENA ED ERA LA SECONDA VOLTA

L'altro giorno, leggevo su sette sere un'intervista dell'amico Claudio Ossani a Cristina D'avena , e ho scoperto che è in tour con i Gem Boy . Ora, i Gem Boy non so bene cosa facciano ora, ma quando nel lontano 2000- 2001 andavo con il mio ex o la mia amica Dedi a vederli suonare, erano un gruppo di ottimi musicisti e ottimi interpreti con un cantante bolognese di nome Carletto, completamente scoppiato, ed erano noti soprattutto per Orgia Cartoon et similia, pezzi che dissacravano le sigle dei caroni animati (tant'è che ai loro concerti c'erano spesso anche genitori scoppiati con bambini). Un esempio? "Candy è un gran troione, se la fa con Arcy, Steve, Anthony, Terence e anche col procione, e Remy altro che poverello, s'inchiappetta Miss Pony che gestisce un bordello". Oppure "Oh Lady Lady Lady Oscar grande lesbicone chi lo sa perchè, Oh Lady Lady Lady Oscar si fa Maria Antonietta anzichè il re". Tanto per dirne una. Ma i loro concerti e

PARLANDO DI BIPOLARISMO

Week end massacrante, dovuto alla presenza del Bipolare in fase soprattutto down, ma a tratti anche up, e all'andamento bipolare della mia pressione arteriosa: ieri pomeriggio 80 su 60, stamattina 120 su 70. Mi assale il dubbio che forse forse non sto tanto bene. Forse. Un male che non ha medicine, però. Un male che è sembrato andare un po' meglio domenica mattina, che Alice mi ascolta sempre piangere e spero che le mie vibrazioni negative si fermino dentro al telefono e non investano la sua pancia. Avere lei. Sono comunque fortune. E sabato sera, con Serena che mi fa l'effetto di una vodka lemon. Una serata non programmata, quella di sabato. Ce ne siamo andate al fiume tutto il pomeriggio, con le bambine, vicino a casa. Fortuna che dicono che il caldo da fastidio ai bambini e agli anziani. Le bimbe erano vispe almeno come al solito, io sono stata tutto il week end in punto di svenimento. Non ho capito se è perchè sono anziana. Sì, dev'essere per quello. A cena, cappell

AWFUL THINGS

Lasciatemi essere monotematica e concedetemi cinque minuti di pessimistico martellamento di maroni, dopodichè sono legittimata a spararmi un intero sacchetto di marshmellows. AWFUL THINGS 1) essere circondata da pericolosi psicotici; 2) avere a che fare da otto anni con un pericoloso bipolare che nell'arco di cinque minuti riesce a dirmi, pensandolo davvero, che mi amerà per sempre e che non mi ama più. Essere diventata da otto anni una pericolosa bipolare che nell'arco di cinque minuti riesce a pensare di amare alla follia un pericoloso bipolare e anche di non amare affatto quel pericoloso bipolare; 3) osservare il proprio riflesso su una vetrina e scorgere un passante che ti fa la radiografia delle chiappe; 4) dire: "ma quando arriva il caldo" e ottenere una temperatura 40°, così, in un botto; 5) versare l'acconto per le ferie e scoprire che la Croazia non è in Europa e che un bonifico costa 18 euro di commissioni; 6) il cuoco della mensa è in ferie e io penso:

LA VICINA COMUNQUE DURA PIU' DI ME

Sarò lapidaria questa mattina, anche per il motivo che da il titolo al post. Tranquilli, non sono sfinita dopo un quarto d'ora di sesso funanbolico, quando mai. Sono sfinita e basta. Sempre e comunque. Se qualcun'altro mi dice che sono una tipa energica lo strozzo. L'altra sera sono stata con Serena e tutte le bimbe a vedere dei tali (bianchi) che simulavano le danze africane, sono andata a letto alle 23.30 e il giorno sembravo un cadavere di ritorno da una discoteca tunzettara. Non c'ho il fisico. O più probabilmente dovrei doparmi di Eutirox, per arrivare a sera senza svenire, ma questo è un altro discorso e per fortuna che quel santo del mio medico non è all'ascolto, sennò mi strozzerebbe lui. Sì vabbè, bando alla verbosità, compra una vocale e arriva al punto, direte voi. Ecco, vi scrivo due righe per segnalarvi (come già saprete tutti, visto che io arrivo sempre in ritardo su tutto, leggo persino il quotidiano del giorno prima) che esite un blog che si chiama 1

L'UOMO DELLA VICINA DURA SEMPRE DI PIU'

Ora, non è che io abbia un'esperienza sentimentalmente variegata, e questo ben si confa a una ragazza tutta chiesa come me. Però, una cresciuta negli anni '90 a Jerry Calà-Mister Villaggio e Vacanze di Natale 35-36-37, ecco, credeva che l'amore si facesse per tutta la notte. Dai quindici ai ventisette anni ho pensato che la tv mi avesse ampiamente preso per il culo, e ci avevo messo una pietra sopra. Ora mi ricredo. Qualche mese fa sono andata a dormire da mia madre. Saranno state le 5, 5.30 del mattino, orario che anche se c'avessi avuto di fianco, per dire, Lenny Kravitz nudo, me la sarei dormita saporitamente sperando che restasse almeno fino alle 8. Nonostante il sonno pesante, sono stata svegliata come da un rumore ritmico di molle che proveniva dall'appartamento di sopra, e di fianco non c'avevo Lenny Kravitz, bensì mia madre, sveglia e incazzereccia. "Io domani gli lascio un biglietto, non è possibile che debba essere così tutte le notti" bront

TUTTI I VANTAGGI DELLA LIBERTA' (O SOLITUDINE)

Stamattina mi sono svegliata di umore funereo, perchè ieri me ne ero andata dal lavoro rimandando una rogna con una cliente che dire cagacazzo sarebbe farle un complimento, e sapevo di doverla riaffrontare. Poi quando sei nervosa, succede che ti si affastellano in testa mille pensieri e che ti sfoghi sul primo malcapitato. Stamattina ho appunto abbruttito la mia piccola e adorata Blondie, rea di avermi dato per errore (un errore peraltro molto frequente) una testata sui denti, proprio mentre pensavo al fax intimidatorio che avrei inviato alla cliente di cui sopra. So che è diseducativo al massimo, ma vedendo il volto della bimba trasformato in una maschera di sincero dolore, le ho chiesto scusa, che non volevo davvero sgridarla, ma ho sentito male e mi è venuto spontaneo. Sono una cattiva madre. Al di là di questa costatazione, dicevo che mi stavano balenando in testa tutta una serie di pensieri e di voci come accade agli schizofrenici. "Devi programmare la visita annuale dalla pe

LA PRESSAPOCHISTA E GLI IMPEGNI DI LAVORO

Questo è ciò che accade a una pressapochista come me quando è in agenda un incontro di lavoro: mica il colloquio o l'occasione della vita, ma un semplice impegno che richiede un minimo di presenza e preparazione. La pressapochista di professione, nella fattispecie io, esce con un vestito nero, sobrio ma dignitoso, e un velo di fard sulle guance di un pallore tardo autunnale. Solo alla prima tappa, cioè al distributore, mi accorgo di aver avere ancora le infradito a pois che utilizzo in piscina e a casa e che tolgo in caso di ding dong qualunque, fosse anche la postina. Poco male, è una situazione che capita a tutte, una volta nella vita. Che sia capitato proprio oggi fa parte del mio consueto carnet tragicomico. Quando non si può tardare è matematico incrociare, per strada, il pensionato con il cappello e il diciottenne alle prese con l'esame di guida, che inchiodano violentemente per fare attraversare una formica proprio mentre detengo il kajal nella mano destra e il mascara n

UNA BOTTA DI VITA O LE MADRI IN PISCINA

Secondo giorno di ferie per i mocciosi della materna. No scusate, secondo giorno di vacanze estive per i toddler della scuola dell'infanzia. La piscina comunale, o meglio, la bagnarola dove pisciano tutti in coro, è il luogo ideale per i miei "noti" trattati di antropologia spicciola. E' risaputo come, quando ci spogliamo, mare o piscina che sia, ci sentiamo tutti autorizzati a compiere azioni che neanche nella nostra sala da bagno...c'è chi perfeziona la depilazione inguinale munita di pinzette, c'è chi si spalma la crema anticellulite, c'è infine chi legge Novella 2000, che durante il lungo inverno lavorativo ogni cervello pensante (tranne il mio) censura. Le madri in piscina, oltre a quanto sopra descritto, si occupano pubblicamente di tutte le necessità fisiologiche dei toddlers di cui sopra, come pipì dietro agli alberi (ma sono convinta che qualcuna incoraggi sottovoce la pipì nella vasca, come faceva mia madre, se non che poi mio fratello produceva

GUARDATECI

Guardate, quelle siamo noi. Siamo io e le mie bambine, al tavolo della cena, che parliamo dell'ultimo giorno di scuola e del primo giorno di vacanza. Il tavolo è lungo e la quinta sedia è quasi sempre vuota. Quel posto fantasma, stasera, è apparecchiato con disegni appena sfornati, con casette dal camino fumante e principesse con le trecce. E poi ci sono, impilati, i libri che ho preso oggi in biblioteca: alcuni per me, da sfogliare, e uno per voi, ingiallito e anche un po' usurato. Favole al telefono, e non vedo l'ora di iniziarle. Stasera di cucinare non ne avevo voglia, per fortuna ci ha pensato mio fratello, che mi ha preparato, da asporto, degli sformati alle zucchine con i riccioli di speck e una spuma al curry. Io ho dato il mio appporto alla cena rinvenendo una crema di asparagi liofilizzata, quella del discount, che voi dite "cattivissima". Torto non posso darvi. Però, per oggi, potete riempire la pancina famelica con tante albicocche. Guardateci, quelle