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Visualizzazione dei post da giugno, 2017

Volersi bene secondo me

Quando qualcuno ci invita a volerci bene, o a prenderci cura di noi stessi, ci vuole quasi sempre vendere qualcosa. Io valgo, per questo mi compro lo shampoo smart (WTF). Oggi mi voglio bene, e dunque mi spalmo una bella crema anticellulite. Per farmi una coccola mi regalo un paio di scarpe nuove. Solo a me questa roba suona sempre stonata? A me personalmente non frega una sega di darmi una crema sulle chiappe sperando sparisca la cellulite. Io mi voglio bene quando mi guardo e dico: ok Vale, il tuo sedere sta cambiando aspetto. Puoi accettarlo? Sì, posso accettarlo. Perché la cosa più carina che ho non è il mio sedere ma la mia testa. Ho qualche ruga sulla fronte. Ho passato gli ultimi 34 anni facendo espressioni corrucciate. Per volermi bene ora dovrei spalmarmi una crema sperando mi spariscano queste rughette? No, per volermi bene io devo accettarmi, semmai la crema me la spalmo perché ho la pelle secca (non so è il mare o l'età) e mi dà fastidio. È vero che quan

Complimenti non richiesti

L'altro giorno mi è capitato di conversare con una ragazza di 18 anni. Le ho raccontato di un episodio a cui ho assistito e le ho chiesto come si sentisse al riguardo. Accanto a casa c'è una pensione che spesso ospita ragazzi molto giovani, suppongo in gita. C'era un gruppetto di ragazzini che avrebbero potuto avere sedici, diciassette anni. La stanza dei ragazzini è pari alla mia terrazza, dove in quel momento stendevo i panni. Per strada passa una ragazza, che mi pareva ancora più giovane...sarà stata sì e no di prima superiore. Era vestita molto semplicemente: pantaloni sportivi, non certo inguinali, maglietta oversize, scarpe da ginnastica. Non che questo voglia dire qualcosa, vi sto solo descrivendo la scena. La ragazza cammina per strada e di sopra, i ragazzi, le gridano "Ciao amore, vuoi salire?". Lei non risponde, fa finta di niente e prosegue. Loro insistono un po', poi rivolgono l'attenzione altrove. foto di Martin Knize Nonostante i

Routine estiva con tre figlie e pochi soldi

Ogni genitore non saprebbe dire se la fine della scuola è una cosa bella o una cosa brutta. Se ci liberiamo dalle sveglie antelucane, dai temibili compiti a casa, e dalla via crucis mensile per pagare il pulmino, pagare la mensa, pagare le attività extrascolastische, pagare le attività scolastiche ma extracurriculari, pagare il materiale, e così via; è anche vero che ci esponiamo a intere giornate da riempire - per ben tre mesi. Al fiume nelle Marche Io mi ritengo fortunata perché mia madre è sempre riuscita a darmi una grande mano, e tra le mie ferie, le ferie del babbo delle bimbe e mia madre tutto il resto del tempo, siamo riuscite a sfangare 12 lunghe estati. D'altra parte, la grande risorsa nonna, supplisce a un impiego che fino a un anno fa aveva orari rigidissimi e tempi di pendolarismo che rendevano quasi nulla la mia disponibilità a fronte di un imprevisto; inoltre, con tre figlie, non mi potrei permettere altro che la nonna. Ora che mi sono regalata una vita più f

Dividere o moltiplicare?

"Mamma, te l'ho detto che ultimemente faccio sempre l'ora di religione in classe con gli altri perché l'insegnante che dovrebbe fare alternativa se ne va?" "Ah, fantastico. Senti, ma almeno l'ora di religione ti sembra interessante?" "Mah non molto" "Perché? Ti indottrinano?" "No, è che parlano sempre di quella storia dei pani e dei pesci ma io la sapevo già" "Certo, l'abbiamo letta assieme sul Vangelo, ricordi?" "Sì, però tu mi hai detto che Gesù ha diviso i pani e i pesci; invece a scuola mi hanno detto che li ha moltiplicati, non capisco più chi ha ragione" "Bè, in quell'occasione non ero presente né io né la tua insegnante di religione, però fondamentalmente stiamo dicendo la stessa cosa: Gesù quella sera ha fatto sì che tutti avessero da mangiare" "Sì, ma moltiplicare è una cosa, dividere è il contrario" "Io ti dico solo che oggi a moltiplicare sanno fare

Smartphone: a che età?

Anche Carolina ha chiuso dietro di sé il portone delle elementari e io so perfettamente che a settembre, insieme alle medie, comincerà il periodo dello smartphone (che in realtà è già cominciato perché usa quello delle sorelle appena mi giro, ma guardiamo in faccia la realtà: io non sono il vigile urbano di casa, semplicemente cedo). Essendo però il secondo giro, ora so cosa aspettarmi. Funziona esattamente come quando eri incinta e progettavi di essere la madre ideale, mentre biasimavi le altre: "A me non capiterà mai". Finché i figli sono alle elementari, i piani di uso dell'internet nella testa del genitore sono chiarissimi, specie poi se, come me, i genitori sono buoni conoscitori e utenti attivi dei social e abbastanza giovani da non ricordare del tutto com'era la vita senza cellulare. Ma poi, gli ideali crollano miseramente di fronte alla dura realtà: i nostri figli non usano lo smartphone, i social, i like, whatsapp come noi, perché loro sono nativi d

Informazioni sparse sulle nostre vite

Potrei scrivere dieci post di filata, ma ho troppe cose da fare. Le solite: il lavoro, le bimbe, il mare, i libri, qualche uscita, e i necessari momenti che mi prendo per nutrire la mia asocialità la quale è semplicemente la mia dimensione e pertanto me la tengo. Vi dirò alcune cose sparse. A Rimini c’è la ciclopolitana. Ciò significa che è possibile percorrere la città in lungo e in largo in bici senza praticamente attraversare una strada. Per esempio c’è una pista ciclabile che segue il Marecchia e, dalla sua foce arriva fino alla Statale Adriatica. Poi c’è una pedonale dal centro della città a Marina centro e una ciclabile che praticamente va da Bellaria a Riccione (con qualche interruzione ma diciamo che si possono fare delle belle pedalatone guardando il mare). Foto di @lauren ellis  L'altro giorno non si sa come il mio radiatore ha perso il tappo e il motore della mia auto s'è orrendamente surriscaldato nel bel mezzo dell'autostrada, così ho dovuto chiamare