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Visualizzazione dei post da ottobre, 2010

CHI E' LA DRAG QUEEN?

Mi è successa questa cosa. Mio fratello mi ha regalato una poltrona. Non una poltrona anonima dell'Ikea. Una poltrona che nell'albergo dove lavora gettavano perchè non è ignifuga. Anni '70. Di velluto marrone. Una poltrona tutta mia per leggere. L'ho dotata di un cuscino giallo e di una coperta rossa, e ci sono sprofondata dentro, con tutti i libri del mondo. Poi ascoltavo Patty Pravo e mi sentivo tanto un'intellettuale-sindacalista e anche un po' terrorista. Mi sono immaginata dare istruzioni per il rapimento di un politico, fumando una sigaretta con un lungo bocchino. " La stanza è tanto calda, non penso mai che oltre la finestra per lui, in quella nebbia c'è un'altra estate che porta un caldo un caldo un caldo un caldo un caldo" Ora a grande richiesta pubblico una foto di me e Olinda, voi dovete indovinare qual è la drag. Chi vince può sedersi sulla mia poltrona per cinque minuti. Il mio gatto mi sa che ha già vinto , visto che n

A QUALCOSA SERVIVA

Ieri sera a casa mi attendeva una bella sorpresa: la caldaia non era andata in pressione e c'erano 17 gradi. Direi quasi: tanto per cambiare. L'impianto è nuovo di pacca, supercostoso e giustamente si accende a sua discrezione. Stanotte, per la cronaca, era acceso. L'ho capito dall'odore che fa il parquet quando è caldo.  Home sweet home. Senza perdere l'ottimismo che mi contraddistingue ho infilato un paio di maglioni alle bimbe: non riuscivano a muoversi, ma almeno le labbra sono passate dal blu al rosato nel giro di qualche minuto. Cucino, ceniamo. Caccio i piatti in lavastoviglie mentre Lucia si infila sotto la doccia. Accendo la lavastoviglie. Black out. Porca troia. E' acceso anche il deumidificatore e la stufetta del bagno, l'impianto è sovraccarico. Brava, perchè non hai anche acceso la lavatrice e messo il vibratore sotto carica??? No panic Vale, mi dico. Tentoni, vado al quadro elettrico. E' tutto a posto. Cazzo. E' buio pesto. Q

SINGLE PRIDE

Loro sono due amiche di vecchia data, si aggirano sui trent'anni, sono decisamente, ehm, abbastanza appetibili e sono incredibilmente single. Una la chiameremo Molly, come quella canzone che fa Kiss kiss Molly's lips, l'altra la chiameremo Nunziatella, come la protagonista femminile de "L'isola di Arturo" di Elsa Morante, la quale non c'entra assolutamente nulla con il personaggio in questione. Si fa per dare un nome di fantasia. Sabato sera, ore 00:25. Molly e Nunziatella entrano in un locale, si siedono e ordinano una birra (si fa per semplificare, perchè Molly non ama la birra e ordina un Martini bianco). Quattro giovani più o meno coetanei entrano nel locale e si siedono nel tavolo accanto. Molly decreta: colui che porta la barba è caruccio, ora lancio qualche occhiata. I tre senza barba ricambiano l'occhiata. Molly e Nunziatella guardano di sghimbescio in direzione dei ragazzi, poi Nunziatella sussurra: "non ti sembra che il Barbuto abb

UOMINI NUDI

Ho bisogno di un consiglio. Non vi fate traviare dal titolo, non è un consiglio su cosa fare se mi imbatto in un uomo nudo. Semplice, mi volto schifata. La faccio breve. Mia figlia Carolina dimostra una grande predisposizione per il nuoto e ben lo sanno Julez e Mr Ford , i quali sono stati ammorbati con dovizia di particolari circa le prodezze della mia bambina, e hanno toccato con mano le mie affermazioni, dal momento che io, il bagno, non lo faccio mai. Al mare dico. A casa un paio di volte al mese mi lavo, ma il mio elemento naturale è il fuoco. Insomma, hanno nuotato loro stessi con la piccola Blondie, la quale, incredibilmente, a quattro anni non ancora compiuti si immerge con tanto di occhialini. Posto qua sotto una foto di lei il primo giorno di mare, in apnea. Il secondo giorno s'è sbarazzata dei braccioli dell'orso deficiente Winnie l'orso. Io in spiaggia ero abituata a starmene seduta e a guardarmi intorno: bei manzi, pensionati, famiglie. Una famiglia mi

DISQUISENDO DI NOMI E MUSICALITA'

Volevo raccontarvi questa. Non tentate di ridere di me, o di tacciarmi di blasfemia, che peraltro sareste poco originali. L'altro giorno, leggevo sul blog di Miah che qualcuno, sapendo che avrebbe chiamato la figlia nascitura Misia, ha (involontariamente?) sfoderato espressioni, ehm, perplesse. Mi è sovvenuto che, quando nel 2005 mi avventuravo nei meandri del famigerato "dizionario dei nomi", più che significati profetici o augurali, cercavo due nomi musicali (Misia mi sembra un nome molto musicale, per la cronaca). Tra me e il Donatore cominciavano a sorgere i primi dissidi. "Se è una femmina si chiamerà Lucia, come mia sorella" ha proferito lui dopo un paio di ruhm, quella sera che gli ho mostrato il test di gravidanza. "Se è un maschio si chiamerà Gregorio, come mio padre" ho proferito io, mentre sfogliavo le fotocopie di Storia e istituzioni dell'Africa Subsahariana, quella sera che ho fatto il test. Quando l' ecografo scassato

NON FINGO PIU' DI ESSERE NORMALE

Ultimamente sono diventata logorroica. Proprio io. Quella che se ne stava timida in un angolo a pensare di non piacere a nessuno (non è vero, non dire niente di me era la mia mossa infallibile per rimorchiare). Stamattina non ho voce. Rantolo tipo donna sexy dall'altra parte della cornetta 144, dopo mezzo pacchetto di sigarette. E non fumo. Sarà che sabato ho parlato a macchinetta dalle 10.23 alle 20.28. Quello che manca alla blogsfera è l'impatto visivo. Ci sono persone con cui mi sento in sintonia, ma senza l'impressione "a pelle" non è la stessa cosa. E' tutto un po' surreale. Mamma Cattiva , ad esempio. Non sapevo che avesse l'accento romano. E ciò me l'ha resa ancora più simpatica. E ho constatato nei suoi occhi un'intelligenza viva. E Paola , dal vivo è ancora più vulcanica. E non è la stessa cosa se non sai che irradia vero amore quando scorge tra i capi appesi un completo di Chanel, originale. Sabato siamo andate alla fiera

OPERAIE OMSA VS GENERAZIONE COCCOCò

Ieri sera ero a cena da una coppia di amici, lui è un operaio cassaintegrato Omsa. Era ovvio che saremmo finiti per sintonizzarci su Anno Zero. Tranquilli. Potrei parlare ore sulla sostenibilità, l'equità e l'auspicabilità della crescita all'infinito, su cui si basa l'economia capitalistica. Ma non lo farò. Perchè viste le mie competenze finirei per fornirvi un inutile sproloquio da bar, e poi ci sarebbe un mio amico che di fronte agli scenari catastrofici che prospetterei, mi direbbe: tu sì che sei una vera superficial-intellettuale! :) Vorrei solo vomitare un paio di sensazioni perchè, come ogni volta che guardo per sbaglio un programma di informazione, ieri sera ho dovuto trattenere le lacrime e la rabbia. Ho sempre odiato lo spreco, il consumismo, in un certo qual modo anche la ricchezza, alla quale preferisco la sobrietà, se non la frugalità. E ho sempre avuto la sensazione di vivere nella parte del mondo "sbagliata", quella dove chiunque poteva perm

AIUTO: SONO UN'ANARCHICA MA VORREI GUARIRE

Avviso: post politicamente scorretto (tanto per cambiare). Con tutti i pregi che posso vantare...ehm... sì, dicevo non si può dire che io sia IL genio del codice della strada. Non che io non mi c'impegni eh! Però è più forte di me, non ce la faccio proprio. I punti sulla mia patente stanno giocando al Grande Fratello e si autonominano in continuazione. Negli ultimi sei mesi ho collezionato almeno sei multe, ed ogni volta trovo un buon motivo per autoassolvermi. Ho parcheggiato almeno due volte negli invalidi. Totale: -4 punti; 156 euro devoluti al Comune di Faenza; 2,20 euro devoluti alle poste per le commissioni. C'è da dire che i cartelli "parcheggio riservato ai disabili" si moltiplicano a loro piacimento, a differenza dei punti in patente, che sono più pigri dei panda giganti cinesi. Giuro che entrambe le volte non li avevo visti, non volevo far un torto a nessun invalido. Peraltro mica tutti coloro che hanno il cartellino "invalido" sono inval
Mi dicono che questa abitudine è strana, eppure. A me piace andarmene in giro con la testa per aria.  Mi dicono che me la tiro perchè non saluto nessuno, ma io sono troppo impegnata a guardare dentro alle finestre. In genere vedo solo lampadari. Però mi piace immaginare le persone, dentro le pareti di casa. A volte hanno i vetri sporchi. Spesso alle finestre hanno le tende. A me le tende non piacciono, perchè impediscono alla luce di entrare. A volte vedo delle pareti colorate. Quasi tutti, in cima ai pensili delle cucine, mettono le scatole di piccoli elettrodomestici: lo spremiagrumi elettrico, il frullatore, il robot. E le scatole ingialliscono, si ungono, prendono polvere e ragnatele. Molti mettono scatole anche sopra agli armadi della camera da letto. Ieri ho scorto un'armadio che sopra era pieno di bambole di porcellana. Qualche anno fa sono stata un paio di settimane a Milano per un corso di aggiornamento, ed ero contentissima, perchè c'erano tanti e tanti pal

UN'IDENTITA' DI GENERE BASATA SULL'ASSENZA

A me qui piace scrivere nell'anarchia totale, però ieri ho scovato l' argomento del mese su genitoricrescono.com che è proprio mio, e allora, mentre ero dal dentista, guardavo la ventola sul soffitto e ci pensavo, ci pensavo. Mi dicevo: troppo vasto, se voglio scrivere qualcosa devo concentrare le mie riflessioni, chessò, su "chi è che socializza un bambino ai ruoli sessuali? i genitori, i giocattoli, la televisione? e come?". Ma poi come al solito, un branco di liceali impazziti ha occupato, anzi okkupato, la mia mente inerme, e i pensieri sono andati per conto loro. Perchè quando sei tra le grinfie di un dentista, benchè piacente, devi evitare di pensare a tutti gli attrezzi con cui ti sta ravanando nel cavo orale. Se almeno non avesse proferito che stava rimuovendo il tartaro da sotto (sotto!) le gengive, non mi sarei prodotta in riflessioni impegnative e adesso saremmo qui a disquisire chessò, sulle tangenti di Big Pharma (ma nooooo!) oppure anche sulla gradevo

VIETATO L'INGRESSO AI PADRI SE NON ACCOMPAGNATI

Ambulatorio di fisiatria ausl. Driiiiin. SEGRETARIA che stava facendo un cruciverba, con aria scocciata: Pronto? INDIVIDUO che identificheremo con lo pseudonimo "un padre": Salve, qualche mese fa ho portato mia figlia a fare una visita fisiatrica dalla dottoressa P., mi servirebbe una copia della richiesta per il plantare. SEGRETARIA: Come si chiama la bambina? UN PADRE: La chiameremo fantasiosamente L. S. S: Nata il? U.P.: trentunagostoduemilacinque. S: Non ce l'ho. Non mi risulta sia venuta a fare una visita. U.P.: Mi ricordo perfettamente, l'ho portata io, può ricontrollare? S: Le dico che non ho niente. U.P.: Attenderebbe un secondo in linea, che ho una chiamata urgente dal Presidente degli Stati Uniti? Un Padre copre il microfono del telefono fisso e con il cellulare compone il numero dell'ufficio di Una madre. Driiiiin. UNA MADRE: Pronto? U.P.: Una Madre, scusa, mi confermi che L.S. è nata il trentunagostoduemilacinque? U.M.: Sì, certo, perc

VELO (DICO IO!)

AVVERTENZA: post serio (a modo mio). FONTE DI ISPIRAZIONE: Piattini cinesi , Lucciole e lanterne. Si sentiva proprio bisogno di un mio post sul velo islamico? CORO: Anche noooooo! LETTRICE ACUTA: Al solito pecchi di imprecisione, cara Pollywantsacracker/Polly per le groupies/ Vale per gli amici/Valentina come mi chiama il Donatore quando è incazzato. Perchè un conto è parlare di burqa o niqab, un conto è parlare di hijab o chador (andate a vedere qua ). Vediamo, io non è che sia un'esperta di islamistica: ho solo letto un paio di saggi (tra cui, e ve lo consiglio , Islam e Democrazia di Fatima Mernissi) e affrontato un bell'esame all'università con nientemeno che Valentina Colombo, che mi spingo a definire una luminare. L'unico musulmano che ho vicino è appunto il mio vicino, che mi porta spesso dei dolci al semolino e lo vedo alla sera che telefona a sua moglie ed è triste. Si chiama Al Sharkawi, e noi lo chiamiamo affettuosamente Shark perchè ci ha affittato