Passa ai contenuti principali

Il distacco

Non è un momento facile. 

Do la colpa in buona parte ai governi scellerati che hanno amministrato la mia vita negli ultimi due anni. Tuttavia la vita è anche questo: resistere. O forse dovrei dire le vite. Non so se credo nel karma, forse vale la pena di considerarlo, e di non mettere tutto il focus e le energie su questa specifica vita. La ragione e non solo il sentimento mi dicono che un albero secco non è finito: ha sparso i suoi semi e spargerà i suoi resti: tutto nutre il cosmo e forse anche io, comunque vada.


Detto questo, l’altro giorno mi è successa una cosa carina: sono andata a pranzo con una persona di cui avevo solo un vago ricordo, di quando avevo una manciata di anni. E mi sono ricordata di alcune cose belle, tipo quella volta che era estate, stavo andando a dormire a casa di nonna Cloe, poi all’improvviso una clacsonata: “Valentina, scendi che ti portiamo in piscina!”. E nonna che non aveva un costume da darmi e mi spedì fuori con un paio di pantaloncini in spugna, e io sullo scivolo a tubo, una sera d’estate che avevo cinque o sei anni. Nella vita ci sono anche quelle clacsonate lì, che ti risolvono la giornata.

Come un pranzo a Santa Lucia, in quelle campagne dove forse è cresciuto nonno Gino, e quel bellissimo viale alberato che mi fa sempre pensare alla cavallina storna di Giovanni Pascoli, vicenda che tuttavia si svolse alcune decine di chilometri più a sud, a San Mauro Pascoli, appunto. 

Visitammo la casetta di Pascoli un’estate, io e le brulline, in compagnia di un custode in vena di racconti, e conoscemmo anche una viaggiatrice solitaria.

Comunque. La D. era come allora, trentaquattro anni dopo. A parte che i riccioli biondi erano stati stirati.

“Eri una bambina buonissima”

Lo diceva anche nonna Cloe. “Valentina, dove la metti sta. Lei si abbandona, gioca con le Barbie e non la senti più. Mattia no, Mattia non si abbandona”.

Sono sempre stata un buon cane, io.

Ho mangiato i curzul al ragù di castrato, a Rimini non esistono. Perlomeno, non unti come li faceva nonna.

Prima di andare via ho chiesto alla D.: “Tu che ci sei passata con i tuoi ragazzi, dimmi se l’adolescenza finisce”.

Certo che finisce, mi ha detto, finisce tra poco. Ma preparati ad avere molto tempo libero, perché quando finisce, lì c’è un distacco vero.

Commenti

  1. Bellissimo racconto .
    Tua nonna ha ,o aveva ragione .

    RispondiElimina
  2. "Preparati ad avere molto tempo libero, perchè quando finisce, lì c'è un distacco vero". Oddio Valentina, che pugno in faccia. Perchè io, alle prese con le mie due adolescenti, ancora non mi riprendo dal distacco dalle mie due bimbe, che da dolci e affettuosi sono improvvisamente diventate scostanti e faticose. Andrà quindi ancora peggio al punto che rimpiangerò anche l'adolescenza?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dal mio punto di vista: assolutamente no. Sono certa che le ragazze non saranno più né scostanti né faticose. Sono certa che si tornerà ad apprezzare davvero il tempo insieme e a respirare. Tuttavia, come ben sappiamo dalla nostra esperienza di figli, quando te ne vai te ne vai. E i nostri adolescenti domestici non se ne sono andati, quindi il distacco è sicuramente molto pesante, ma non è un distacco vero e proprio.

      Elimina
  3. Luigi Ceragiolimaggio 08, 2022

    Ciao Vale! Approdato ora sul tuo blog, brava mi piace questo tuo modo di raccontarti. E cazzo se esiste il karma .... da quando ho iniziato a pensarla così (studiando) qualcosa è cambiato...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che cosa è cambiato? Mi interessa! Grazie!

      Elimina
    2. Luigi Ceragiolimaggio 17, 2022

      Ps non so perché mi ha pubblicato come anonimo! Sorry

      Elimina
    3. Luigi Ceragiolimaggio 17, 2022

      Oddio che casino comunque l’anonimo qui sotto sono io!

      Elimina
  4. Ciao! Scusa il ritardo con cui ti rispondo.
    Ho iniziato un percorso di conoscenze un po’ particolari eheheh, ma di base nel momento in cui ho compreso l’importanza del karma nelle nostre vite, tutto mi sembra più logico.. più aderente alla realtà che personalmente viviamo. Ho avuto la netta sensazione che ogni cosa che ci capita non avviene per caso, che ogni evento, ogni incontro, (ahimè anche quelli che proprio anche no) hanno un ruolo sul nostro percorso; ho imparato a vivere nel flusso delle cose, nel flusso della vita che è continua trasformazione, cambiamento. E se ci pensi bene che cosa ha fatto l’uomo fin dalla notte dei tempi? Ha cercato di “fissare” le cose, di conservare: il lavoro fisso per tutta la vita, il compagno/a per tutta la vita, comprare casa … e via dicendo. Ma è proprio il contrario del lasciar fluire, del lasciare andare, dello stare nella trasformazione continua, e di lì nell’essere sereni (bada bene non fatalisti!) e vivere con consapevolezza tutto quello che, magari anche nostro malgrado, ci capita. Ecco. E sono un po’ meno incazzato e un po’ meno triste… scusa questi pensieri in libertà! Di meglio adesso non riesco a scrivere! Ma se vuoi se ne parla meglio! Buonanotte

    RispondiElimina

Posta un commento

attenzione: i commenti ai post più vecchi di 14 gg vengono moderati! A causa del troppo spam ho disattivato le notifiche via email per i commenti in attesa...ma prima o poi li modero.