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Siete Highly Sensitive Person?

Tempo fa vi dissi avevo scoperto per caso il mondo delle personalità introverse e sensibili (io sarei ISFP, ma questo non importa, non mi piace granché etichettarmi), e questa scoperta mi era parsa interessante perché essendo che gli introversi tendono a nascondersi, poi hanno la percezione di essere strani e fuori dal normale. Se tuttavia l'introversione NON è la caratteristica predominante della mia personalità, lo è probabilmente la sensibilità, intesa come la continua allerta dei sensi. Come ho scritto un'altra volta, quando parlo di introversione o HSP (highly sensitive person) NON intendo giustificare certi miei comportamenti che so essere difficili da tollerare per chi mi è molto vicino, ma solo accettarmi (e ci sto riuscendo. Nell'ultimo anno ha raggiunto una tale autostima che a volte devo controllarmi).
Recentemente ho letto sul blog Introvert, dear un articolo che parlava di 23 segni che potrebbero fare di te una persona altamente sensibile.


Qui l'originale; questa mia libera interpretazione, applicata a me.

Essere una persona altamente sensibile (HSP) è una condizione perfettamente normale - pare che il 20% della popolazione lo sia. Eppure, non essendo una caratteristica così comune, può venire facilmente fraintesa. Molti per esempio confondono l'alta sensibilità con l'introversione, perché gli HSP hanno necessità simili agli introversi; ma, sebbene molti introversi siano anche HSP, ci sono anche estroversi altamente sensibili.
Se vi riconoscete in molti di questi piccoli segni, potreste essere HSP.

1. Trasalite facilmente. Quando venite colti di sorpresa, saltate come dei gatti spaventati.
Célo, lo sa bene il collega che mi vede spaventata ogni volta che lo incontro nell'antibagno buio in pausa pipì.
2. Avete bisogno di passare dei momenti soli, anche se siete estroversi. Avete bisogno della solitudine per calmare i vostri sensi sempre all'erta. Dopo una giornata impegnativa, necessitate di passare del tempo in una stanza buia o almeno di un momento di privacy.
Célo e quando sto in compagnia per più di 24 ore, mio malgrado scatta il mutismo.
3. Quando sentite o leggete di fattiviolenti, avete una forte reazione negativa. Leggere di un crimine cruento o di maltrattamenti sugli animali, vi prende direttamente allo stomaco e avete bisogno di cambiare pagina immediatamente.
Célo, mi è capitato diverse volte di uscire dalla sala del cinema alla vista di scene violente. 
4. Quando avete a che fare con la bellezza, avete una forte reazione positiva. L'arte, la natura o anche solo un dettaglio, vi colpiscono davvero e a volte vi rendono così colmi di felicità e gratitudine che non trovate le parole per esprimerlo.
Célo, piango anche se vedo una bella pubblicità.
5. Siete molto sensibili ai suoni. Un picco sonoro può irritarvi molto; al contrario, la vostra canzone preferita può condurvi a uno stato di beatitudine.
Célo, purtroppo il mio umore cambia radicalmente se sento urlare.
6. Gli odori forti vi danno molto fastidio. Per esempio, evitate alcuni cibi per via dell'odore, o potreste dover uscire dalla stanza se una persona indossa un profumo molto forte.
Ni. Piuttosto, riconosco nell'aria l'odore delle persone con cui sto più a contatto. 
7. Da bambini eravate molto pignoli sui vestiti da indossare, e sceglievate un capo in base alla sensazione tattile che vi procurava. Per esempio, potreste non aver sopportato i pigiamini con i piedi, la lana che fa prudere, o leggings e abbigliamento troppo attillato.
No.
Un post condiviso da Polly (@volevofarelarockstar) in data:
8. Siete sensibili alle scadenze. Vi innervosisce avere molto da fare e poco tempo per farlo. Odiate dover fare le cose velocemente, senza il tempo per processare i vostri pensieri.
Vero, sento la claustrofobia quando ho troppo da fare, e persino se ho molti impegni extralavorativi, che siano anche aperitivi con le amiche.
9. Da bambini venivate definiti tranquilli o timidi da genitori e insegnanti. Se anche eravate bambini riservati, queste definizioni non coglievano il vostro senso di sopraffazione nelle occasioni di socievolezza.
Non venivo chiamata propriamente "timida", ma certamente non ero una bambina che amava fare amicizia o che smaniava per stare con gli altri.
10. Vi sentite sopraffatti in posti affollati come locali, concerti, bar. Persino la classe o l'ufficio potrebbero essere troppo per voi.
Célo, a volte mi sento così sopraffatta dagli stimoli da stancarmi facilmente in luoghi come i mezzi pubblici o le stazioni. 
11. Avete una ricca vita interiore.
Célo.
12. Cercate il significato in tutto ciò che fate. Avete la necessità di agire per seguire sempre i vostri fini, che si tratti di relazioni, credenze, visioni del mondo.
Célo, contesto ogni singolo dettaglio non il linea con me. E' francamente estenuante.
13. Notate cose che gli altri non notano.
Se da un lato mi lascio sfuggire cose macroscopiche e sono molto distratta e poco precisa, noto spesso particolari apparentemente irrilevanti. Per esempio una mia cara amica mi ha fatto notare che una tra i primi dettagli che uso per descrivere una persona, riguarda la sua voce o il suo accento. Un'altra mi chiedeva spesso che energia percepivo,quando conoscevo qualcuno, perché diceva che avevo molto intuito.
14. Assorbite dall'ambiente più degli altri. Le vibrazioni, l'umore delle persone che avete attorno, il meteo, vi condizionano in maniera particolare.
Célo, sento moltissimo gli altri, anche senza parlare.
15. Piangete con niente. Di gioia, stress, tristezza, frustrazione.
Vero ma cerco di non farmi notare. :)
Un post condiviso da Polly (@volevofarelarockstar) in data:
 16. Cercate significato nelle relazioni sentimentali. La maggior parte degli HSP non frequentano persone a caso, perché si attaccano facilmente e temono che sarebbe troppo doloroso iniziare una relazione sapendo che ha già una data di scadenza.
Ni. Ho messo assieme una scorza piuttosto spessa e non mi attacco facilmente. Tuttavia, se a volte ho frequentato persone a caso, in genere ho provveduto a tagliare in frettissima o a chiarire la lontananza sin da subito.
17. Pensate spesso al senso della vita. 
Dettagli irrilevanti sono in grado di scatenare nella mia testa tempeste filosofiche importanti. Che fatica.
18. I cambiamenti sono difficoltosi. Pare che vi ci voglia più tempo perché voi metabolizziate i cambiamenti.
Nel mio caso no, amo molto i cambiamenti.
19. Allo stesso modo, quando qualcosa sta finendo avete difficoltà a lasciarlo andare. Che sia una relazione, un impiego, un campitolo della vostra vita.
No, come sopra. 
Un post condiviso da Polly (@volevofarelarockstar) in data:
20. Quando siete molto affamati, faticate a concentrarvi.  Sembrate essere particolarmente sensibili a mancanze o picchi di zuccheri nel corpo. Anche la caffeina vi stimola.
Non è il mio caso. Al contrario, se mangio troppo ho la percezione di dover investire troppe energie nella digestione e non mi abbuffo mai.
21. Se qualcuno vi guarda fare qualcosa, vi innervosite. Fate le cose meglio quando non venite osservati.
Vero. Se vengo fissata, magari mentre lavoro, mi blocco. 
22. Mettete un certo impegno nel fare programmi che vi tengano al riparo dai troppi stimoli. Per esempio cercate di limitare le attività sociali o andate al supermercato quando c'è meno gente. 
Sì, cerco di evitare la confusione.
23. Avete bisogno di più sonno degli altri. Se non avete dormito bene, "funzionate" peggio. Allo stesso modo, il sonno serve a calmarvi se avete stimolato troppo i sensi.
Credo come gli altri :)

Quanti di questi segni avete riscontrato in voi?

Commenti

  1. 2,3,4,5,6,8,9,11,12,13,14,15,17,20,21,22 decisamente sì le altre nì
    Federica

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  2. Tanti, davvero tanti, forse troppi...

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  3. Cavolo...ho risposto No solo a due e Ni alla numero 10 (perché la mia ostilità per i luoghi troppo affollati è qualcosa di recente, quando ero più piccola non mi davano particolarmente fastidio, soprattutto se si trattava di concerti!) e sono (almeno credo) un tipo estroverso, confermo quindi che non centra con l'essere troppo sensibili. Per caso ti capita anche di rimanere ferita quando qualcuno, anche qualcuno di cui non t'importa nulla, ti fa un torto senza motivo? Nel senso, rimanerci male è normale ma io credo di rimanerci TROPPO male, ci rimugino all'infinito ed è come se mi sentissi io in difetto. All'opposto la gentilezza da parte di sconosciuti quasi mi commuove. Non centra niente ma..bellissimo il sito nuovo non l'avevo ancora visto!

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    1. No, nel mio caso è molto difficile ferirmi, mi metto sempre nei panni di chi mi ha fatto un "torto" e mi arrabbio molto raramente. Semmai mi irrito d'impulso con chi mi mette l'ansia e mi parla continuamente.

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  4. Non conoscevo questa definizione, ma direi che mi ritrovo in molti punti della lista.
    Quindi sì, sono anch'io ISFP. :)

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    1. Questo qui sopra sarebbe sugli HSP (High sensitive). Mentre ISFP è un tipo di personalità introversa. Qua trovi il link al test :)
      http://www.volevofarelarockstar.com/2014/10/secondo-il-personality-test-io-esisto-e.html

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  5. Ho scoperto di essere PAS quando una mia amica psicologa specializzata me lo ha fatto notare e perché ho frequentato un paio dei suoi seminari. Adesso devo convivere con questo perché anche il mio compagno mi ha detto che non «lego» con le altre mamme della classe e dopo ripetute osservazioni, settimana scorsa sono andata diretta dalla responsabile del gruppo whatsapp dove non ci sono dentro (ho messo lui) per chiedere semplicemente di rispettarmi così come sono. Non me la tiro, non ho odi speciali, ma sono fatta così. Sono una che se deve comprare qualcosa prima cerca su Internet, trova il modello ,trova il negozio e va alle 9'30 del mattino, tipo toccata e fuga. Sono estremamente puntuale, ma vive in Spagna, il pianeta del ritardo (vabbe), a volte preferisco la compagnia dei bimbi piuttosto che quella dei genitori. Adesso ho scelto un percorso di studi dove arrivati a questo punto devo mettere in pratica processi partecipativi e sto soffrendo perché non ho molto potere di convocazione delle persone di cui ho bisogno ma mi sto facendo aiutare da quei 4 che so che verranno. Il mio attivismo comunque mi impegna in azioni in cui credo davvero, dicono che cambio radicalmente perché se sono una con cui c'è poco da dire davanti ai cancelli della scuola, quando sono nei gruppi di volontariato della scuola quelle stesse persone si sorprendono di come io sia sociale. È che non ho il piacere del chiacchiericcio, quanto piuttosto di trovare un senso alle parole che dico e questo si esprime appunto nella mia militanza in molte azioni sociali in cui sto bene se ho qualcosa da fare insieme agli altri.

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    1. I genitori a scuola sono un capitolo a parte, ho sempre avuto difficoltà maggiori con "le mamme su whatsapp" che con colleghi, amici, capi, insegnanti delle bimbe, sconosciuti.

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  6. Siamo molto simili, carissima: ce li ho praticamente tutti tranne il 7... (la sola differenza con te è che mi riconosco abbastanza anche nel 18 e nel 19, ma non sempre: dipende dal tipo di cambiamenti, sono piuttosto abitudinario ma anche coraggioso nel lanciarmi in nuove pazze avventure, come la recente autoproduzione di "Pazzoteca La Paz"... :D )
    Un abbraccio grande!

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  7. Io li ho tutti tranne il 19 e il 20! Ti consiglio un bel libro sull'introversione, Quiet, anche se probabilmente lo conosci. Un paio di anni fa avevo scritto anche io un post sull'essere introversi. Averlo scoperto, non so, mi aveva svoltato la vita.

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    1. In realtà non l'ho ancora comprato, mi scordai :). Devo farlo.

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  8. Molte delle caratteristiche elencate qui sopra mi appartengono profondamente e da sempre, mi manca praticamente solo la ricerca del senso della vita e delle relazioni sentimentali. Sono molto colpita: per molti anni sono stata bollata sempre e solo come "timida" e pur ritenendo di non esserlo affatto ho finito per introiettare la definizione. Quando torno dal lavoro spesso mi chiudo in bagno per un buon quarto d'ora a fare cose atroci in assoluto (spinzettare le sopracciglia, ad esempio) ma che mi servono per respirare diaframmaticamente ed espellere le tossine accumulate in 8 ore di ascolto totale ed indiscriminato degli altri - colleghi e clienti. Il dialogo con mio marito va più o meno così: "oh, bentornata! Ti verso un succo, un aperitivo?" "Tra una ventina di minuti, ora scusami ma devo decomprimere" . E davvero ho un bisogno fisico di farlo, di stare sola e in silenzio per un pochino.
    Però devo dire che una stima del 20% di individui altamente sensibili mi pare larghetta, ho l'impressione di avere incontrato pochissimi omologhi nel mio percorso di vita o almeno ne ho riconosciuti pochi (e come giustamente sottolineato, in quanto persona sensibile di solito ho un discreto intuito).
    Comunque post interessantimo ;)

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    1. Decomprimere è la parola che uso sempre anche io.

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  9. Ho qualche perplessità di fronte ad esperimenti di questo genere: credo che la grandissima parte delle persone si ritrovi senza difficoltà in gran parte di questi punti. Questo perché alcuni punti sono piuttosto generici (ad esempio, mi sembra evidente che tutti siano disturbati dai picchi sonori e si lascino trasportare ascoltando le canzoni che preferiscono), altri riguardano aspetti in cui tutti amano riconoscersi (conoscete qualcuno che non sia autenticamente convinto della ricchezza della propria vita interiore?)

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    1. Ciao Patrizia, sono parzialmente d'accordo con te. Tuttavia tieni conto di due cose:
      1) Come scritto sopra i 23 punti sono stati tradotti da un articolo scritto da JENN GRANNEMAN, autrice di libro e blog che affronta il tema dell'introversione e dell'alta sensibilità sotto vari punti di vista. Mi ha divertito farlo e ve l'ho riproposto.
      2) Credo che se riconoscersi rappresenta una spinta ad accettarsi va bene. E credo sia utile anche imparare ad accettare i propri amici introversi/sensibili. Per esempio le persone che frequento sanno che sono introversa ma poi ci rimangono male quando sparisco. Oppure, magari a tutti danno fastidio i picchi acutici però quando mi trovo in forte disagio dovuto al rumore, a casa mi danno dell'autistica e pensano che esagero. Quindi non è così scontato nella mia esperienza :)

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    2. Grazie per la risposta, Valentina.
      Probabilmente hai ragione: quel test è un gioco piuttosto divertente. In realtà, ciò che più stranisce è il fatto che chiunque si riconosca in una personalità di quel genere, mostri chiaramente di compiacersene. Goda nel sentirsi "strano".
      Per parlare di me, purtroppo sono una donna che (scopro ora) può essere definita sia introversa che "altamente sensibile". Volutamente, ho messo in posizione di evidenza quel "purtroppo" che dice quanto io, in queste caratteristiche, non ci trovi niente di bello né di elitario (né tanto meno di divertente). Certo, mi accetto e ormai (per fortuna) sono lontani i tempi di quando ero una bambina "strana" e infelice. Lo scorrere degli anni mi ha insegnato ad accettare il mio modo di essere. Ugualmente, se avessi una sola possibilità di cambiarlo, mi impegnerei per farlo. Baratterei senza pensarci due volte tutta questa sensibilità con la possibilità di vivere meglio. Con leggerezza, senza dolorose zavorre.

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    3. I commenti che vedi sopra sono perlopiù di blogger che, come me, hanno imparato a canalizzare le emozioni in una forma di espressione che sentono come propria, e questo, almeno nel mio caso, fa sì che le zavorre si scarichino sulla tastiera...se hai letto i miei vecchi post, su mio padre, la mia infanzia, i miei nonni, sai di cosa parlo.
      In ogni caso non credo che molta gente si compiaccia di aver passato la vita a sentirsi inadeguata, o asociale, o sopraffatta, o sfigata; al massimo di compiacciono di non essere magari in minoranza ma non soli. :)

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  10. 2, 4, 8, 9, 11,12, 13, 16, 17, 18, 19, 20, 22, 23. Probabilmente non abbastanza per autodefinirmi HSP.

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    1. Ma in realtà non è che sia un test scientifico :)

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  11. Invece io risulterei una buzzurra senza un briciolo di sensibilità. Quasi tutti no. E senza essere veramente introversa. Una buzzurra mediamente estroversa

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  12. In tanti punti mi riconosco..e da quelli più vicini a me viene la critica che sono troppo aperta sulle mie emozioni,le spiattello troppo e presto il fianco ad eventuali attacchi.Mostrare quello che si prova vuol dire essere deboli e vulnerabili?Non credo..

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  13. Ciao Vale, grazie agli articoli di questo tipo che hai iniziato a postare sul blog ho imparato a non sentirmi una malata mentale quando mi viene da piangere per nessuna ragione mentre seguo il filo dei miei pensieri. Mi commuovo per un niente, ho sempre pensato che fosse una sorta di isterismo, ora so che non è così. E non mi trattengo più, mi lascio piangere, mi godo la mia sensibilità aumentata, per quanto a volte sia dolorosa.
    G.

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