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Yaoi, BL, e ragazze che leggono porno gay

E niente, nonostante la confusione iniziale dovuta a una gran mole di ricerche, citazioni e bacchettate qua e là, ho finito Ancora dalla parte delle bambine, di Loredana Lipperini, e mi ha convinto.

Oggi vi parlo di una cosa interessante che ho scoperto proprio su quelle pagine.

Yaoi, o Boy's Love (BL), è una sotto-categoria del manga giapponese. Si tratta di produzioni tipicamente femminili, con fruizione tipicamente femminile, molto in voga tra le appassionate di fanfiction (ovvero quelle community sul web, particolarmente in voga qualche anno fa, di ragazzi e ragazze dediti alla scrittura che aveva per protagonisti i personaggi dei loro romanzi, manga, anime, film preferiti).
Le storie BL prevedono due protagonisti rigorosamente maschi, estrapolati da anime, o altri manga, o produzioni anche americane, che vivono un'intensa storia d'amore (e di sesso, rappresentato in maniera molto esplicita. Potremmo dire che molti di questi fumetti sono porno con la storia).
La versione con protagoniste femminili, in Giappone, si chiama yuri.
Se lo Yaoi è diffuso in Giappone sin dagli anni '80, è conosciuto e apprezzato anche in Occidente, tanto che persino l'Italia vanta una casa editrice che pubblica solo questo genere.


A noi digiuni di cultura manga potrebbe sembrare una nicchia insolita, specie se pensiamo al fatto che questo genere non è destinato a maschi omosessuali ma a ragazze.
Eppure, se ci penso bene, non mi stupisce affatto.
Non è che le donne, o le ragazze, non siano attratte dalla pornografia. Solo che la pornografia commerciale è in gran parte pensata per gli uomini.
In fondo, le ragazze che si appassionano di sesso e amore tra uomini, cercano soggetti "androgini" in cui identificarsi. Vogliono sganciarsi dalla rigide definizione di genere, limitanti per tutti, e ancora più limitanti per le donne.
Sono ragazze a cui sono stati destinati smalti glitterati, Wynx con labbra siliconate e reggiseni imbottiti sin dall'infanzia. Sin dalla loro nascita ci si è aspettati che fossero dolci, accondiscendenti, sottomesse e portate alla cura, oltre che piccole Lolite dedite alla propria (sensuale) bellezza in stanzette rosa.

Non si riconoscono nelle eroine delicate e svenevoli o forti e ipersessuate proposte dai media, dai giocattoli, dai videogiochi. Non si riconoscono nelle mamme che, nei libri di scuola, vanno al mercato a comprare le mele, mentre il babbo lavora. Sognano sesso senza stereotipi e relazioni sentimentali tra persone pari.

A voi pare così strano?

Nota: come ho scritto anche quando vi ho parlato della mia gita a Lucca Comics, non sono né un'esperta di manga né un'appassionata della cultura giapponese. Scusate in anticipo per eventuali imprecisioni.

Commenti

  1. Io sull'argomento ho fatto la tesi triennale. Mai letto tanto porno in vita mia.

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    1. Ma infatti, prima di scrivere questo post me ne sono letta uno ed era abbastanza pornografico: ho pensato che fosse un caso. Poi ho chiesto in giro e mi è stato confermato che trattasi di porno. Ho cambiato il titolo di questo post da "amori gay" a "porno gay". :D

      (ps. ma visto che conosci il genere hai qualcosa da aggiungere? Mi interessa)

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  2. Io non sono una grande fan degli yaoi, ma posso assicurare che sono diffusi da almeno una decina d'anni tra gli appassionati di manga in Italia (persino nel profondissimo sud).in realtà è un fenomeno trasversale che tocca anche le opere occidentali, forse una delle prime coppie create dalle fan è stata la Harry Potter x Draco Malfoy. Penso però che la storia sia una componente importante, ci sono anche yaoi che potremmo classificare come soft porn dove si vede a stento qualche addominale, ma sempre yaoi restano. Bisogna poi considerare il fatto che spesso tra i protagonisti di questi manga c'è effettivamente un ragazzo più duro "mascolino" e un altro più minuto, timido e sensibile, un po' più "femminile" in cui alcune ragazze si potrebbero identificare. Molto fa anche la curiosità sessuale, queste opere sono diffuse soprattutto tra le adolescenti. Ma per fortuna uno dei pregi dei manga è che gli stereotipi giapponesi non sempre coincidono coi nostri: ci sono molte storie che rappresentano ragazze forti e indipendenti, ma non per questo poco femminili, tra tutte la mitica Sailor Moon

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  3. Bell'argomento.
    Io , che sono scemo e complottista, dico che la diffusione dei questo tipo di pornografia potrebbe essere solamente una delle tante facce del discorso Gender & desessualizzazione che, insieme ad altre numerose subdole "tattiche", farebbe parte del piano figli in provetta, sai, come nel Nuovo Mondo di Huxley e, se cerchi un pò in giro sul web, ci si ricollega facilmente ad altri argomenti che sembrano cagate pazzesche ma offrono interessanti spunti di riflessione; fatto sta che nulla c'entrano col post quindi non sto qui ad elencarteli perchè penseresti che sono un folle. XD

    Comunque, siccome non ho mai visto manga di questo genere, mi spieghi come mai dici che sono destinati a ragazze e non a maschi omosessuali?
    Mi pare non abbia senso

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    1. E' così Bill: di fatto questo genere è scritto e letto quasi solo da ragazze.

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    2. ... Eh, grazie. Allora i vaccini fanno diventare i bimbi autistici.
      E' così polly, di fatto i vaccini fanno diventare i bimbi autistici.
      Speravo in un link d'approfondimento almeno. ;-)

      Comunque guarda qua cos'ho trovato:
      https://www.youtube.com/watch?v=QF5u8t1AqeQ

      è lunghetto, sparalo direttamente al minuto 12.15
      Il ragazzo del video è volgarissimo e super incazzato, ogni tanto esagera e dice cose che non condivido, ma la parte sulla sessualità la condivido eccome.
      Se hai voglia di darci un'occhiata fammi sapere che ne pensi, ciao buona giornata!

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  4. Ciao, grazie per l'articolo. Sono arrivata sul tuo blog per caso (non con ricerca specifica) ma questo articolo mi è piaciuto molto, mi ci ritrovo, pensavo di essere "strana" io piacendomi queste storie! :-) Grazie, Daniela

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    1. Le uniche persone strane che conosco sono quelle che si atteggiano a normaloidi.

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  5. Volevo commentare tempo fa ma mi accorgo ora che il commento non è mai partito.
    Vabbè.
    Dicevo che effettivamente fa riflettere il fatto che i modelli di femminilità offerti alle bambine siano estremamente limitati e confinati alla sfera della casa/accudimento o bellezza /seduzione più che alla capacità di fare e di scegliere un proprio percorso individuale specifico.
    La Gianini Belotti sostiene che le bambine che non si riconoscono nei modelli sociali proposta loro (per personalità o per l'educazione ricevuti in famiglia) finiscono spesso per rifiutare il loro genere di appartenenza e rinnegare la propria femminilità, intesa come elemento a loro estraneo.
    Effettivamente mi sono sempre riconosciuta di più in personaggi maschili e tendevo a rifiutare i ruoli femminili. I miei alter ego nel gioco erano di sesso maschile, e fino a età recente ho nutrito cospicui pregiudizi verso, per esempio, le scrittrici di narrativa donne (ho praticamente letto solo uomini fino a pochi anni fa). La chiamano invidia del pene ma di fatto è aspirazione al ruolo che spetta ai detentori di esso, non alla sua detenzione.
    Ricordo che dal piccola non sono mai riuscita ad appassionarmi a cartoni animati "per bambine" tipo Candy Candy o Georgie, che trovavo noiosi e lontani dalla mia sensibilità, lontani dal mio modo di essere e di vedermi.
    Ho amato invece con intenso trasporto un cartone animato che ho scoperto più tardi essere destinato, nella fruizione originaria, a un target di giovani gay: i cavalieri dello zodiaco, serie TV sottoposta in Italia a consistente opera di censura, perché ricca di allusioni sensuali e di personaggi " sessualmente ambigui". Ecco, in questa storia ciò che mi piaceva di più era l'amicizia che legava tra loro i vari protagonisti, un'amicizia celebrata come valore supremo. Dati i miei 8 anni di allora non si può dire che fossi ancora interessata all'aspetto sessuale delle vicende, ma io credo che il succo sia lo stesso.
    Baci

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