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Off the beaten path: ovvero che cosa si nasconde nei dintorni della vostra città

Da quando il mio budget da spendere per il tempo libero si deve spalmare sulle esigenze di quattro persone (io e le mie tre figlie), è diventato prossimo alle 0 euro pro capite, dunque, al netto della pigrizia domenicale, sono diventata un'appassionata esploratrice locale.

San Leo
Ma non è solo una questione di poca spesa tanta resa.

Non so voi, ma a me, visitare i centri storici pieni di turisti non dà la stessa soddisfazione che passeggiare per le periferie e osservare la street art e la gente che prende il bus; così come in Romagna, dove vivo da sempre, più che la riviera d'estate, esploro le colline fermandomi spesso lungo il percorso.
Sasso Feltrio - Pesaro Urbino
Della costa non mi piacciono le bancarelle sui lungomari ma il mare d'inverno, quando lo sento urlare di notte fuori dalla finestra della mia stanza; o all'alba, ma anche al tramonto, che il sole sparisce dietro ai palazzi e l'aria diventa rosa.

Mare d'inverno - Lido San Giuliano, Rimini
Dicevo, l'entusiasmo per i posti che conoscono in tre, per gli edifici abbandonati, per la trattoria che non si trova su Trip Advisor, e per il guardare i panorami senza portare con sé il bastone da selfie è una pratica che hipster e non chiamano turismo off the beaten path, ovvero fuori dal sentiero battuto.

Sasso Feltrio

I posti turistici spesso mi danno un senso di fittizio, e a distanza di anni non distinguo più se una certa piazza l'ho vista dal vero o in cartolina; inoltre, la mia ipersensibilità mi rende particolarmente vulnerabile quando sono nella folla.
Quando visito musei o centri storici mi affido spesso a una guida (che in Romagna è sempre mio fratello), così che mi concentro su un solo storytelling e non capto troppi stimoli.
Se vado a Ravenna, per dire, finisco più spesso alla Darsena tra i capannoni abbandonati, che a rivedere i pur splendidi mosaici di San Vitale, Galla Placidia, Sant'Apollinare e compagnia bella.

Ravenna - Darsena

Andarsene in giro per le colline, alla ricerca di borghi, è un'esperienza che privilegia la lentezza, e quindi è perfetta se ci si muove con i bambini.
Cosa serve per una domenica off the beaten path con i bambini a costo zero? Una macchina, la merenda/ il pranzo da casa, una coperta da picnic, e un po' di curiosità.

Dintorni Sant'Agata Feltria

Commenti

  1. Forse le tue sono ormai grandi, ma le mie piccole sono difficili da coinvolgere nelle gite domenicali. Tranne quando si va in un parco a giocare, ovviamente. Hai suggerimenti? È già qualche anno che aspetto che crescano abbastanza per un museo o anche solo un centro storico

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    Risposte
    1. Le mie ragazze hanno 11 anni in media e ancora è difficile passare una domenica con tutte e tre senza bestemmiare.
      Quando erano molto piccole mi salvava qualche pomeriggio con amici nelle mie stesse condizioni, magari in luoghi dove i bambini potevano stare liberi. E prendermi qualche momento di respiro senza di loro.
      Detto questo, hai provato a far fare loro qualche giretto, anche non troppo lungo per un centro storico? Magari ti stupiscono: prometti il gelato a fine gita e vi passate qualche ora piacevole. :)

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  2. Anche noi abbiamo cominciato a fare una cosa simile nel nostro piccolo quando la bella stagione lo permette: coperta, pranzo al sacco e piccola gita fuori porta per una cena/pic-ninc infrasettimanale.
    Non si visitano borghi o centri storici, ma piccoli angoli di natura dietro casa, che magari nella fretta abbiamo sempre ignorato.

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  3. Anche io amo le gite nei dintorni. Abito a Como, sono abbastanza fortunate perchè se ti piace la montagna, c'è davvero tanto. Ma anche in brianza c'è ancora spazio per camminare o andare a piedi.
    Insomma è bello fare trekking in trentino ma bisogna assolutamente provare a farsi un giro a piedi in un raggio di 2-3 km da casa propria. se non altro per capire dove stai. a volte il viaggio più esotico è proprio quello: usare i piedi o la bici invece della macchina.
    Conoscere il proprio territorio è il primo passo per proteggerlo e pretendere che venga curato.

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