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Non ho voglia di scrivere

Ciao,
non ho per nulla voglia di scrivere. Non ho voglia del fatto che sia domenica sera, ma se non fosse domenica sera, domani non arriverebbe e neanche dopodomani, e neanche le ferie al mare con le bimbe.
Ho voglia di leggere, di andare al mare e di addormentarmi sotto al sole, di guardare le stelle alla sera, sulla mia terrazza, mentre ascolto le rane giù nel rio e i pipistrelli.



Avrei voglia di scrivere qualcosa che faccia ridere, ma ultimamente scrivo solo quando sono triste. O meglio, ho adottato diversi tone of voice (dico per iscritto, dal vivo sono quasi sempre uguale a me stessa): al lavoro scrivo principalmente da geek, il mio modello sono gli americani smanettoni che si prendono così poco sul serio; su Gioia scrivo in maniera divertente perché ho poco spazio; su genitori crescono parlo di bimbe e quindi sono sciallona, proprio come sono con le mie bimbe; e poi qui, qui è il mio giardino segreto. Purtroppo legge un sacco di gente che conosco: sta cosa mi inibisce non poco, tipo all'inizio che ho aperto il blog mi pare che io parlassi anche un po' di sesso, ed era divertente, ora comunque ne parlo con Serena in pausa pranzo.
Non ho voglia di scrivere, eppure in testa ho tutta una storia divertentissima, ma non solo divertente, no? che non sono mica un giullare, che scriverò solo se qualcuno mi obbligherà. Se nessuno mi obbliga a scrivere, preferisco comunque vivere.
Io sono mediamente riservata, magari non si direbbe, ma amo un casino le persone. Tipo ci sono dei gesti minuscoli che mi svoltano la giornata senza bisogno di recitare ho'oponopono. Tipo quando qualcuno mi fa il dono di una confidenza, o quando la mia collega mi porta delle sue vecchie gonne che dice che così corte non le porta più, e le sta salvando dal loop mortale del consumismo e in più sta anche pensando a me.
Mi piace da matti stare a guardare chi passa e immaginarmi le storie.
Tipo ieri ero in spiaggia e le bimbe erano buonissime e per buonissime intendo che non urlano accanto a me. Prima di addormentarmi con Alexis di Marguerite Yourcenar sul viso e un braccio piegato a reggerlo, ho osservato attentamente tutte le coppie della spiaggia.
Ho osservato anche la spiaggia libera di Punta Marina, che un tempo mi sembrava così sfigata, mentre adesso in fondo la trovo anche bella, vabbè, il mare è un po' torbido però la spiaggia è più pulita di quando ero piccola io, e ci sono ancora delle dune, e un muro di cemento con i murales, e un po' di pineta che quando esci dalla spiaggia fa quel suo profumo, e rispetto a quando ero bambina non ci sono neanche più le zanzare tigre, che una volta erano delle dimensioni di una fenicottera gravida. Lo stabilimento accanto alla spiaggia si chiama Bagno Pelo ed è fotonico il folk romagnolo ragazzi. Al Bagno Pelo ci hanno la gigantografia di Bobby Solo, c'è anche l'autografo.

Dicevo, sono belle le coppie, soprattutto quelle più grandi, che guarda caso, sono anche senza figli.
Le coppie con i figli piccoli a volte si guardano a malapena.
Due, se ne sono andati verso le quattro. Lei ha preso in braccio il bambino che dormiva e ha ringhiato a lui di raccogliere tutto il resto: un ombrellone e CINQUE borse.
Poi c'erano due donne abbastanza giovani con tre bambine e delle borse termiche che sembravano quei frigoriferi a pozzetto dove si tiene il capriolo quando casualmente lo investi. Una delle due, chiamava la bambina in loop, che vi giuro che dopo cinque minuti stavo per diventare aggressiva, ma credo non solo io. Ci sono delle donne, che mica sono cattive persone eh, però lasciatemi esprimere un giudizio come dire, estetico, che quando diventano madri, si sentono come un dovere di essere trucide, tipo per imitare la propria, di madre, di urlare sempre come delle ossesse, di nutrire i figli finché non esplodono, di agitarsi, cose così. Una volta una mi ha detto qualcosa tipo che se sua figlia non leggeva qualcosa ogni sera, la metteva in punizione. Io, boh.
Poi c'era questa ragazza, avrà avuto venticinque anni, abbastanza bella, con un po' di tatuaggi, e un tipo brutto, più grande, magrissimo e mega teso.
C'era una coppia di omosessuali sui quaranta, tonici, belli, che si parlavano molto interessati l'uno all'altro.
E un paio di coppie ultraquarantenni, senza figli con loro, con poche cose minime indispensabili, che dormivano, parlavano un po', rispettavano i reciproci spazi con grazia.
C'erano un paio di Tarzan da spiaggia: addome più o meno scolpito, capello lungo legato o anche corto, costume minimo. Uno, io e mia madre l'abbiamo ribattezzato Santiago, perché era mulatto, con due spalle che si facevano davvero notare e ci siamo ricordate di quando le bimbe mi hanno detto: "Vorremmo che ti fidanzassi. Lui dovrebbe avere i pettorali e gli addominali. E chiamarsi Santiago".

Oggi invece sono stata a casa di Mi, sul giardino e ascoltavo i Doors e non pensavo proprio a niente. Ora guardo il rio sotto casa, e come ogni volta penso a questa battuta tra me e me: "Passerà un cadavere, prima o poi".

Non ho per nulla voglia di scrivere. Ho voglia di innamorarmi. Credo di essere diventata abbastanza equilibrata (anche se non del tutto, ecco) per far star bene qualcuno.
Questo è tutto. Baci, vado a letto.

Commenti

  1. Potrebbe essere ora, si.
    Bacioni.

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  2. Te lo auguro davvero... L'amore rende sempre migliori, anche se non si è equilibrate abbastanza...

    Maira

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    1. Ah quindi dici che non sono così equilibrata come credo? XD

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  3. Mi passa sotto gli occhi ogni giorno lo spettacolo umano (lavoro in Romagna durante la stagione) e, come te, non posso fare a meno di fare le mie considerazione, positive e negative, di "invidiare" alcune coppie e di sperare fortissimo di non diventare mai come altre.

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    1. Ma sai, quella del non guardarsi con i bimbi piccoli è una fase, quando sei lì non te ne accorgi di essere diventata come non volevi. Io in realtà sono abbastanza solidale con le mie sorelle, meno con quelle che urlano. :)

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  4. Io ci conto:)
    Spero che ti innamorerai prestissimo.
    Di quell' amore "sano", che non è fatto di vezzeggiativi e frasette stupide da cioccolatini, ma il sapere che puoi contare su qualcuno quando serve...

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    1. Conoscendomi penso sia inevitabile che non arrivi un amore con i vezzeggiativi :). Oppure arriva e allora siete autorizzati tutti a prendermi per il culo a vita :)

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  5. Quanto sono belle queste tue riflessioni, così libere e frizzanti

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    1. Ti confesso che quando mi sento dire che sono libera vado in sollucchero :)

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  6. bello :) . Innamorati e raccontalo anche a noi che all' amore non riusciamo più a crederci e tanto meno riusciamo a credere ai cadaveri che passano. Un abbraccio forte !
    p.s. le spiagge sono sempre uno spaccato antropologico esilarante.

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    1. Purtroppo all'amore non ci credo molto neanch'io. Ai cadaveri sì, basta avere pazienza.

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  7. Allora magari potrebbe passare uno da amare nel rio invece del cadavere.
    sempre bello osservare la gente e immaginare le storie. Oggi 30 giugno io ho visto uno zampognaro. Con cappello e occhiali da sole che suonava in riva al lago in mezzo ai ragazzi mezzi biotti che prendono il sole. Ha pure suonato un pochino con in gruppo di senegalesi coi bonghi che gli han chiesto: ma che strumento è ? Da che paese viene ? "Italia".
    Fantastico.

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  8. io adoro leggere i tuoi pensieri. Lo adoro proprio.

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  9. E chissà magari ti svolta la giornata. Magari anche un pochino. Ce ne fosse bisogno...
    Ti racconto che mi è successa una cosa che mi ha molto emozionata e tu, il tuo blog e I suoi commenti ci siete entrati in qualche modo. Ed ero in biblioteca a cercare un libro che poi non ho trovato e allora nello scaffale di libri in italiano ho visto un libro Gramellini. Che qualcuno aveva nominato nei commenti di un tuo vecchio post che mi ero ritrovata a leggere qualche settimana fa. In quarta c'era scritto che era dedicato a tutti coloro che hanno perso qualcosa e allora era per me. Poi la cisa emozionante è che tornando a casa ho fatto in incontro molto intenso. Ed è una cosa pazzesca, ma da quando è successo, due settimane orsono, mi sento tutta illuminata. E poi il libro l'ho letto d'un fiato quella notte stessa e mi ha fatto una gran compagnia. E sono grata al fatto di essermi letta tutti quei vecchi post. E insomma ti sono grata. Anche per aver partecipato a questo gigantesco caso di "serendipity".

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    1. Diccelo anche noi che incontro hai fatto :-)

      Io qualche settimana fa ho preso il treno per lavoro e sono salite due signore sulla sessantina che non lo avevano MAI preso.

      Guardavano fuori e ridevano piano e si parlavano tra loro come due ragazzine, commentando le piante che volavano via veloci e il passaggio a livello chiuso per far passare loro, di quanto tutto fosse così bello e emozionante e che lo avrebbero raccontato in paese.

      Io personalmente avevo le lacrime agli occhi per la commozione. Sono robe che mica ci sono tanto abituata, né.

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    2. Ho incontrato il fantasma sorridente della persona che ho perso. Era un fantasma sorridente e solare, al contrario della sua controparte terrena. Un incontro che lo avessero raccontato a me avrei alzato il sopracciglio. Non lo farò mai più.

      Belle le signore sulla sessantina alle prime esperienze ferroviarie :)

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  10. Eri partita che eri triste ed hai finito con la voglia di innamorarti. Direi che se riesci a far ridere fuori da qui qualcuno come quando fai ridere scrivendo, non dovresti metterci molto. Ti auguro ogni bene

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  11. questo è un bellissimo post. Forse te l'ho già detto ma scrivi davvero bene.
    un saluto

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  12. L'istantanea di oggi: Rimini Piazza Cavour. Est Giorno
    Due ragazze di spalle camminano illuminate dal sole mattutino. Entrambe hanno i capelli rossi. Quel rosso naturale che non si può confondere. Forse sorelle anzi sicuramente sorelle che due amiche con i capelli rossi così l'è difficile. In un paesotto come Rimini. Dicevo di spalle sotto il sole mattutino.
    Le ho freddate immortalate nel mio freeze frame retinico.
    Anzi solo una quella di sinistra. Piano americano di spalle. I capelli lunghi sciolti ma messi davanti di lato da una spalla. La sinistra. Un abito nero lungo senza spalline. La pelle lattiginosa piena di efelidi brillava al sole. Un tatuaggio scolpito sul braccio. Dietro. Una parola in nero su bianco: SPLEEN.
    Questo stamattina. Mi piace. A volte.

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