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I VECCHI

Ieri li ho visti, mentre facevo walking con Daniela.
Lei forse no, stava inseguendo il cane in una vigna.
E io ero lì ferma sulla strada, con la maglietta, i leggings, e gli occhialoni, di quelli che mi coprono metà della fronte, fino a metà della guancia, che se li vedesse l'Ale direbbe: Oh, che programma danno nei tuoi televisori?

Ero lì sulla strada che sudavo un po', anche se non avevamo corso.
E sono passati, con il pulmino dei servizi sociali. Credo li stessero riportando alle rispettive case, dopo il centro diurno. E diograzie, se dopo il centro diurno tornano a casa, perché noi, con nonna, non ce l'abbiamo fatta. L'abbiamo portata a vivere con noi, ma era regredita regredita, portava il pannolone e ci faceva i dispetti, e dopo un anno così, che ci veniva il vomito quando dovevamo tornare a casa da scuola, ecco, l'abbiamo mandata all'ospizio, e io personalmente mi sono sentita una merda vera, perché nonna era stata un po' mamma, era stata l'unica persona che in vent'anni mi aveva fatto sentire amata, e nessuno di noi voleva mandarla all'ospizio, però così non vivevamo più. Nè io, nè mia madre, nè mio fratello.
Invece quelli del pulmino tornavano a casa, dopo il centro diurno. E io nelle finestre ci ho guardato, e pensavo mi avrebbero guardato per sapere chi cazzo ero, perché i vecchi dei paesi fanno così, devono sempre sapere chi sei, dove vivi, e chi è tuo babbo. Come invece i giovani ti chiedono che lavoro fai, e poi se hai i soldi ti vogliono più bene.
Però loro non mi hanno guardato. Mi pare fossero tutte donne, perché noi donne paghiamo di più. Noi donne finiamo all'ospizio a pisciarci addosso; gli uomini meno, sti stronzi. E queste signore erano tutte bianche bianche, di pelle e di capelli, e non parlavano, e fissavano il vuoto. E una aveva la sciarpa alta alta, che le copriva anche la bocca.

Io abito dietro all'ospizio. Il mio amico S., che è pragmatico perché fa il manager, mi ha detto che sono fortunata a stare dietro all'ospizio, perché i vecchi non fanno casino.
S. sta dietro al cimitero, a lui no che non lo disturba nessuno.

Però quando d'estate torno dal lavoro, e butto gli occhi alle finestre dell'ospizio e vedo le infermiere che chiudono le finestre e mettono tutti a letto, bè, io non mi sento bene del tutto.

Commenti

  1. eh no polly.non ci si sente bene del tutto veramente. e non ci si abitua mai. Nei miei weekend da single incallita passo le mie serate di follia su un ambulanza e spesso andiamo in quei posti, ricoveri ospizi ville assistite, chiamale un po come vuoi o da anziani assistiti da personale esterno alla famiglia. E non ci si abitua mai. Al bournout degli operatori. Alla maniera di trattarli come bambini fastidiosi di alcuni. Al pianto sommesso dei compagni di stanza. Alla mancanza di pietà e di rispetto che tante volte ho visto. Mi è capitato spesso di rimboccare le coperte a chi avevo fatto l' ultimo tracciato. Mi viene spontaneo e non so perchè. Ma so che spero di non doverci mai mettere nessuno in quei posti e ancor meno spero di finirci.

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  2. ho la sensazione che se abbiamo iniziato a pensarci è perchè si sta avvicinando. troppo velocemente.

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  3. io ho scritto l'altro giorno un post sulla santa badante...i miei nonni sono sempre stati bene e in forma fino a prima di Pasqua: nonno 97anni e nonna 87...poi nonna si è scoperto che ha un tumore e non l'hanno potuta operare..da allora a ora è regredita, sta morendo, e mio nonno gli sta andando dietro..abbiamo preso una badante, sennò chi l'avrebbe fatto quel lavoro lì di stare dietro a 2 vecchietti anziani, col pannolone, in fin di vita? com'è brutta la vecchiaia! specie se non c'è salute, se non c'è la testa e se non c'è nessuno....

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  4. Questo penso che sia il mio UNICO discorso tabù... cazzo sto male solo all'idea!

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  5. Spero di morire, o che qualcuno mi faccia morire, prima di finire in un ospizio.
    O che il mio cervello sia andato in pappa, così non mi rendo conto.

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    1. volevo scriverlo nel post, ma poi ho pensato che non era carino nei confronti di chi sta facendo lo sforzo di vivere. Non l'ho detto ma lo penso, vorrei morire prima.

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  6. Come figlia di una donna bianca bianca che va pure lei al centro diurno e torna a casa la sera, ma c'è stato un momento in cui anche lei è stata in uno di quei posti, che francamente mi sembrano davvero l'anticamera dell'inferno, che se uno ci passa anche solo una settimana, per quello che fanno passare vola diretto in Paradiso senza passare dal via.... il tuo racconto mi fa stringere il cuore e ricordare quei mesi, terribili e strazianti e mia madre che aveva perso la speranza di tornare a casa sua e si stava lasciando morire, e io che mi sentivo un verme ingrato, ma non sapevo come fare altrimenti con anche mio padre ammalato da assistere...........
    Ora va al centro diurno e per fortuna ogni sera torna a casa, e non importano i pannoloni, la sedia a rotelle, il sollevatore, la padella..... è a casa!!!!!!!

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    1. Neanche a noi importava del pannolone e della sedia a rotelle. Però mia nonna passava le giornate a insultare mia mamma, era diventato un incubo.

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  7. è difficile invecchiare bene, oltre una certa età quasi impossibile. ad un certo punto la vita perde significato e la longevità è una fregatura.
    si arriva all'assurdo di dire che uno gli anni se li porta bene perchè non si piscia addosso e riconosce le persone.
    ma non fa bene a nessuno, ne a chi vive questa situazione, ne a chi sta accanto.

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  8. Ho come l'impressione che siamo piu noi a dare importanza a questa cosa che loro. Ora con questo non voglio dire che non vedo l'ora di finire in una casa di (eterno) riposo, ma che in fopndo l'uomo si abitua a tutto.

    E' solo l'idea che mette a disagio. Un'idea partorita da una mente che guarda con occhi ciofani.

    Eppoi ao, ammazza che malinconio stamattina, e ssu! :P

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    1. Non sono malinconica, è l'argomento che mi passa per la testa ad essere malinconico.

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    2. Voglio questa faccia qui: :D

      Come se ti avessero appena regalato un de beers. (che cazzo di regali inutili. giusto perchè poi lo rivendi)

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  9. Ho fatto una promessa a me stesso (anche con Silver) che nessuno dei nostri genitori finirà in Casa di Riposo. Sono quelle promesse là, che non valgono un cazzo. Perchè poi se non ce la fai a vivere, come fai. In questo momento è una promessa che ci aiuta a vivere. (bel post)

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    1. L'avevo fatta anche io, dopo che mia nonna paterna ha vissuto in una casa di riposo fino alla morte (e giuro che era un posto splendido. però...).
      E adesso mi trovo con mia suocera non autosufficiente, la badante non basta più, siamo disperati ma sembra l'unica soluzione possibile. Mi viene da piangere.

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    2. Anche noi l'abbiamo fatta questa promessa, infatti adesso mi trovo con un suocero 64enne con l'Alzheimer e una suocera 61enne con la depressione, e stiamo trasferendo la famiglia, il mio compagno io e la piccoletta che ho in pancia, lontana da casa per non spostare loro alla fine della loro vita: Modena - Cagliari solo andata per non abbandonarli e non sradicarli. Speriamo di farcela.

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    3. spero di poter fare la stessa promessa a mia mamma, quando sarà il momento.

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  10. Noi abbiamo avuto la tua stessa situazione Valentina, con la nonna completamente regredita in pochissimo tempo,che non capiva piu'nulla e ci faceva i dispetti.Era una situazione insopportabile. "Per fortuna" è venuta a mancare prima che la mandassimo al ricovero..sarebbe morta di dolore altrimenti.

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  11. Io vivo dietro una discoteca, che d'estate mette la musica anche all'aperto. Il tuo post mi ha fatto venire il magone ._.

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  12. Penso, anzi no, ne sono sicura che uccida più la solitudine e l'asetticità di una casa di riposo che una malattia.

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    1. Mia nonna non è neanche in grado di capire che si trova in una casa di riposo. Non riconosce, se non vagamente, i suoi familiari.
      Nessuno dei tre figli può o vuole annullarsi per dedicarsi a lei notte e giorno, e non parlo di cure fisiche come il pannolone o le pappine, ma di demenza che la fa diventare ossessiva, o aggressiva. Come ci si comporta se tua nonna quasi novantenne chiede 10 o 20 volte in un'ora di andare in bagno? Se si scompensa e comincia a insultarti? Se deve stare in un letto d'ospedale perché ha il femore appena operato e non capisce dov'è, e vuole alzarsi (per andare in bagno) e appena vai a prendere un caffè la trovi che si è spogliata, strappata il catetere o la flebo, e nessuno è intervenuto? E' meglio così o la casa di riposo?

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  13. I miei nonni sono morti giovani. O comunque anche se non erano proprio giovani se ne sono andati con le loro gambe. O almeno. Il senso è più o meno quello.
    Stesso discorso per i miei genitori. Se ne sono andati prima che li vedessi invecchiare. Così, almeno per me, rimarrano sempre con i loro quasi 50 quasi 60 anni.
    E poi ho come il sospetto che abbia ragione il Banale...

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  14. Io ho sempre pensato che ci vorrei stare, in un ospizio. Perchè no, insomma. Da piccola mi mandavano per settimane in centri estivi con altri bambini, e i miei non li vedevo mai. Non vedo quale possa essere la differenza.
    Ma forse non capisco bene. Chissà se mi piacerebbe. Forse piace meno ai parenti che a chi deve realmente andarci.

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  15. Per rispondere a Il Banale, credo al contrario che noi "giovani" non abbiamo idea di cosa significhi per una persona anziana essere sradicata dalla sua casa, dalle sue abitudini e dalla sua routine, a quell'età.
    E'un trauma dal quale non è facile riprendersi.Con questo non voglio dire che le case di riposo siano luoghi orribili:spesso sono strutture bellissimi e con personale preparato, e non voglio far sentire in colpa chi ci porta i propri cari. Come ho scritto piu'sopra capisco benissimo cosa voglia dire avere una situazione insostenibile a casa.
    Però dire che sia un "probelma - non problema" non mi sembra giusto.

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  16. Neanch'io penso che se la passino così bene, quelli lucidi. A me per dire fa molta paura anche l'ipotesi di stare sola e vedova in un appartamento, senza nessuno che si accorga se sto male.
    Alla fine penso che vorrei semplicemente andare in un ospizio dove non mi trattino come una bestia, e che qualcuno venisse ogni tanto a trovarmi. E non ho detto poco.

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  17. bel post. l'argomento è così delicato e spesse volte scomodo...
    come diceva mia nonna la vecchiaia è na brutta bestia.

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  18. Argomento delicato Polly. La mia amatissima prozia fini' in una clinica per lungodegenti a causa della frattura di un femore. Lei era lucidissima e ci imploro' di portarla via da quel lager, come lei stessa lo defini'. In effetti non era un bel vedere.
    Ma poi mori' per mano di una badante senza scrupoli che ci aveva lavorati per bene per mesi, convincendoci della sua onesta'. Mori' "nel suo letto", ma con un enorme ematoma in testa, e ovviamente senza piu' un soldo sul conto corrente. Non so cosa e' meglio. Ma va da se' che ognuno vive delle esperienze che gli fanno cambiare idea e la visione del mondo.
    Un abbraccio grande a Vallina per il suo progetto.

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  19. Quando finivo di lavorare andavo a dare da mangiare a mia Nonna Paterna fino a che è mancata a 92 anni (perché mia Mamma non riusciva con gli orari e mio padre non aveva voglia). Ogni settimana vado a trovare mia Nonna Materna che ha 97 anni e vive con la badante per farla sentire ancora viva. Mia Mamma è andata via in 12 ore a 62 anni. Questa è la vita, solo che a volte fa veramente schifo!

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  20. mi piace pensare che in quei posti ci siano anche persone che li trattino con cura.
    e con rispetto.
    che non saranno i nipoti, ma almeno li facciano sentire un pò amati sul finire della storia.
    perchè a volte è peggio vederli al supermercato con tutto il tempo del mondo a comprare una mela, un panino, un uovo. con quei carrelli piccoli piccoli.
    perchè è l'unico modo che ho per non soffrire per tutti i vecchi del mondo.

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  21. Mia nonna diceva sempre che avrebbe voluto invecchiare anche su una sedia a rotelle, ma con la mente lucida.
    Aveva poco più di 65 anni e le hanno diagnosticato il morbo di Alzheimer.
    Più di 15 anni tra badanti che se ne andavano all'improvviso, tentativi di farla vivere con noi e tanta, tanta sofferenza nel vederla in quelle condizioni.
    Non possiamo farci niente, c'est la vie...

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  22. La condiscendenza e mancanza di rispetto con cui li trattano è il peggio. Vado spesso a trovare un vecchio amico, uomo di cultura e intelligenza come pochi ce ne sono: sentirlo chiamare nonnino e vederlo maneggiato come una cosa che non merita alcuna delicatezza mi manda il sangue alla testa. Non abituarsi mai!

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  23. La vecchiaia, i vecchi, sono d'impiccio in questo mondo di tanta vita fasulla. Andando avanti di questo passo ho timore di pensare come potrà mai essere l'evoluzione di questa società.

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    1. Al, non credo che ci sia un fastidio generalizzato nei confronti degli anziani.
      Credo che la retorica della vita a tutti i costi, il desiderio di immortalità e onnipotenza, abbiano fatto sì che la nostra vita superi per lunghezza quello che la natura ha previsto per noi, togliendo spazio al concetto di dignità.

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  24. Probabilmente in questo momento della mia vita sarei pragmatica come il tuo amico S. O fare come Nerone e incendiare i bambinetti del bar sottocasa. Piano sottocasa a destra il bar, sottocasa a sinistra i miei nonni di 94 e 86 anni. E' uno stallo alla messicana.

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  25. Ho sempre pensato che i vecchi dovessero vivere nelle loro case fin quando possibile, in casa dei figli quando necessario. E ora con una suocera con demenza grave, tutto e' diventato incerto. Un conto e' l'amore , un conto e' annullare la propria esistenza. Per fortuna ora c'e' la badante, ma se peggiora ulteriormente e la badante scappa? A volte l'ospizio e' l'unica soluzione che vedo, ma al solo pensarci mi sento male

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  26. I miei nonni erano lucidissimi e litigavano spesso. Poi un giorno la nonna è morta e il nonno non ce la più faceva a litigare da solo e dopo un anno è partito anche lui... Ora ogni tanto li sento ancora che borbottano...

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  27. mia nonna è morta l'anno scorso e mio nonno l'ha seguita dopo due mesi. lei non riusciva a muovere le braccia e lui la vestiva da 8 anni tutte le mettine, mettendole i vestiti d'inverno sul termosifone mezzora prima di andarla a svegliare, in modo che fossero caldi. a lei avanzava ancora tempo di lamentarsi. (certo che noi donne siamo delle rompipalle infinite, e sti maschi piu li tratti male e piu ti amano). mio padre ha assistito i suoi fino alla fine, e si è distrutto.
    io abito in olanda, convivo con la mia ragazzA e mio padre che non sopporta la moglie di mio fratello mi implora di prenderlo e portarlo quassù, quando sarà ora, per non lasciarlo in balia di "quella li". e io glielo prometto sempre.
    qui in olanda l'ospizio è una cosa normale, non hanno l'attaccamento alla famiglia che abbiamo noi italiani. è vero che ci sentiamo in colpa, però oggi che ho 30 anni penso che non vorrei che i miei figli e miei nipoti mi vedessero appassire e snaturare me stessa. non vorrei che fossero loro a mettermi il pannolone e non vorrei trattarli male. preferisco siano estranei, preferisco non essere di peso. quindi se proprio dovessimo arrivarci a quel fatidico giorno amen... andiamoci sereni.
    la nonna della mia ragazza è degenerata negli ultimi due anni, insultava pesanetmente, cercava di picchiarti, era "cattiva". l'han presa a vivere con loro e oggettivamente è stato peggio per tutti. tutti stanchissimi, sfiniti, e per carità è giusto che una famiglia si prenda cura dei propri elementi, ma da quando è morta stanno ricominciando a vivere. a uscire. pur continuando a sentirsi in colpa per il sollievo provato. è un circolo infinito.
    scusate il pistolotto...
    diciamo che è un argomento che mi sta a cuore.

    ps. se volete quando sarà ora andiamo tutti a vivere vecchietti e rincoglioniti qui fuori amsterdam in un bel mulino tra pecore e vacche frisone. ogni tanto cannetta, birretta e via... :)

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    1. condivido appieno commento e anche progetto. Anzi, propongo di cominciare a mettere via i soldi per il casolare e l'erba (nel senso del giardino, ovviamente). XD

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  28. C'è malinconia in questo bel post, ma anche tanta delicatezza. La vecchiaia molto spesso è davvero brutta.

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  29. mi sono fatta 2 giorni di interpretariato al centro Alzheimer di Amsterdam. Avrei tanto da dire, ma sono distrutta, anche per via del caldo. però se qualcuno posta dove si compra su internet ;a capsula al cianuro, me lo dica, meglio tenersi pronti così poi uno vive più tranquillo.

    La mia conclusione è: ricovero appena diventa troppo pesante. il familiare che assiste un demente (e lo si diventa sempre più giovani) entro un anno ha la depressione galoppante, dati clinici. A chi fa del bene tutto ciò? Il senso di colpa è un lusso che pochi possono permettersi senza ammalarsi.

    E comunque mi confermo nel live fast, die young. Chiamatemi cinica.

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    1. mio padre è affetto da demenza. Sta a casa . Non ci riconosce. éstato violento si spogliava ci picchiava ci sputava in faccia il cibo che gli mettevamo in bocca si alzava la notte faceva pipì ovunque. Ora dopo 9 anni è un neonato. Rigido che è difficilissimo metterlo sulla sedia a rotelle ma aparte la demenza sano come un pesce.Il merito è tutto di mia madre. Grazie mamma.Se papà ha ancora via ci sarà un motivo.Forse per far capire a me cosa vuol dire Amore.

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  30. Mia mamma dopo un ictus a 57 anni è rimasta un po' imbambita. Abbiamo la badante che vive con lei (mentre mio padre lavora) e mia mamma pur essendo buonissima davvero (anzi, il suo carattere è proprio migliorato dopo l'ictus) e cucina però mia mamma ha una memoria minima e l'ictus le ha colpito la parte del cervello che controlla la consapevolezza: questo vuol dire che la badante cucina e mia mamma si prende il merito, quando è là che armeggia in cucina bisogna stare all'erta perché già una volta si è fatta il caffé senza mettere l'acqua in caffettiera ed è esplosa la macchinetta; abbiamo tolto tutte le chiavi dalle porte di casa, non ricorda di aver avuto l'ictus, non sa a cosa servono tutte le pastiglie che prende e si lamenta della fisioterapia che continua a fare: diciamo che è "pericolosa" e innocente come un bimbo di 4 anni, ma è la mamma, non la nipote di casa...che a volte si arrabbia perché vuole guidare la macchina ma nessuno le dà le chiavi della SUA macchina. Che non ricorda nemmeno quanti anni ha lei, o mia sorella o io. Insomma, non ricorda niente degli ultimi due anni. Ed è un pericolo ambulante perché seppur lenta, cammina. E non ricorda che domenica scorsa c'è stato il terremoto sotto i suoi piedi, che abbiamo vicini senza più casa e mia mamma si è svegliata per le scosse e poi ha dormito fino alle 9 del mattino, non ricorda le repliche ed io ansiosa le telefono e lei mi dice "Il terremoto? Ma dove, qua?"

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  31. Ricordo una visita di qualche anno fa ad una casa di riposo, un posto un pò tetro a dirla tutta, ma ricordo di aver sorriso alla vista di un infermiere intento a chiacchierare e scambiare battute con un anziano in sedia a rotelle, il quale riusciva a malapena a sorridere, però i suoi occhi brillavano di vita; quando gli disse "ho finito il turno, ma ci vediamo domani alla solita ora" quasi mi mettevo a piangere. Persone così, purtroppo, non sono ovunque, ma preferirei andare in ospizio con estranei a occuparsi di me piuttosto che pesare ai miei familiari.

    p.s.: perdona l' intromissione, volevo ringraziarti per aver condiviso le tue esperienze; le tue parole arrivano al cuore del lettore. Buona fortuna per tutto :)

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    1. Grazie del ps, scrivo solo per condividere, ed è bellissimo tutto quello che voi avete condiviso con me in questi commenti.

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  32. mia nonna ha 87 anni é in sedia a rotelle (anca rotta) ed è in una casa di riposo. Ha chiesto lei di andarci, perchè dice che lì, con tutti i medici e gli infermieri si sente sicura. Poi dice che chiacchiera con tanta gente della sua età. Evidentemente, lei non li vede vecchi. Li vede come gente della sua età. Le fanno fare palestra 3 giorni a settimana. Legge l'Unità, il Venerdì e Liberetà.
    Io quando vado a trovarla, trovo l'ambiente, benché pulito e funzionale, un po' deprimente. Ma lei dice di essere felice. Anzi l'altro giorno, non ha capito l'ironia di una battuta di mio padre "se continui ad avere una salute così di ferro, ci chiederanno di riportarti a casa!", e lei si é messa a piangere all'idea di tornare a casa.
    Anche se a me, al momento, le case di riposo fanno un po' impressione, voglio andarci anche io quando sarò vecchia e poco indipendente. Non vorrei mai gravare sui miei figli o parenti. Portare un anziano in una casa di riposo, non è egoismo. Egoismo è non andarlo a trovare.

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