Passa ai contenuti principali

Down da domenica con adolescenti

Dopo un altro weekend di merda, ho realizzato che avere figli adolescenti è come un matrimonio agli sgoccioli, una separazione in casa.
Sì sì, lo so, lo so, le mie figlie non sono una cosa mia, e sì sì, so anche che il progetto familiare a cui sto dietro da oltre quattordici anni è il mio progetto, non il loro. Sì, sì, so anche che il loro comportamento è sano e normale e che avere figli non è come prendersi un cane che sporca, caga, piscia, ma resta il tuo cucciolone finché non muore.


Però sembrava fosse così, fino a poco tempo fa, sembrava che avevo tre labrador da curare: affettuosi, coccolosi, invadenti, impegnativi. Ma no, non era così, la cura del cucciolo per quanto totalizzante è solo una piccolissima parte del lavoro: il resto è stare sullo sfondo, e dura per tutta la vita.
Nel frattempo alle volte sembriamo delle separate in casa.
Sì, sì, me l’avete già detto che non devo prenderla così, è vero, lo so, ma provo questo, cosa ci devo fare? Passerà.
Quasi temo il weekend. E giuro che ogni volta io ci provo a dire facciamo questo e quello. Andiamo alla mostra qua e là a teatro al cinema a camminare come facevamo una volta. Ok, no, vi fa schifo, mi va bene anche andare all’Ikea o al centro commerciale, o a vedere un blockbuster al cinema, basta che stiamo un po’ assieme, basta che non litighiate, basta che non urliate. Ho una playlist con il vostro trap, ho imparato tutte le vostre canzoni a memoria per cantare ancora insieme, lo so, lo so che io canto male e voi cantate bene.
E invece, come fosse la fine di un matrimonio, basta un niente per non sopportarsi più, per fare saltare tutti i piani, con ognuno che se ne va via per gli affari propri, solo e arrabbiato, e la porta di casa diventa una via d'uscita verso l'aria fresca là fuori, non più l'ingresso della cuccia dove ci aspettavamo una volta.
Tutti escono sbattendo la porta, tranne io, io in genere resto a casa, sia perché così se a una delle tre passa mi trova lì ad aspettarla, sia perché quando sono in sbattimento laggente là fuori complica le cose, ho bisogno di stare con me stessa.
Poi per svagarmi faccio sempre la cazzata di fare delle robe iper-intellettuali, tipo sabato sera sono andata a teatro a vedere una roba polacca che mi sono in buona parte dormita.
Lo so che sbaglio io quando mi sento di nuovo, di nuovo, di nuovo abbandonata, lo so che passerà, ma delle volte mi sento sola così forte ma così forte che non trovo le parole per dire quant’è forte.

Se qualcuno mi dà la forza frà mi rafforzo così, fai te 
Nessuno mi dà la forza 
Ma me la cavo così, tra

Commenti

  1. Che dire....tutto vero
    Io quando si chiudono ognuno nella propria camera ed escono per mangiare e magari riescono anche a litigare tra di loro mi viene da piangere....
    Quando gli parlo e neanche mi sentono perché hanno le cuffiette piantate nelle orecchie pure
    Cerca di compensare con qualche cosa di piacevole, no teatro rompi maroni...

    Un abbraccio
    Enrica

    RispondiElimina
  2. Certe volte immagino le sensazioni che inizio a provare io ogni tanto con Meryem, le amplifico congruamente rispetto agli anni che separamo mia figlia dalle tue, e poi moltiplico per tre. Lo so che non ti consola affatto,a hai tutta la mia stima! Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me la solitudine può essere identica o forse anche maggiore con un figlio solo, quello che però è da moltiplicare sono le pretese (e quindi la frustrazione di non poter/voler soddisfare tutte le richieste) e la gente che litiga (e quindi urla).

      Elimina
  3. Cara Valentina, non puoi nemmeno lontanamente immaginare quanto ti capisco...io ne ho una sola ma ti assicuro che con i suoi quasi 14 anni incazzati e nevrastenici mi basta e mi avanza...anche io come sono sola e quindi so cosa significa ogni singola parola che dici...a differenza tua però mi sono un pochino arresa ed ho smesso di proporle cose tanto a lei interessano solo le amiche, avere i vestiti puliti e truccarsi...io sono inesistente fino a quando non le serve qualcosa...brutto dirlo, lo so, ma a volte spero arrivi presto il fine settimana che sta con il padre, così mi riprendo i miei spazi e non la vedo per un po'...che tanto vive con il cellulare in mano e parliamo a malapena...so che è un periodo e che passerà, ma affrontare ogni singolo giorno così proprio facile non è...ho la fortuna di non essere più sola da qualche mese, e questo mi aiuta parecchio devo dire...ma in casa cmq siamo noi due ed a volte davvero mi domando dove trovo la pazienza per non tirarle due ceffoni. Coraggio....a me e pure a te...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, anche io spesso rinuncio in partenza, mi spiace proprio. :(

      Elimina
  4. Io questo straniamento lo sto sperimentando abbastanza tardi, diciamo dai 17 in poi: sì anche prima mio figlio usciva, spariva, si rincoglioniva sugli schermi, a scuola andava di schifo, ma adesso - soprattutto da quando ha la ragazza - rifugge proprio tutta la famiglia me compresa. Mi tocca fargli da parafulmine contro mio padre che mi sbraita contro perché lo faccio uscire invece di inchiodarlo ai libri, mia sorella che sostanzialmente dice lo stesso e stigmatizza che non voglia mai stare con noi, il mio ex che si lagna perché il figlio non lo cerca mai, e altra gente di contorno che mi esorta a braccarlo di più. Tutti con la verità in tasca e nessuno che se lo accolli direttamente, è questo che mi pesa di più. Per fortuna col pargolo abbiamo ancora qualche momentuccio carino (so/mi illudo che moooolto in fondo mi adora), ma si fanno sempre più rari.
    Non escludo che per te venga il giorno in cui sentirti sola corrisponda alla beatitudine :) intanto arranchiamo nel tunnel!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fortunatamente la mia famiglia capisce bene, basta stare mezza giornata con loro per capire il mio stato d'animo :)

      Elimina
  5. piuttosto fuori argomento, ma ieri sera ho visto due puntate della serie su raiplay. Mi è piaciuta! mi pare che ci sia del tuo, e che riesca ad essere moolto meno carica di stereotipi rispetto alle poche fiction che mi è capitato di vedere. (si mi mettono un po' l'orticaria di solito). Ad un certo punto ho fatto il pensiero automatico che avrei dovuto consigliarla a mia mamma, che invece amava le fiction, ma è mancata un anno fa. così ho riso e pianto e insomma, la guarderò.

    RispondiElimina
  6. ah, la mia bambina grande ha 10 anni e niente, aspetto la bufera

    RispondiElimina
  7. IO ho 4 figli ( ormai grandi) Io e mio marito ricordiamo ancora l'adolescenza come un eterno campo di battaglia....quando scendevano le scale al mattino erano già in guerra. Non mollare, fai il genitore, non l'amicona se ne ricorderanno. Fidati. Quando saranno grandi ti riprendi la tua vita, io e mio marito sono 6 anni che abbiamo ripreso a vivere :-)

    RispondiElimina
  8. Primo figlio, anni otto. Questo testo inizia ad avvicinarmisi, cavolo, quando ho iniziato a seguirti lo allattavo ancora! Me lo stampo e lo metto nel comodino, perchè so che mi tornerà utile...

    RispondiElimina

Posta un commento

attenzione: i commenti ai post più vecchi di 14 gg vengono moderati! A causa del troppo spam ho disattivato le notifiche via email per i commenti in attesa...ma prima o poi li modero.