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Polly: istruzioni per l'uso

(siccome sono in fase depressiva post ovulatoria, non sono certa che a qualcuno interessi davvero di capirmi)
Mi dicono che sono umorale e lunatica, la verità è che sono solo molto sensibile.
Le vibrazioni delle persone attorno a me mi condizionano molto, e reggo con fatica la “stanchezza sociale” (ovvero la sensazione di sovraccarico derivante dalla vicinanza costante di altre persone): è per questo che quando esco dall’ufficio, dopo essere stata tutto il giorno in una stanza con almeno cinque o sei persone, e dopo aver passato un paio d’ore con la mia numerosa famiglia, considero uno sforzo uscire, anche se è sabato o domenica, specie se ho passato tutto il weekend in balia delle mie adolescenti (se esco è per fuggire di casa).


È per questo che è fuori dalla mia comfort zone frequentare gruppi di persone, ancora di più se possono esserci persone che non conosco (se lo faccio è perché, al contrario, so che le persone con una storia da raccontare mi riempiono così tanto, che vale la pena sforzarmi).
È per questo che se esco il sabato, cerco di non prendere impegni per la domenica (se non ho le bimbe e riesco a ricaricarmi un po’ sola, in genere prendo più impegni).
La mia uscita confortevole è con una, due persone, meglio se per un lasso di tempo non eccessivamente prolungato, in un ambiente dove non si deve troppo interagire con le persone al di fuori della nostra diade/ triade.
Detto questo, con gli anni ho acquistato sicurezza in me e un’uscita con nuovi amici non è più preceduta da una paranoia paralizzante (piuttosto da un’inquietudine superabile).
Un uomo un po’ introverso a cui volevo molto bene mi diceva “tu sei la mia comfort zone”, e anche io la vedo così: ci sono persone più confortevoli, altre meno (lui comunque odia le comfort zone, non era un complimento).
Mediamente rifuggo i litigi, a parte con le persone con cui ho un rapporto intrinsecamente polemico, e tendo a ignorare tutti quelli che mi stanno sulle scatole. Purtroppo arrivo a farlo in un modo anche violento, specie se vengo ferita. Mi vergogno molto ad ammettere di essere stata ferita, mi sembra di chiedere, rivendicare, forse elemosinare. E così non parlo più.
Oltre all’ambiente, sono molto influenzata dalla mia fase ovulatoria, che determina l’umore con cui mi sveglio e l’attitudine con cui mi confronto.
Quando ovulo sono di buonumore, a volte euforica, gentile per quanto mi è possibile.
Dopo l’ovulazione sono malinconica e interagisco con gli altri sperando di essere rassicurata; se ciò non avviene mi faccio le menate, piagnucolo, mi chiudo in casa.
In fase premestruale sono incazzosa, combattiva, polemica e prendo ogni spina per la punta. Quando ho le mestruazioni sono stanca, dolorante, passiva.
Insomma, a una cena tra amiche non creo mai problemi ma chi deve interagire per forza con me ogni giorno non sa mai quale Valentina si troverà davanti.
Adesso ditemi che non sono così solo io. :)

Commenti

  1. Mi sono riconosciuta in ogni parola. Ma non credo ti sia di conforto

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  2. No Valentina, non sei così solo tu, anzi mi ci sono riconosciuta davvero moltissimo in queste tue parole...io mi definisco "un'amplificata", nel senso che ogni sensazione, sentimento oppure risposta che ricevo, mi arriva con una portata massima, come un pugno in faccia il più delle volte...perciò provo dolore, mi rattristo, provo dispiacere e sento un senso d'ingiustizia per il trattamento ricevuto, non i sento compresa...ma non lo faccio vedere, non sempre, cioè non faccio la vittima...è che funziono così tutto mi arriva in maniera eccessiva ed ho bisogno di tempo per elaborare ed interiorizzare...

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    1. Io comunque mi ritengo high sensitive, eppure un sacco di persone mi hanno fatto notare che sembro una a cui frega poco di tutti. In effetti il focus del mio umore sta dentro di me, più che fuori. Ci sono pochissime persone in grado di rovinarmi o migliorarmi la giornata.

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    2. Ti assicuro che, se le persone in grado di rovinarti o migliorarti la giornata sono pochissime, questa è una gran cosa...se poi il focus del tuo umore è dentro di te significa che sei già molto più a fuoco di quanto non lo sia io (che sono più vecchia di te!)...perciò ;-)

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  3. Non sei l'unica.
    Io sono già in menopausa (a 44 anni) e sono anche PEGGIO.
    Non mi sopporto da sola.

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  4. Presente! Anch'io! Io! Io!

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  5. Hai descritto bene tt le sensazioni che provavo quando avevo il ciclo. Ora sono in menopausa. Ho una vita un po' complicata simile alla tua. Ho 53 anni ed ho una figlia di 14 anni diversamente normale come.la chiamo io. Ha un grave ritardo mentale. Si comporta proprio come un"adolescente.

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  6. Io sono come te, ho fatto per caso un test "serio" ed ho scoperto con con altissima probabilità sono Asperger. Dopo una vita a sentirmi strana, sbagliata, diversa, dopo una psicoterapia che ha risolto tutto tranne quello che mi serviva. Scoprirlo a 44 anni è ... boh, non ho neanche le parole per dirlo. Ro

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    1. Quando ho letto questo post ho pensato subito a tratti Aspie. A parte l'andamento ovulatorio che può essere più o meno fisiologico! 😉

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    2. vero? anche la fobia del telefono :-)

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