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Dove ho sbagliato

C’è un concetto interessante che ho letto anni fa e che ho fatto mio, in un libro che spiegava il mantra Ho’oponopono (se non lo conoscete, conosciatelo, a me piace molto).
Dice che non si può dare un giudizio di valore a un avvenimento finché non lo si può valutare sul lungo periodo. Questo è il motivo per cui un sacco di persone che hanno avuto successo, o semplicemente poveri stronzi che come me hanno lottato per avere le basi, dicono che i momenti brutti sono stati in qualche modo risolutivi.

Io qualche anno fa


Non so, pensate al mito di JK Rowling che non ha un soldo da sbattere nell’altro e così, le viene da scrivere Harry Potter. Non credo che mentre non aveva i soldi per fare la spesa gridasse: che figata gente, sto per diventare la scrittrice più danarosa di tutti i tempi. Magari se non fosse stata in seria difficoltà avrebbe continuato a fare l'impiegata.
Insomma, per tornare a noi, le bimbe (anni quattordici e tredici) mi stanno mettendo alla prova, sono in crisi.
E in questo preciso momento mi dico che ho sbagliato. Però chi ha figli più grandi dei miei dice che passato lo svarione di inizio adolescenza, quello che ho dato torna, ed è per questo che nel paragrafo precedente ho scritto quel disclaimer sul non giudicare gli eventi, perché ciò che qualche anno fa mi pareva buono oggi mi sembra sbagliato ma spero che un giorno tornerà a sembrarmi buono.
Per non sapere né leggere né scrivere però, vi lascio la testimonianza del mio pensiero odierno, che mi sento un po’ sfiduciata (ed è appena cominciata).
Ecco dove ho sbagliato:

1) Mi sono messa sul loro stesso piano, anzi, un gradino sotto.

È che io sono fatta così. Quando cercano di comandarmi scalpito come un cavallo imbizzarrito, però a mia volta non cerco di comandare nessuno. Ho sgridato poco, quasi solo per sfinimento. In famiglia e in qualunque rapporto umano ho chiesto il meno possibile, solo quello di cui avevo davvero bisogno. Credo che la cosa che ho chiesto più spesso negli ultimi quattordici anni è stata: ti prego, non urlare. E non l’ho mai ottenuta. Avrei dovuto buttare nel cesso tutti i libri di puericultura e, almeno un po’, comandare. Francamente mi chiedo se non avrei dovuto anche dare una pedata nel culo ogni tanto (magari quando avevano ancora il pannolino). Non avrei dovuto cercare di dare loro l’infanzia che io non avevo avuto, piena di coccole e attenzioni, senza necessità. Avrei dovuto lasciare che sentissero almeno qualche piccola mancanza, e che si rendessero in grado di procurarsi quello di cui avevano bisogno. Escluse le cose materiali, non hanno mai dovuto chiedere niente. Hanno avuto cose che per me non era scontato dare: il dentista prima che facessero male i denti, almeno una vacanza all’anno, attività extra-scolastiche pensate su misura per loro o corrispondenti ai loro desideri, esperienze da ricordare, libri a volontà, mostre, musei, camminate, persone adeguate attorno. Avrei dovuto pensare un pochino anche a quello che volevo io, perché il mio tempo non torna più.

2) Ho rispettato troppo sentimenti, aspettative, umori.

Avrei dovuto impuntarmi sulle cose importanti. Per esempio mi spiace di non averle mandate tutte obbligatoriamente agli scout. È che come sapete le ho tenute a debita distanza da tutto quello che sapeva di catechesi, poi quando ci siamo trasferite Carolina mi ha chiesto di poter andare agli scout cattolici (si era miracolosamente liberato un posto nel gruppo della sua amica) e io ho accettato, scoprendo una realtà sana, positiva, educativa. Ha avuto delle responsabilità, dei doveri verso il gruppo e sì, anche un minimo di disciplina che io non gli ho mai dato. Avrei dovuto renderle emotivamente autonome. Non avrei dovuto essere sempre il materasso comodo su cui cadere. Bisogna imparare a non lanciarsi dalla finestra, non lanciarsi da sempre più in alto per vedere quanto regge il materasso.

3) Ho dato peso a cose irrilevanti. 

Ho perso tempo a chiedermi quale biberon avrebbe evitato le colichette, mi sono sentita in colpa per mesi per aver comprato alle gemelle un passeggino usato (mio nonno mi disse che me l’avrebbe regalato lui e io mi vergognavo a fargli spendere soldi), ho cercato canzoni per imparare le tabelline e teorie pedagogiche sull’addormentamento. Più le scelte si fanno importanti, minore è il mio coinvolgimento. E questo significa anche che quello che ho deciso per loro non era poi così determinante.

Commenti

  1. cheppalle, Polly, vai bene così. Dimmi che ti passerà il momento o vengo a sculacciarti io. e comincia a prenderti più spazi tuoi. anche così avrete ricordi bellissimi, basta davi quei 10-20 anni per sedimentarli

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  2. Vale, non hai sbagliato un colpo...eccetto per gli scout...e per questo gongolo con un "te l'avevo detto!". Hai dato loro tanto e troppo, ma se lo meritavano e te lo meritavi, in fondo, era bello fare tutto ciò con loro... Questo momento passerà (cosa che non capiterà mai a me, ogni anno 50 adolescenti e famiglie mi si ripropongono inesorabilmente) e come oggi guardo gli insegnamenti di Romane con immensa gratitudine, anche le "bimbe" faranno lo stesso...un giorno...prima o poi... 😂😘

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    1. Io idem, solo adesso mi rendo conto di quanto mia madre abbia fatto per me mentre ti ricorderai bene di quanto sono stata indipendente da mia madre dagli 0 ai 23 anni :)

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  3. Forza. Non è facile, ma una mamma come te è quello che vorrebbe (e dovrebbe avere) ogni fanciullo e ti tornerà indietro tutto...

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    1. Sinceramente non credo che i fanciulli mi vorrebbero come mamma. Le bimbe mi definiscono "cringe" :D

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  4. Vieni due giorni a Londra in vacanza.

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  5. Ti stai dando troppe colpe, si chiama adolescenza ed ogni genitore sulla faccia della terra si chiede "dove ho sbagliato". Adesso non riesci ad essere obiettiva perché ci sei dentro fino al collo. Passerà, torneranno

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    1. Ma sì, dai, che poi mica sono sempre tutte terribili. Diciamo che ce n'è una al giorno che mi fa dannare. :)

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    2. Concordo con Manu, non darti tutte ste colpe Vale! Daje!
      Sei una mamma intelligente, amorevole e super dedita a loro (pure troppo, mi pare!).

      Sono adolescenti e come me, come te ai tempi, si ribellano e contestano la tua autorità e tutto ciò che rappresenta la genitorialità.

      Promettimi che quando mia figlio, ora 9enne, sarà nella stessa fascia d'età mi darai due dritte visto che ne sarai fuori!
      Ci conto eh! :*

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  6. In effetti io credo che per educare sia necessario imporsi il giusto e sì, anche far capire che gli spazi degli altri sono importanti.
    Non condivido il tuo completo rifiuto per tutto ciò che riguarda la religione ma ok, sono scelte ed ognuno fa quelle che sono più in linea e coerenti con il proprio pensiero.
    Per il resto io credo che il genitore perfetto non esista e grazie al cielo! Chi mai potrebbe reggere la continua convivenza con la perfezione? Roba da manicomio istantaneo!!
    Le tue ragazze sono adolescenti ma sanno che ci sei stata, ci sei e per loro ci sarai sempre: il resto si sistemerà con il tempo perché le basi le hai messe e bene. Migliorare si può sempre ma hai fatto un ottimo lavoro. Ottimo davvero.

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    1. Boh, magario è ottimo quello mi sono raccontata e poi ho raccontato a voi. Magari le bimbe la pensano diversamente. :(

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  7. In questa storia mi hai ricordato tanto la mia mamma. Lei ha avuto un'infanzia difficile e povera (nel vero senso della parola). A noi due figlie ha sempre cercato di non far mancare nulla, ci ha educate ma abbiamo avuto vestiti nuovi, vacanze, la sua presenza (lei non ha avuto la mamma e ha scelto di non lavorare finchè siamo andate alle medie, per crescerci), corsi di danza e inglese, cinema e feste. Oggi, che è ormai nonna, dice che gli anni dell'adolescenza sono stati interminabili e tremendi. Da figlia, posso dirti che anche solo il chiederti dove hai sbagliato ti rende una buona madre, e il fatto di "esserci" dà alle tue figlie la sicurezza di quel "materasso" di cui forse tu ti penti un po', ma che serve, serve tanto. Noi ora siamo davvero legate, tutte e tre. E da madre, spero di arrivare all'adolescenza come ha fatto lei e come hai fatto tu.
    Se posso permettermi, tu hai anche un ottimo grado culturale, nel senso che leggi e ti informi, ed essendo una mamma giovane non ti è nemmeno impossibile ricordarti come è stata la tua, di adolescenza.
    Buona continuazione, aspetto sempre di leggere tue notizie!

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    1. Tra 10 anni forse sapremo se ho sbagliato o meno, adesso tocca tenere duro :)

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  8. Mia mamma (che per mia sfortuna è psicologa), e a cui ancora adesso io e le mie due sorelle (nonostatnte la nostra veneranda età ) diamo la colpa per tutto quello che va storto nella nostra vita (lo so sbaglio, ma è più forte di me, ha la capacità di dire la cosa sbagliata al momento sbagliato SEMPRE, riesce persino a telefonarmi SEMPRE in momenti complicatissimi), quando deve raccogliere i nostri dolori di madri di adoloscenti ci ricorda che l'unico modo in cui una madre può sopravvivere all'adolescenza dei figli (e forse si riferisce anche ai noi per cui l'adolescenza pare non essere ancora completamente superata) è ricordarsi come un mantra quanto li si ama, un pò come quando attorno ai due anni fanno i capricci in loop.
    Teniamo duro!

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  9. Io non ho avuto mai un beneamato, nella mia adolescenza, sì che sono stata 15 anni agli scout, ma niente motorino (mai mai eh), libri rigorosamente usati, vacanze (quali?) forse con i nonni in roulotte se andava bene, le tabelline le ho imparate con mio nonno che finché non le cantavo a memoria non mi faceva alzare dal tavolo, abiti rammendati e aggiustati alla bell'e meglio da mia nonna che non sapeva minimamente cucire, ma comunque.
    Comunque.
    Mi sono divertita, non mi sono mai drogata, ho letto tantissimo e continuo a farlo, non sono disturbata (si forse un po' si, ma poco).
    Ti dico questo solo perché io di figli non ne ho avuti -purtroppo la natura non me lo ha permesso- ma probabilmente avrei fatto come te, andando incontro alle loro esigenze, mettermi "un gradino sotto" e tirare il carretto fino allo stremo delle forze.
    Non farti troppe seghe mentali, si renderanno conto dei tuoi sforzi quando avranno 40 anni :-)

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    1. Infatti dico bene, che se mi fossi fatta meno il culo probabilmente ad oggi staremmo tutte bene lo stesso.

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