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Tutto così lontano

E così sono qui a Buenos Aires e faccio pensieri definitivi sulla mia vita e a colazione parliamo del matrimonio e dei matrimoni, sia l'istituzione, che le celebrazioni, e non c'è niente che mi è più estraneo di questo concetto: sposarsi.
Sono una che ha sempre corso sola tutta la vita: amici e amanti e famiglia e comparse, sì, tanti, ma a tirare avanti e a guardare in faccia la paura e la disperazione, ero sempre sola. Come tutti, poi. Forse in me si nota di più perché ho avuto una vita di incredibili alti e incredibili bassi, così essere sola in fondo alla curva discendente sembrava particolarmente doloroso.
Invece no, a qualcuno fa male il culo anche se cade dal basso, alto e basso sono concetti fottutamente relativi.

Mostra di Marie Luise Ekman al Moderna Museet di Stoccolma

Insomma, dicevo che il matrimonio no, non è la mia storia, non mi sono mai fidata davvero di qualcuno con cui andavo a letto. Se dovessi giurare la mia presenza eterna, tuttalpiù la giurerei alle bimbe, a mio fratello, ad alcune amiche, a mia madre. Forse.

Eppure, improvvisamente mi è venuto in mente di una volta che mi sono davvero immaginata sposa. Mi ero immaginata un abito corto, semplice, un po' Twiggy, non certo bianco, forse giallo senape. Dei Dr. Martens ai piedi. C'erano già le bimbe, ma a come vestire loro non avevo ancora pensato che il pensiero del matrimonio è diventato impensabile.
Poi ci eravamo immaginati una festa in campagna, una fisarmonica, della piadina. Io, se proprio voglio fare lo sforzo di pensarci, così, per farmi venire le lacrime agli occhi in una lobby di un hotel brutto di Buenos Aires, dicevo, io credo che lui sarebbe arrivato elegante come un lord, perché lui è così, brillante - una volta con un'amica che lo conosce bene lo abbiamo definito un lord punkabbestia.

Sembra tutto così lontano, non dico solo nel tempo e nello spazio, ma anche nello spirito.
Io, sono così lontana da allora. Mi rendo conto di quanto fossi una bambina, di quanto non volessi vedere le cose come stavano, di quanto in fondo - da atea - sperassi in dio. Se fossi stata razionale, matura, niente sarebbe successo, a dire il vero neanche tutto quello che ho di bello.

Pensavo che quello che chiami amore per quasi dieci anni, poi improvvisamente non è più niente.
Non crederò mai più che l'amore esista.

Qui a Buenos Aires credo che ci vivrei.
Sposarmi mai, invece. Io sono libera.

Commenti

  1. Io il mio matrimonio nel senso della giornata di festa l'ho avuto, è stato bellissimo, ma non ha reso meno inconsistente e assurdo ciò che è seguito. Io pure ho sempre corso sola e ormai sempre così sarà, anche se ogni 5 minuti mi terrorizza e mi convinco di non essere capace. Nei fatti lo sono e forse non sarei capace di fare diversamente

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    1. Infatti ce la fai benissimo. Oh, non che farcela benissimo renda più leggero questo karma che ci fa sempre correre da sole eh...ho sempre sognato che qualcuno, una sola volta, mi dicesse: non ti preoccupare, ci sono io. Magari capiterà, chissà. :)

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  2. Sono sposata da 14 anni, abbiamo avuto una figlia presto, quando avevo 20 anni, quindi mi rivedo in te in parte, ti leggo sempre e non commento mai. Sono sposata da 14 anni dicevo, ma mi sento libera e non penso che le due cose siano in contrasto. Saremo stati fortunati ad incontrarci io e lui, sicuramente, perché la pensiamo allo stesso modo.
    Sono stata in Africa 20 giorni per volontariato quest’estate con 4 amici maschi, che considero fratelli, e lui è rimasto a casa con i nostri 2 figli perché era impensabile fare un viaggio del genere tutti e quattro.
    “Credo nel tentativo e nella possibilità di amare l’altro, secondo l’agape, ricercando il suo bene, amandolo in modo tale che questi diventi più forte, più indipendente, e non più debole e meno capace di assumere autonomamente la propria vita” (Radcliffe 2007).
    Tutto questo lo credo anch’io e cerco di metterlo in pratica tutti i giorni. Spero anche che i miei figli lo prendano ad esempio.
    Grazie Valentina, per il blog, per quello che scrivi, per quanto mi fai riflettere e quanto mi fai ridere anche.
    Roberta.

    Ah…da quando ho scoperto il blog mio figlio ha iniziato a frequentare Coderdojo di Padova…grazie anche per questo! :)

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    1. Quello che scrivi è molto bello, ma, dalla mia esperienza e da ciò che le persone mi raccontano, non è così frequente che l'amore renda più forti e più autonomi. Nel mio caso è sempre stato il contrario: in coppia ho sempre perso qualcosa e guadagnato qualcos'altro. Non so dirti, neanche col senno di poi, se ho più guadagnato o più perso, ma a sensazione, credo di avere più perso. A dire il vero un po' di spero che un giorno, il numero 2 possa essere una moltiplicazione, e non una somma o, peggio, una differenza.

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  3. Il giorno del matrimonio, da me immaginato principesco stile Cenerentola, è stato piovoso, rumoroso, incasinato... mio figlio, che all'epoca aveva un anno, non stava bene, non c'è quasi nelle foto... Insomma, nulla come immaginavamo. Ma stiamo ancora insieme, i figli sono diventati due, e l'istituzione del matrimonio conferma (ogni giorno? ogni tanto va') che abbiamo scommesso l'uno sull'altra e ancora lo facciamo.
    Certo è che l'idea di trovarmi sola, un giorno, senza di lui o peggio a combattere contro di lui, fa paura. E capisco che una come te, abituata a correre sola, non pensi mai che potrà, un giorno, parlare al plurale... Ma chissà.
    Da parte mia te lo auguro, perchè, se la storia è quella giusta, essere in due è molto bello.

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    1. Magari succederà. Statisticamente, dovrei avere ancora una cinquantina d'anni di vita :)

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    2. Te li auguro, tutti interessanti come gli ultimi (che seguo con passione).. ma pieni di sorrisi, se posso esagerare. E di gioia vera.

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  4. Io faccio fatica a credere nel matrimonio come istituzione, ancora meno come giornata di festa, se proprio si vuole festeggiare, si può utilizzare qualunque pretesto :). Può essere vantaggioso sotto vari aspetti a livello burocratico, ma se gia ci si ama, credo che regolare l'unione per contratto non serva certo ad amarsi di più, semmai il matrimonio serve a semplificare la vita al "sistema". Mi fa arrabbiare che si ammanti tutto cio di romanticismo. Ma querto è solo il mio personale punto di vista, condivisibile o meno. Diverso il discorso dell'essere coppia, del volersi bene in quanto legati da un sentimento profondo. In quello ci credo molto. Auguroni per tutto e buona vacanza :) Giulia

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    1. Esatto, il matrimonio secondo me è sostanzialmente un semplificarsi la vita, un adeguarsi al sistema, un istituzionalizzare un progetto che già esiste: quello di essere in due. Amarsi per tutta la vita invece boh, mi pare una promessa che non si può fare.

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  5. Proprio ieri guardavo facebook commentando le foto di quelle che come immagine profilo si mettono in abito da sposa oppure con il marito il giorno del matrimonio. E anch'io mi sentivo cosi' lontana da tutto cio'.

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  6. ...sull'esistenza dell'amore anche io spesso la penso come dici tu qui (anche io dopo dieci anni..eccetera). Pero' l'altro giorno mi sono pure chiesta se per esser felici non sia invece necessario, essenziale, credere che l'amore esista.

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    1. Secondo me quello che ci rende infelici, circa l'amore, è il fatto che pensiamo che a tutti vada bene, che tutti si amino, e che solo noi abbiamo dei momenti di infelicità, quando siamo in coppia.
      Io credo che innamorarsi sia la cosa più bella che c'è nella vita, ma dura poco. Dopo subentra il compromesso, il progetto, la famiglia, la tenerezza, l'amicizia, l'appoggio reciproco...che è molto di più dell'innamoramento...ma spesso non è esattamente quella cosa che nella nostra testa identifichiamo come "amore". Voglio dire, il babbo delle mie figlie lo amavo. Ma quel progetto che era la mia vita e la mia famiglia, riuscivo a portarlo avanti meglio senza di lui. In molti casi magari succede l'esatto contrario.

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  7. Non so se l'amore in senso matrimoniale esiste. Al matrimonio non basta certo l'amore, di questo ne sono sicuro. È una faticaccia e si fa finché ne vale la pena (il fatto che ne valga o meno la pena torna ad essere estremamente soggettivo).
    Se due sono pure fortunati potrebbero anche durare per sempre e magari sentirsi lo stesso liberi.

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  8. Ho appena festeggiato il quinto anniversario che si unisce ai 13 di convivenza prima del matrimonio. Insomma siamo insieme da un bel po' di tempo e per quello che ci riguarda l'intensità dell'amore reciproco non è diminuita, anzi.
    Lo scegliersi ogni mattina non cambia, così come non è cambiata la routine quotidiana. Si è unita però una ulteriore e maggiore consapevolezza, anche di fronte al mondo perché sì, il matrimonio ha pure una parte istituzionale ed è giusto che sia così. Non capisco francamente in cosa consista la semplificazione e lo dico senza ombra di polemica, proprio non so cosa tu intenda :)
    Mettiamoci anche che io ho voluto fortemente il matrimonio perché credo al Sacramento il che forse cambia un po' la prospettiva...

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    1. Dimenticavo: io mi sento libera ed altrettanto mio marito, sia in senso materiale che emotivo. Tutti e due abbiamo le nostre passioni ed i nostri impegni. Per dire lui ogni tanto si fa un weekend in giro da solo e io altrettanto.
      E siccome lo stare assieme e fare cose assieme è una scelta e non un obbligo la libertà è fondamentale.

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    2. Ma certo, sono certa che esistano relazioni perfetto, solo che nessuno in confidenza mi ha mai detto di avere una relazione perfetta, né io ne ho avute. Quando dico semplificarsi la vita, intendo dire che, specie se hai figli, istituzionalizzare una relazione che già esiste e funziona, serve per evitare un sacco di rotture burocratiche (un esempio su tutti: quando il babbo delle bimbe ebbe un incidente in auto, vivevamo assieme da anni eppure, allora, al pronto soccorso non vollero il mio numero per le emergenze, chiamarono sua sorella).

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    3. Beh neanche io credo a "qualsiasi cosa" perfetta, relazioni comprese. Non lo è la mia come di nessuno che conosca e ti dirò, sai che palle se lo fosse!
      Onestamente non sono proprio d'accordo se intendi una semplificazione dal punto di vista burocratico. Ce ne sono parecchie anche da sposati e ok, non ho l'esperienza diretta di cosa si debba affrontare da genitore ma negli anni di convivenza precedenti erano assai meno che ora, dichiarazioni dei redditi per cominciare...
      Penso anche ad una separazione che nel.caso didue sposati prevede infinite pratiche che sono assenti altrimenti.
      Ci riflettevo mentre speravo che mi rispondessi: in tutta onestà ci sono parecchi che si sposano per semplificare sì, ma dal punto di vista dell'inquadrarsi in un sistema che trovano più protettivo. E poi scoppiano perché è l'opposto ma non lo sanno o.o

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    4. Potrebbe anche essere. Io so che mi sono trovata molte volte, specie per burocrazia riguardante le bambine, a pensare che se fossimo stati sposati sarebbe stato tutto più facile. E' anche vero che se fossimo stati sposati per lasciarci non sarebbe bastato dirci ciao, dunque non ho alcun tipo di rimorso, e anche alla luce di questo, credo di non sposarci sia stata una scelta che tutelava la nostra libertà.

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  9. Molto spontaneo questo scritto...molto fedele a ciò che sei!!! Penso sia una grande ricchezza, che in pochi possiedono, rispettarsi ed essere fedeli a se stessi

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  10. Forse l'amore e il matrimonio funzionano solo per chi crede. Come la religione.
    O con chi se la racconta.
    O si capisce solo a distanza di 10 anni.
    Io so solo che pur di non stare troppo sola vorrei crederci.

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  11. E' un sentire molto personale, come del resto è giusto e naturale che sia. Sono sposata e non mi pare che questo limiti la mia libertà - se così è non ne sono consapevole, almeno. Percepisco invece incompatibile con la mia personalità l'idea di avere dei figli in quanto sì, questo lo troverei limitante del mio smisurato egoismo, mentre mi pare che tu con il magico trio te la cavi alla grande :)

    Anyway, grande scritto come al solito.

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    1. Fare figli limita moltissimo la libertà, te lo confermo. Così come sono certa che un matrimonio equilibrato non limiti necessariamente la libertà delle due persone che formano la coppia. A me non sono capitate relazioni equilibrate ma si sa mai :)

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  12. Sono molto perplessa di fronte all'idea che basti evitare il matrimonio per riuscire ad essere e sentirsi liberi. Credo che la possibilità di vivere in libertà sia una specie di utopia, specie in età adulta. Liberi non si è mai. Se anche decidiamo di non rinchiuderci dentro il perimetro di un talamo nuziale, gli attacchi alla nostra libertà arrivano da tutti gli altri fronti. Il lavoro, per esempio: possiamo amarlo alla follia, il nostro lavoro... però qualcosa di noi lo perdiamo, tutte le volte ci troviamo all'interno dei confini della nostra professione. E poi ci limitano le altre relazioni: figli, fratelli, amici, genitori. Tutto ci limita ma nello stesso tempo tutto ci arricchisce. Perché ciò che ci tocca, ci costringe a cambiare (poco o tanto che sia).
    Insomma, trovo che possiamo discutere se e quanto la vita di coppia (o il matrimonio) faccia per noi. Temo però che questo abbia poco a che fare con la libertà.

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    1. Sì, essere liberi è una specie di utopia.
      Ma il fatto che non sarò mai libera del tutto non è un buon motivo per me
      per non provare a essere il più libera possibile. Credo che il matrimonio limiti la libertà, anche giuridicamente parlando: se le persone si sposano è perché il compromesso per loro vale la pena. Se per me un giorno varrà la pena, forse lo farò, ma non credo che lo farò per essere più libera.

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  13. noi conviviamo da quasi 14 anni, io italiano e lui greco, e abbiamo 3 figli. non mi sposo, eppure i matrimoni mi commuovono sempre, come i film americani, tipo. non credo e non ho la necessita' spirituale di sacralizzare questa unione. sinceramente non me la sento di promettere amore eterno e chiamare famiglia e amici a testimoni . riguardo alla semplicita' burocratica ti do ragione, soprattutto con due passaporti e cittadinanze, sarebbe stato piu' semplice (e meno caro!) ma significherebbe non solo inquadrarsi e aderire ad un sistema che non approvo, sarebbe proprio sfruttare un privilegio a cui molti non possono accedere. noi possiamo sposarci perche' siamo un uomo e una donna, perche' sono straniera ma europea. ma sono gia' abbastanza responsabile dell'ngiustizie sociali cosi', per quanto mi sforzi quoidianamente, percio' anche no, grazie.
    anna

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    1. Eh già, anche il matrimonio può essere un privilegio (grazie a dio qui ora abbiamo le unioni civili).

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  14. Io ci ho creduto nel matrimonio, ci credo ancora o forse no.
    Ho solo capito adesso purtroppo, che come te io voglio accanto qualcuno che mi sollevi, qualcuno che si prenda cura di me.
    Adesso che non sono piu' sposata.

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