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Sostiene Pereira, di Antonio Tabucchi

Cari tutti,
credo che dovreste leggere Sostiene Pereira, di Antonio Tabucchi, specie se siete anti-fascisti e amate la letteratura.
Io, a dire la verità, non l'ho proprio letto, bensì ascoltato in versione audiolibro, in una settimanina. Anche io pensavo che la storia dell'audiolibro fosse strana, prima che il mio amico Roberto mi facesse sentire uno dei suoi. Ora guido più di due ore al giorno e vi assicuro che non perdere quelle due ore è veramente piacevole.

In questo romanzo il contesto storico assume una grande importanza. Pereira, il protagonista di cui non conosceremo mai il nome di battesimo, è il direttore della pagina culturale del Lisboa, un giornale portoghese. È vedovo, solo e con qualche problema di salute. Ma il suo dramma interiore non ha molto a che fare con la sua solitudine, bensì con il suo ruolo di intellettuale cattolico e forse persino un po' conservatore, all'interno di un neonato regime di ispirazione mussoliniana, il regime di Salazar, che, come tutti i regimi, non brilla per la valorizzazione dell'intelletto umano. E così assistiamo a una presa di posizione progressiva ma decisa, pur senza atti di eroismo, né idee politiche rivoluzionarie. Pereira è quasi un antieroe, grasso e cardiopatico, che semplicemente, a un certo punto, si trova a non poter ignorare la propria coscienza (o forse solo la propria capacità di provare pietà, affetto) risvegliata dalle letture francesi e da un clima politico di crescente oppressione anche intellettuale.
antonio tabucchi
Dal dramma dell'uomo, si passa dunque al dramma dell'intellettuale e in particolare al tema della responsabilità di chi scrive nei confronti di chi legge, di quanto la cultura e la letteratura siano designate a essere un potente strumento della democrazia o, viceversa, dell'oppressione. Non a caso vengono citati scrittori italiani come D'annunzio e Marinetti e scrittori francesi come Mauriac, Daudet, Bernanos.
Spero di non avervi spaventato con questa mia lettura simbolista: in realtà, la narrazione è godibilissima anche senza la conoscenza particolareggiata (che manca anche a me) degli autori citati, che costituiscono come dei co-protagonisti ideali. Il ritmo della storia è abbastanza veloce: insomma, tranquilli, succedono cose.
Una particolarità linguistica interessante: l'intero romanzo è retto da quello che scopro ora su Wikipedia chiamarsi sintagma, che è, in parole povere, la dicitura"sostiene Pereira". Insomma, tutta la narrazione assume l'aspetto di una specie di confidenza, o forse di interrogatorio, dove il narratore non è onnisciente ma raccoglie testimonianze dirette del protagonista. Questo fa sì che i personaggi siano appena tratteggiati e che non tutta la dinamica della storia sia resa nota al lettore, come non è nota a Pereira, e si rende necessario un importante lavoro d'immaginazione che, a seconda di chi legge, potrebbe cambiare le sorti del romanzo.
Di questo romanzo, Roberto Faenza ne ha fatto un film.
Vi lascio con una poesia che si trova all'interno del libro (almeno: nella lettura di Lorenzo Pieri c'è una traccia), è di Sant'Agostino, la conoscevo già, e l'ho sempre amata molto. È molto significativa anche ai fini della comprensione di questo romanzo, secondo me.
Sia che tu taccia, taci per amore. Sia che tu parli, parla per amore. Sia che tu corregga, correggi per amore. Sia che tu perdoni, perdona per amore. Sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene. Ama e fa ciò che vuoi. Sant’Agostino
Voi di Tabucchi avete letto altre cose? Me le consigliate?

Commenti

  1. Pensa che ho iniziato a mangiare le uova dopo averlo letto (#pereirainfluencer)

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  2. Interessante, mi hai fatto venire voglia di leggerlo (non sono pronto per gli audiolibri :P)

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  3. i suoi primi libri, io li ho amati molto: notturno indiano, i volatili del beato angelico, il gioco del rovescio, donna do porto pim.

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  4. Beh ma questo è un capolavoro!
    Pereira è uno dei miei protagonisti preferiti, l'ho adorato.

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    1. E, come te, avevo chiesto se qualcuno mi voleva consigliare qualcos'altro ma a quanto pare con Tabucchi si sono fermati tutti a Sostiene Pereira e, per ora, ho fatto così anch'io. Ma un giorno l'approfondirò.

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  5. Anni fa ho letto Si sta facendo sempre più tardi, e l'ho trovato tedioso come poche cose nella vita. Ma ero giovane, nemmeno ventenne, e probabilmente mi mancavano gli strumenti - soprattutto emotivi, ma non solo - per digerire un romanzo del genere. Dovrei dargli una seconda chance, ma chissà.

    Graziella

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    1. io per ora ho una lista lunghissima di roba, vediamo :)

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  6. Sostiene Pereira mi fu regalato intorno ai 14 anni da un'amica di famiglia professoressa di lettere antiche e grande intellettuale. Fu forse uno dei primi libri "da adulta" che lessi, e ne rimasi impressionata. Quel che mi colpì maggiormente allora fu proprio questo antieroismo, il riuscire a far qualcosa anche senza sensazionalismi, partendo dal cambiare prima di tutto se stessi, mettendo in discussione le proprie posizioni e credenze rassicuranti.
    Comunque di Tabucchi mi è piaciuto parecchio di recente Piazza Italia, romanzo di esordio pubblicato se non erro poco dopo la morte dell'autore. Trattasi di una saga familiare di varie generazioni di anarchici, personaggi piuttosto atipici in un contesto di paese crudo, rustico, e vero, ma anche un po' fiabesco, che mi ha ricordato quello di certi romanzi sudamericani. beh, leggilo se ti capita. A me non è dispiaciuto.

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