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Due libri e un po' di musica ad alto tasso di ispirazione

In questi giorni stanno cambiando alcune cose.
Stavo navigando nel pantano esistenziale e ho chiesto al cielo, allo spirito, a mio padre o a chi per essi, una mano tesa a cui aggrapparmi, perché non ce la stavo facendo ad andare avanti con addosso questa rabbia vecchia e questo senso di impotenza che mi rendevano la versione brutta di me stessa. La mano tesa finalmente è arrivata, e io l'ho afferrata. Sì, ho messo in conto un bel salto fuori dalla comfort zone.
Ma sono felice. A tempo debito vi racconto.
Per ora vi dico di due libri che mi hanno inspirato, e un po’ di musica che mi sta facendo da colonna sonora.


Martin Luther King, I have a dream 


Lo sapete, no? Che io credo che i libri ti chiamino quando hanno qualcosa da dirti. Mi ha chiamato Martin Luther King. Mi ha detto delle cose. Tipo che se qualcuno ti opprime non smetterà di opprimerti di sua volontà. E che quando gli dirai che vuoi migliorare le tue condizioni, lui ti dirà di aspettare. E quando avrai aspettato, ti dirà di aspettare ancora. Il giorno giusto per smettere di opprimerti, per il tuo oppressore non arriverà mai. Il giorno giusto sarà sempre domani. Io stessa sono stata il mio oppressore, ogni volta che mi sono detta "Vale, non ora".
In questo libro ho trovato ovviamente un pezzo di storia, un grande uomo e dei messaggi per me. Ma dentro c'è anche un sacco di musica.
Vi lascio solo la colonna sonora del movimento anti-segregazionista, We shall overcome. Non è la mia preferita (avrei messo Strange fruit di Billie Holiday), ma credo sia la più rappresentativa, e in più questo suono spiritual mi ricorda anche un po' il Natale.



Marshall Rosenberg, Le parole sono finestre (oppure muri)


Qualche tempo fa vi parlai di quello che intendevo per comunicazione non-violenta. Una lettrice scrisse per consigliarmi un libro che sta allargando il mio pensiero (grazie Francesca!). Sto cominciando a smascherare e a rifiutare piccole manipolazioni verbali quotidiane, che noto sia negli altri che in me stessa. Non vorrei più che i miei scambi dialettici fossero partite a scacchi; vorrei difendermi meno. E soprattutto nei confronti delle bimbe, vorrei mettermi in una prospettiva più empatica, sin dal linguaggio. Mi rendo conto che anche se non tendo a non giudicare gli altri, il mio iper-criticismo verbale tradisce un qualche tipo di purismo ideologico che a volte mette le persone sulla difensiva, nei miei confronti, persino le mie figlie. È come se dicessi: Il bene e il male non esistono e io non giudico quello che fai, ma tu non mi piaci e mi devi stare lontano. Capite? È un non - giudizio aggressivo e definitivo, il mio.

Balkan beat box
Allora Lucia fa questo corso di giocoleria bellissimo, dove impara a muoversi in modo coreografico, e a maneggiare l'hula hoop e la mazza che usano le majorette. La sua insegnante fa anche l'artista di strada, è fighissima. Qualche venerdì fa aspettavo Lu sola, fuori dalla palestra, e tenevo il tempo tamburellandomi le cosce e a colpi di mento nell'aria, e dopo, niente, ho dovuto chiedere all'insegnante di chi si trattasse perché non riuscivo più a fermarmi. I Balkan beat box fanno questa musica ibrida, e voi sapete quanto mi piacciono i contrasti. Sono israeliani e mescolano la musica balcanica, a quella elettronica, al reggae, che sono tra i miei generi preferiti (scommetto che mi facevate più rocchettara. Però se chiamavo questo blog "Volevo essere Peaches", faceva un po' zoccola).



Luca Carboni
No dai, non odiatemi. Sto così bene che mi regalo anche qualche attimo di malinconia. E in questi giorni ho in testa il Luca Carboni di fine anni ottanta/ inizio novanta. Quelle tipo L'amore che cos'è ("La senti amore questa onda che viene e va e ci entra nell'anima, ci fa nascere e morire più che si può, mille volte al secondo mi ami o no"), o Fragole buone buone ("Suono il clacson ma non arriva, la diva, ora prendo una decisione, faccio le scale fino alla porta, è aperta, busso forte poi entro piano e lei..."), Persone silenziose ("Persone piene di paura che qualcuno possa sapere i loro piccoli e grandi contradditori pensieri").
Ma vi lascio questa. Si chiama Lungomare ed è la Romagna, quindi è la mia.
"Perché la vita è incontrarsi, illuminare il buio".
Ps. No, non mi sono innamorata. Lo avete capito o no che mi salvo sempre da sola? :)




Commenti

  1. Ciao Vale, io leggo spesso il blog da quasi due anni e mi piace sentirti così. Leggendo tutto il post, non pensavo davvero che ti fossi innamorata, innamorarsi non salva nessuno e qualcuno si perde per amore. Io credo che prima ci salviamo e poi ci innamoriamo, quando siamo diventate adulte. Lavinia

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  2. Avrei preferito che la gatta non si fosse fidanzata con le mie ciabatte pelose.LOL

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  3. Vale carissima,se ti piace il genere balkanico prova ad ascoltare Goran Bregovic... Non resterai delusa ;-)
    Ciao Erica

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    1. In realtà quando ho detto generi preferiti mi riferivo all'elettronica, il reggae e l'hip hop che avevo messo nella bozza di questo post (poi ho cancellato perché ascoltando un po' di cose di questo gruppo non mi pareva ci fosse del gran hip hop). Di balcanico non so granché, mi piace, ma non so ballarlo:) (ma neanche tutto il resto actually).
      Sì, di Goran mi posso fidare.

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  4. Interessanti i Balkan beat box, mi piace questo genere! Le parti più elettroniche non mi entusiasmano, ma mi piace molto la musica balcanica e il mix è molto particolare.

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  5. Ho bisogno di vederti, di vederti e di toccarti,
    ho già fretta di infilarmi nel tuo cuore
    No, no non hai capito,
    non ho detto di spogliarti
    io ci voglio entrare adesso, anche se sei vestita.
    Voglio entrare nella tua vita...
    Cassetta in loop in un viaggio in macchina, io tredicenne seduta sul sedile di dietro, mio padre alla guida e mia madre lato passeggero. Il guardrail limitava la mia vista insieme ai tralicci. Ma i miei pensieri e il mio cuore andavano a Luciano, primo amore. Grazie per avere citato questa canzone. Respect.
    Poi un giorno mi dirai come si fa a uscire dalla propria comfortzone e chi devo pregare, se devo pregare, per raggiungere una mano tesa.

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  6. Prego! son contenta ti sia piaciuto. Aiuta ad osservare sè e gli altri.
    Buon lavoro :-)

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