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Notizie solide come...una casa

La "cronaca" locale che fa solo danni

È recentemente assurto agli onori della cronaca il caso di uno studente che, avendo aperto un blog di informazione, si era reso conto che ciò che moltiplicava i like su Facebook e quindi le visite al suo sito e quindi i soldi che guadagnava affittando spazi pubblicitari, erano le notizie di cronaca, meglio se cruente, con gli immigrati come protagonisti. E così, ha iniziato a inventarsi di sana pianta fatti di rumeni rapinatori e marocchini stupratori, per alimentare il business online, esattamente come fanno tutti i magazine e molti blog online: vi propinano ciò che cercate su Google e ciò che volete sentirvi dire (e questo, per carità, spesso è un bene. Tipo la mia vita sarebbe peggiore senza Aranzulla).

Il modello di business della stampa non funziona molto diversamente: devono vendere più copie allo scopo di vendere più cari gli spazi pubblicitari.
Se sul nazionale, i telegiornali alimentano miti, paure e deliri collettivi con la voracità degli sciacalli, sul locale, i giornali hanno il potenziale di rovinare la gente, proponendo granitiche interpretazioni del tutto personali di fatti che in realtà sono pieni di zone grigie.
Qui ho raccontato di come la stampa prima locale poi nazionale ha rovinato un professore di mio fratello, reo, o no, non lo sappiamo, di aver palpeggiato un’alunna (non voglio assolutamente minimizzare il gesto: il punto è che nessuno sa se è vero, perché la ragazza, dopo dieci anni di battaglie legali, di pro e contro, di famiglia che lancia proclami su Facebook, si è suicidata; lui si è sempre definito innocente; la giustizia pare abbia dato mazzate economiche a entrambe le famiglie, quindi, nei fatti, ha dato torto a entrambi; la stampa ha scelto di rovinare lui).
Nonostante io abbia scritto per diversi anni per la stampa locale, e per dei periodi anche per la stampa nazionale, e l'abbia fatto sempre con serietà, nutro una certa sfiducia nel sistema informativo che fondamentalmente beneficia solo dei grandi numeri (e quindi, specie se parliamo di cronaca, nelle masse di creduloni). Per questo in fondo preferisco lavorare nel marketing: perché si mente meno.

Qualche tempo fa, in un attimo di debolezza, ho messo un like su Facebook a un’entità di nome Faenzanet che, non so a che titolo, fornisce notizie sulla città. Forse speravo di restare un po’ aggiornata sui fatti; o forse l’ho fatto per sondare le voci cittadine per un’operazione di marketing locale.
Dodicimila concittadini hanno messo Mi piace su questa pagina: probabilmente, quello che Faenzanet sembra, a prima vista, è una specie di magazine online (che tale in realtà non è), che fornisce, finalmente, notizie non di parte: non i soliti comunicati stampa degli assessori, per capirci. Diciamo che la vision è tipo quella del sito di cui parlavo in apertura, che, ricordo, propinava notizie false: si chiamava senzacensura.eu.
Non è difficile accorgersi che buona parte di quello che pubblicano su Faenzanet è cronacaccia che presuppone un target a bassa scolarizzazione.
Le persone che gestiscono sito e pagina FB (in maniera del tutto artigianale, oltretutto), non hanno idea di che cosa significhi “imparziale”: se già selezionare una notizia al posto di un’altra è un atto fortemente politico, proporre le notizie già commentate (anche se in anonimato, o per lo meno, io non ho trovato nomi di responsabili, direttori o redattori), per quanto mi riguarda, dovrebbe essere perseguibile.
Molte delle notizie pubblicate da Faenzanet fanno due cose pericolosissime: 1) creano allarmismo non giustificato, e questo è perseguibile dalla legge; 2) aizzano contro un nemico comune, a volte vagheggiando i pericoli della nostra città che, sai che novità, è deserta di notte; altre volte, facendo riferimento implicito ai pericolosi "soliti ignoti" (e indovinate un po', per i commentatori, chi sono i soliti ignoti?).
La restante parte delle notizie inveisce contro qualche malefatta degli assessori, mostra auto parcheggiate male, insomma, demolisce il senso civico poi denuncia la mancanza di senso civico.

Per curiosità, sono andata a cercare su un registro pubblico il nominativo di chi ha registrato il dominio Faenzanet.it. Trattasi di ditta di costruzioni. Un muratore: la cronaca di Faenza, cittadina di sessantamila abitanti, la cura un muratore.
Insomma, notizie solide come un edificio. E "ogni menzogna alla lunga diventa verità".

Ps Io invece sto leggendo un libro con le bimbe (tradotto da poco in italiano) e a breve avrò una bellissima storia di emigrazione, da raccontarvi: si chiama "La casa nella prateria", vi dice nulla?

Commenti

  1. Mai dimenticherò quando il settimanale locale della zona mise in prima pagina la storia di questa ragazza a cui avevano tolto i figli, con intervista solo a lei in cui sembrava vittima inspiegabile della crudeltà degli assistenti sociali. Io conosco bene questa ragazza e tutto quello che è successo, ovviamente chi di dovere non poteva divulgare informazioni private alla stampa, quindi c'era solo la sua versione e ho immaginato la risonanza che avrebbe avuto tra i concittadini con aumento della sfiducia verso persone che fanno un lavoro difficile per aiutare dei bambini (che con la madre venivano curati al telefono da santoni vari invece che portati dal medico, per fare solo un esempio). Ecco io mi sono chiesta davvero che fine ha fatto la responsabilità dei giornalisti, come puoi tu usare in questo modo una vicenda, o comunque accettare di pubblicarla sapendo che darai solo una versione della storia, con tutte le conseguenze di sorta.
    Capisci che se questi sono i giornalisti non partiamo benissimo.

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    1. È vero.
      Il punto è che un magazine è un team di professionisti. Vero, ci sono quelli che lo fanno male. Ma qui parliamo di un muratore che in autonomia sceglie una linea editoriale e pubblica notizie non verificate e da lui interpretate, spacciandosi per un magazine. Praticamente è un magazine di fantascienza.

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  2. Io già da molti anni avevo notato questo: se sei direttamente testimone di un qualsiasi fatto di cronaca (che so un incidente stradale o una rapina per esempio) e poi lo leggi sul giornale c'è sempre qualche invenzione. Lo scopo è semplicemente rendere più interessante una notizia. E sto parlando di carta stampata PRIMA dell'avvento dei notiziari artigianali on line. Io stessa sono stata intervistata una o due volte e quello che leggevo non era mai quello che avevo detto. Anche qui niente di grave intendiamoci ma giusto qualche piccola notazione di colore aggiunta dal cronista.
    L'unica volta che mi hanno fatto rileggere un pezzo per correggere eventuali errori dell'intervistatrice era un articolo di divulgazione scientifica e la rivista, sia detto a riprova della sua serietà era niente meno che... "Confidenze"! (chissà se esiste ancora).
    Chissà le balle che ci propinano a proposito di argomenti molto più importanti di uno scippo o di un'omicidio. Chissà gli scandali che vengono insabbiati e quelli che vengono creati ad arte. Chissà le guerre che si combattono e di cui a noi viene fornita una versione pre masticata. Un film che mi era molto piaciuto a questo proposito era "Wag the dog" (malamente tradotto in italiano come "Sesso e potere") che aveva clamorosamente precorso scandali e guerre che si erano realmente verificati poco dopo.
    La verità è che la gente ha la memoria corta. Ricordo come Gheddafi era stato ospite in Italia con tutti gli onori comprese escort e tenda beduina piantata a Roma solo pochissimi mesi prima che l'Italia intervenisse militarmente per accelerarne la sconfitta. E se la gente è disposta a credere a due balle colossali in netto contrasto tra loro nel giro di qualche settimana capisco bene che sulla stampa locale o peggio ancora su internet possa circolare di tutto.
    Quello cha hai scritto anche tu e cioè che i giornalisti mentono in realtà mi spaventa molto. Penso che un grande giornalista sia colui che riesce a farsi ascoltare anche quando racconta la "banale" verità e penso che siano davvero pochi quelli che ci riescono. E forse adesso non ci riesce più nessuno. Perchè internet premia chi urla più forte, chi è più volgare e chi fa leva sui nostri più sordidi istinti.
    E sì, mi sa che sto diventando anti democratica....
    Marianna

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    1. (purtroppo quasi tutte le persone intelligenti che conosco ammettono, non senza senso di sconfitta, di stare diventando anti-democratiche, io pure)
      (però no, far correggere le notizie dall'intervistato lo trovo ancora poco etico quanto sparare cazzate...renderebbe i giornalisti dei dattilografi e i giornali dei marchettoni senza senso. Se accetti di parlare con una rivista devi fidarti della professionalità di chi hai davanti, oppure rifiutare, oppure proporre di scrivere tu a tuo nome l'articolo di divulgazione, imho)

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  3. Il signore Che gestisce questa porcheria , ha un nome e un cognome! Insegnava catechismo a San Savino paradiso è un ingegnere e questo è il suo livello di intelligenza dopo 25 anni di studi con conseguente laurea ! Sono anni che quest'uomo sfrutta le notizie riportate fomentando!
    Ogni like ogni click sono soldi per il signorino con sani principi CATTOLICI! Alla faccia!

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  4. Uh Aranzulla, anche io sarei persa senza...
    Ma tornando al senso del tuo post... ormai internet è uno strumento di tanti (aggiungerei di tutti) ed è impossibile riuscire a discriminare consapevolmente notizie reali da fasulle. Servirebbe un censore, ma poi chi censura il censore?
    I giornalisti hanno sicuramente la loro parte di colpa, ma alle volte immagino lo facciano anche per "campare"...

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    1. Ma certo, nell'azione di scrivere c'è sempre un'azione di manipolazione, ci mancherebbe.
      Però puoi farlo anche con un po' di etica e sono certa che molti giornalisti ce l'hanno.

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  5. Un anno fa scrissi alla direzione dell'ospedale nella cui camera mortuaria avevano scambiato la salma di mia madre con un'altra, mettendo in copia un giornale. Poi mi dimenticai di controllare le mail, la notizia uscì con scalpore e qualche piccola alterazione, poi mi accorsi che mi avevano scritto per chiedermi un'intervista. Sono sicura che se l'avessi concessa avrebbero alterato ancora di più. Non cercavo la notorietà, ma lo sputtanamento: ero furiosa!

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  6. "Per questo in fondo preferisco lavorare nel marketing: perché si mente meno."

    Hai vinto tutto.

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    1. Dico così solo perché non faccio le pubblicità per le compagnie telefoniche, ma un innocuo web mktg b2b.

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  7. Di solito le notizione vanno a ondate. Tipo: Parliamo per un paio di settimane di uomini che odiano le donne. Dopo passiamo a donne che odiano gli uomini. Poi parliamo martellando sui vaccini. Poi parliamo di emissioni delle macchine tedesche. Intanto parlando di questo si coprono le leggi che passano in parlamento, così, se non se ne parla, nessuno se ne accorge e a fine anno ci ritroviamo tutti con imutasitaricazziemazzi aumentati del 10% e i nessuno ne sapeva niente. Così coprono la verità sulle guerre. Così rendono tutti ignoranti. Così rendono tutti sottomessi. Ammesso però che ci sia qualcuno qualcosa dietro a tutto. Un'eminenza grigia pare ci sia sempre, o forse anche questa è un'invenzione di qualche muratore di turno. Senza nulla togliere al muratore di turno. Che fa molto massoneria.
    "Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità".

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    1. Forse l'eminenza grigia c'è, ma i muratori-giornalisti coglioneggiano inconsapevolmente, senza uno scopo alto come conquistare il mondo, solo per idiozia generica.

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