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Volevo fare la mamma. Ah no scusa l'influencer.

Ieri navigavo per lavoro e ho trovato un articolo che parlava, a suon di dati, di come la maternità cambi il rapporto con i brand delle donne della generazione dei millennial, quella cioè, dei nati tra i primi anni 80 e i primi anni 2000. La mia generazione, insomma.

Chi ha commissionato la ricerca è una società americana che lavora con gli influencer e con le digital pr, ovvero, dà un aiutino ai brand a creare passaparola online. Questa società naturalmente chiede molti dollaroni per mettere in contatto marchi ed influencer quindi chiaro che alle ricerche che commissionano chiedono di dimostrare quello che a loro interessa dimostrare ai loro clienti e ai loro potenziali clienti, quindi ecco, bravi, buoni e belli ma teniamo a mente questa dovuta premessa. No, non è complotto, è banalmente un'operazione di content marketing. Inoltre una ricerca fatta su mille donne statunitensi non è detto che rappresenti il feeling da questa parte dell’oceano.
Detto questo, qualche riflessione l’ho fatta comunque. Ditemi che ne pensate.

1) Essere mamma implica soprattutto la  prerogativa di fare scelte. Quando scegli per qualcun altro, che è la persona che ami di più, ti fai molti più scrupoli di quando devi scegliere solo per te stessa. Ecco perché le Millennial Moms sono delle ricercatrici patentate di informazioni online. Cerchiamo cerchiamo e cerchiamo finché un'argomentazione non ci convince o colpisce più dell'argomentazione opposta che, inevitabilmente, troviamo.

 78% of Moms agree/strongly agree that they are more likely to purchase a product if an influencer recommends it, compared with 53% of non-Mom Millennials 

 2) Fare scelte o affrontare dilemmi più o meno grandi, in Occidente, ha spesso a che fare con il fare scelte d’acquisto. La scelta di non acquistare nulla viene in alcuni casi percepita, portando a supporto le argomentazioni più varie, come una scelta eterodossa (o forse no. Forse mi sto troppo immedesimando nel libro di Huxley che ho sul comodino). Noto comunque spesso che la soluzione più veloce e più comoda e più “di default” ai problemi, è acquistare qualcosa. Fateci caso.
“Sono incinta, che cavolo faccio adesso, la culla ce l’ho, compro un passeggino”, è stata la seconda cosa che ho pensato quando ho scoperto di aspettare Camilla e Lucia (oggi, dieci anni dopo, di fronte a un dilemma, la prima cosa che mi chiedo è “Che cosa provo, davvero?”). Non per niente, quando nascono i bambini, si fanno le liste nascita. Come se servissero solo “cose”. Certo, servono anche “cose”, tante cose, ma…
Device and streaming services all increase once Millennials become parents, with 95% of Moms owning a PC or laptop, 90% owning a tablet, 65% owning a streaming TV subscription, and 45% owning an Internet TV device. 
Nota: mi piace credere in questa ricerca di Google, commissionata per vendere pubblicità su Youtube. Che dice che quando diventi mamma cominci subito a fare ricerche, più che legate a brand specifici, legate a "how to...?".

3) Peculiarità dell’essere mamma "millennial", non è solo il fare scelte, ma il raccontare le proprie scelte online. Ecco perché le mamme diventano influencer. Le mamme desiderano essere influencer. Perché? Non so, io diventando mamma mi sono sentita improvvisamente la maggiore influencer di qualcuno: le mie figlie. Un’influencer totale, in pratica. Secondo me essere mamma ti dà un senso di, come dire, completezza e autorevolezza e autostima che si trasferisce nelle tue relazioni.
Per i brand l’ influencer è un medione tra alcuni parametri come il numero di persone con cui potenzialmente parli (numero fan, follower eccetera), il numero delle persone che interagiscono con te (siti che ti linkano, like, retweet, cazzi e mazzi), argomenti di cui parli più o meno attinenti con ciò che loro vendono (per esempio, il Klout, uno degli indici di questo tipo più presi in considerazione, sostiene che io sono un'influencer in "Aromaterapia" e "Jeep").

 99% of Moms post their own reviews, while 82% of non-Moms do. 90% of Moms post often/occasionally, but only 52% of non-Moms post often/occasionally. 
Millennial Moms use social media to: be an influencer (86%), express opinions (83%), connect with the community (79%), give advice to others (72%), make brand recommendations (71%), and share stories with others (70%). 
A quale conclusione sono arrivata, di grazia? Alla stessa conclusione a cui sono arrivata due post fa. Tutte, tutte le mamme hanno a cuore i propri figli. Ce la mettono sempre tutta e normalmente fanno quelle che ritengono essere le scelte migliori, che siano esse eterodosse o ortodosse. Spesso le scelte opposte hanno argomentazioni comuni. Poi tentano di convincere gli altri, ma questa è un’altra storia.

Commenti

  1. L'ho dovuto rileggere un paio di volte, questo post, e ancora non sono sicura di aver capito tutto. La cosa che mi ha colpito però è stata questa dell'essere influencer. Ecco, io proprio non mi ci sento, influencer. E se è vero che noi mamme siamo le prime e più importanti influencer dei nostri figli (almeno fino all'adolescenza), a me questa cosa non ha mai dato un senso di autorevolezza e autostima. Anzi, all'inizio la consapevolezza di essere così importante per loro, tanto da determinare molti dei loro comportamenti e scelte future, mi terrorizzava. Il dover essere di esempio è stato ed è un fortissimo stimolo a migliorarmi, ma l'autostima esce distrutta quando (spesso) non ci riesco. Ad ogni modo, concordo con te quando dici che le mamme ce la mettono tutta, e che in cuor loro credono (o sperano) di aver fatto la scelta migliore.

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  2. devo dire che neppure io ho mai tratto dalla maternità completezza, autorevolezza e autostima. e penso sia un po' pericoloso trarle. credo che la maternità non dovrebbe essere potenza, ma una componente della tua vita - magari imparagonabile a tutte le altre, una volta sperimentata - che dà gioia (oltre a fatica, pensieri ecc). perché poi mi viene subito da pensare che non sono migliore delle non-mamme, né ero peggiore di ora quando non ero mamma. avevo una fonte di immensa felicità in meno, questo sì. ma lo so ora. e altre, che non vogliono o non hanno figli, cercheranno in altro la loro fonte di felicità.

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    1. Non ho detto che sono migliore delle non-mamme, ho detto che prima di essere mamma avevo molta meno autostima. Poi ho detto che succede ad altre donne, tant'è vero che ci tengono ad essere influencer ovvero a sponsorizzare le loro scelte.

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  3. il tema delle influencer non mi sembra dirimente, ognuna cerca di esercitare un'influenza negli ambiti in cui si sente più ferrata, siano la maternità, la moda, il cibo, l'arte ecc. ciò che continua a lasciarmi molto perplessa è che la maternità dia completezza e autorevolezza. perché, per converso, chi non è madre è incompleta, ha un vuoto, è meno autorevole. poi capita di sbagliare un paio di termini e di far passare un pensiero che non è il proprio. però, se leggo quanto hai scritto, questo è ciò che ricevo (e da brava femminista mi si drizzano le antenne, perché a farmi più paura sono proprio i retropensieri, quelli che ci attraversano la testa senza neppure che ce ne accorgiamo, perché ne siamo impregnate involontariamente, per cultura - vedi la potenza della maternità. e che però dobbiamo ammettere, per combattere).

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    1. No aspetta, mi ritengo femminista, ma non nego la mia esperienza perché uno potrebbe anche pensare che...riaffermo quanto ho scritto (relativo SOLO) alla mia esperienza, mentre i metaragionamenti sono di chi legge, io non li ho né scritti né intesi. Scusa :)

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  4. scusami tu, ma nessuno ti chiede di rinnegare la tua esperienza di madre, ci mancherebbe!! semplicemente, l'italiano non è un'opinione, né un metaragionamento: se scrivi "secondo me essere mamma ti dà un senso di, come dire, completezza e autorevolezza e autostima che si trasferisce nelle tue relazioni", non significa "a me essere mamma ha dato ecc ecc che si è trasferito nelle mie relazioni". poi magari intendevi così, benone. ma non è quello che hai scritto. solo questo.

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    1. Era la mia esperienza che, visto il tema dell'articolo (secondo la ricerca che cito le mamme, più che le non mamme, desiderano essere unfluencer, leggono e postano recensioni a manetta e blablabla) sentivo di poter estendere ad altre mamme. Non per questo faccio commenti sulle Non Mamme, se non citando la ricerca. Anche essere professore universitario credo che faccia sentire autorevoli e in qualche modo "completi" (forse era più accurato il termine "appagamento personale, professionale o biologico" rispetto a completezza?) ma non è che chi non lo è si sente chiamato in causa. Insomma, non sono d'accordo con la vostra interpretazione ma se ho offeso mi dispiace.

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  5. Io invece ho spesso l'impressione che le mamme che più raccontano le proprie scelte online siano in realtà le più insicure.

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    1. Guarda, io ho un problema con il consumismo. Non capisco perché comprare prodotti per risolvere i problemi e men che meno perché diventare ambassador di un brand o di tanti brand. Ho solo citato i dati di una ricerca che mi pareva interessante, cercando di fare due riflessioni alla luce della mia conoscenza dell'argomento.

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