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Il mondo nuovo, Aldous Huxley

Recentemente ho letto un romanzo che credo dovreste leggere. Si chiama Il mondo nuovo ed è stato scritto nel 1931 da Aldous Huxley. Me l'ha consigliato il mio amico Paolo che ne sa e io non mi spiego come ho potuto sopravvivere 32 anni senza conoscere questo autore. Huxley (1894-1963) è uno scrittore britannico noto (anche) per la sua passione per l'LSD.

L'edizione Mondadori (Oscar Classici Moderni), quella che ho preso a prestito io in biblioteca, contiene anche un saggio, in cui lo stesso autore commenta le profezie del suo romanzo più celebre a distanza di vent'anni. Si chiama Ritorno al mondo nuovo, ma a mio avviso, Il mondo nuovo letto nel 2015, non necessita di un commento, dunque leggetelo solo se siete completamente digiuni di filosofia politica.
Il mondo nuovo, attraverso il genere del romanzo, profetizza le relazioni sociali e industriali del capitalismo avanzato ed è ambientato nel sesto secolo dopo Ford, uno tra i padri del consumismo, assurto a Divinità. Ma non vi aspettate cupe atmosfere Orwelliane, perché il mondo che racconta Huxley, è un mondo che sperimenta qualcosa che potrebbe assomigliare alla felicità (o sereno instupidimento) di massa. Un sistema che produce gli individui in provetta, e li predestina a una vita al servizio della collettività e soprattutto del sistema. La predestinazione è innanzitutto genetica, in quanto gli individui vengono creati in laboratorio, fisicamente e intellettualmente adatti alla vita che condurranno; e poi, dalla nascita, tramite l'ipnopedia, cioè l'impartitura notturna di nozioni utili alla vita collettiva. Queste persone, fortemente condizionate, sono schiavi felici.
Non ci sono né la morale religiosa, né l'amore esclusivo, a limitare rapporti e partner sessuali.
Le piccole frustrazioni quotidiane vengono sopite dal soma, una droga senza effetti collaterali, che fa solo stare bene e regala più o meno lunghi stati di estraniamento e di "vacanza" e viene distribuita a tutti, gratuitamente e quotidianamente.
Concetti come Dio, amore, madre sono considerati pornografici. La malattia e la vecchiaia non esistono, mentre la morte è improvvisa e indolore.
Pensare è considerato quanto mai disdicevole. L'arte e la poesia evidentemente non scaturiscono da queste menti annichilite ma soddisfatte.
Questo mondo fuori dai nostri schemi, ma che potremmo definire, in qualche modo, felice e "ideale", mostra comunque i suoi limiti di fronte a John il Selvaggio, nato in una riserva pre-moderna da Linda, una madre civilizzata, la quale per caso o per fortuna, tornerà a morire in una Londra in cui John non riuscirà a integrarsi.


Io credo che quanto immaginato da Huxley in questo libro sia una metafora di quanto ogni giorno (non) vediamo in Occidente. Ma siamo ancora troppo umani, per poter confrontare il 2015 con Il mondo nuovo. Se trovo che sia vero che l'interesse capitalistico abbia da tempo superato l'interesse per l'individuo e l'umanità, la felicità di massa non ci è ancora stata regalata. Il condizionamento non è totale. Il sistema ci vorrebbe annichiliti, ma ancora non è capace di annichilire sistematicamente e in maniera oppressiva. Per farvi capire: se una mattina mi sveglio e decido di non avere la tv e non mandare le mie figlie a catechismo, mi faranno sentire diversa e sbagliata, ma non mi metteranno in galera. Abbiamo ancora la famiglia, Dio e l'amore che ci incatenano, ma per cui uccideremmo. Abbiamo ancora la morale, che ci fa compiere le cose più turpi con maggiore godimento. La droga uccide, è illegale, è costosa. E anche il sesso, si fa di notte.
Se vi capiterà di leggere questo libro, forse finirete per chiedervi che cos'è la felicità: se una lussuriosa noia o un'avventurosa miseria. Tra le due, sono più propensa a credere che la noia sia come una luce spenta, ma lascio decidere a voi qual è la vostra verità.

Da quando ho scoperto, un pochino, la fantascienza, non capisco la spocchia con cui molte persone appassionate di letteratura, reagiscono a questo genere. Quasi come fossero romanzi di serie B, quasi come se non fossero letteratura vera, quasi come se parlassero solo di robot e alieni che conquistano il mondo e non fossero una manifestazione di alto livello di una critica al sistema.
Io comunque proseguo nel filone.

"Ma io non ne voglio di comodità. Io voglio Dio, voglio la poesia, voglio il pericolo reale, voglio la libertà, voglio la bontà. Voglio il peccato."
"Insomma" disse Mustafà Mond "voi reclamate il diritto di essere infelice"
"Ebbene sì" disse il Selvaggio in tono di sfida "io reclamo il diritto di essere infelice"
"Senza parlare del diritto di diventare vecchio e brutto e impotente; il diritto di avere la sifilide e il cancro; il diritto di avere poco da mangiare; il diritto di essere pidocchioso; il diritto di vivere nell'apprensione costante di ciò che potrà accadere domani; il diritto di prendere il tifo; il diritto di essere torturato da indicibili dolori d'ogni specie."
Ci fu un lungo silenzio.
"Io li reclamo tutti" disse il Selvaggio finalmente.


Commenti

  1. "i miss the comfort in being sad"

    brava Polly, ci sei piaciuta!

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  2. Anche io lo considero un libro terribile ma importante. Quanto costa la felicità di massa? Eppure pensa a quanto è facile arrivarci...

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    1. Bè, facile non molto. Per esempio, perché si avverasse Il mondo nuovo bisognerebbe abolire la chiesa, e non credo sia facilissimo :D

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  3. Un grande capolavoro. Mi è sempre piaciuto notare le differenze tra il futuro utopico di Huxley e quello di Orwell. Certo, preferirei il primo.
    Vergognoso che la soma non sia ancora stata inventata.

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    1. E soprattutto che non la distribuiscano gratuitamente all'uscita del lavoro.

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  4. non ho letto il post perchè ho paura che mi spoileri cose. appena finisco cuore di cane, il prossimo libro il lista è il nuovo mondo.
    Sappi che sto leggendo Cuore di cane perchè me ne hai parlato tu.
    E, nello specifico, perchè tu hai letto Vonnegut, quindi sai quel che dici.

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    1. Non l'ho spoilerato. Ma dimmi di Cuore di cane, se ti piace. Io l'ho adorato.

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  5. Un romanzo imprescindibile per chiunque :)

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  6. "Abbiamo ancora la morale, che ci fa compiere le cose più turpi con maggiore godimento " Mi spieghi questa frase? Non ho proprio capito cosa vuoi dire..

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    1. Volevo trovarti la cit ma l'ho persa. Diceva qualcosa come che per un ateo peccare è una noia. Questo volevo dire.

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    2. "Che cosa noiosa dev'essere peccare quando si è atei. Realizzare il peccaminoso senza che poi nessuno te ne chieda conto".
      "Io credo che il senso di colpa dia più sapore al peccato".
      (Mario Benedetti)

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  7. Ti consiglio caldamente Brunner che della fantascienza distopica è uno dei caposaldi e anche lui non le manda a dire nei confronti del sistema. Tra i suoi che sono interessanti tutti inizierei con "il gregge alza la testa".
    In caso fammi sapere :)

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  8. Lo lessi a suo tempo, dopo 1984 e mi affascinò. Affascinò me a cui non piace in linea di massima la fantascienza. Ma lì si va oltre.

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  9. bellissimo, fatale e definitivo: in quell'uomo c'era una clessidra di misterico mai fine a sè stesso, una facilità di tenere l'universo narrativo sotto scacco come un demiurgo infallibile. Il diritto di invecchiare e la noia di farlo senza un senso: bisogna allargare le spalle e cambiare l'orizzonte, mondi nuovi e inesplorati giacciono sotto le nostre palpebre

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  10. Il mondo nuovo e' un genere di fantascienza molto particolare (a me lo avevano definito come "dispotico" in compagnia di 1984 e Fahrenheit 451. Pero' il tuo commento sulla fantascienza secondo me e' sacrosanto, io ho letto recentemente "fanteria dello spazio" e "sesta colonna" di Heinlein e li ho adorati. Un altro autore che mi piace molto (ma e' un po' meno "impegnato" di Heinlein) e' Asimov.

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    1. Grazie per gli ottimi consigli. Ho scritto quella cosa sulla fantascienza perché come una cretina ho evitato Vonnegut perché credevo fosse fantascienza. Poi l'ho letto e ho detto "fanculo, se questa è fantascienza mi piace parecchio". Devo dire però di non essere affatto un'esperta del genere. Prossimo passo: fantascienza umoristica, Guida galattica per autostoppisti.

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