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Il seggio vacante, J. K. Rowling

Vi dispiace se parlo un po' più di libri? Ultimamente la mia vita è un po' immobile e io stessa sono alquanto passiva, e quando sono passiva leggo, leggo, leggo.
Il seggio vacante mi è stato regalato dalla Michi per il mio compleanno, e io sulle prime ero dubbiosa: esplorare una nuova autrice (cioè, nuova una fava: J. K. Rowling è nuova giusto per me), che non ha vinto neanche un Nobel?

Poi la quarta di copertina mi ha convinto e sono partita, anche perché dopo un Virginia Woolf e un Doris Lessing ho pensato che evidentemente dovevo assecondare il mio momento "donne inglesi". E vi dirò che non mi sono affatto pentita. Ho terminato le oltre cinquecento pagine di Il seggio vacante in poco più di due settimane, e l'ho trovato uno tra i romanzi più avvincenti letti di recente.
Il seggio vacante è il primo romanzo per adulti dell'autrice di Harry Potter ed è uscito, in inglese, nel 2012. In Italia è stato pubblicato da Salani, nello stesso anno.
Sapete che a me piacciono soprattutto i classici del '900: in un romanzo cerco la poesia, una storia robusta, cerco di indovinare l'autore tra le righe. E questo romanzo non mi ha detto moltissimo dell'autrice. Non ho empatizzato con i personaggi: nessuno risultava vagamente simpatico, neanche le due più miserabili, Terri e la figlia Krystal. L'autrice sembrava guardarli tutti freddamente, da dietro tendine di pizzo inglesi; non ha l'aria di essersi innamorata di qualcuno di loro. Non ho trovato neanche la lirica che mi fa rileggere le frasi, prendendo appunti.
Ma siamo di fronte a una Signora Storia.
Un ritmo narrativo pressoché perfetto, un po' americano, un po' Stephen King.
C'è Pagford, nella campagna inglese. C'è Barry Fairbrother, consigliere comunale che potremmo definire "di sinistra", che muore nel primo capitolo, lasciando appunto il seggio vacante che dà il nome al romanzo. E la sonnolenta e borghese Pagford, nello sforzo di andare a nuove elezioni senza minare l'equilibrio politico e sociale, si scopre rancorosa quanto fragile.
Pare che ogni famiglia del paese, pur rivelandosi le persone né buone né cattive ma solo esecutrici dei propri e degli altrui destini, nasconda uno scheletro nell'armadio, che sia una tresca, una paranoia, un ricorrere di abbandoni e fallimenti. E due "fazioni" contrapposte: grassi e borghesi pagfordiani, contro gli abitanti del quartiere Fields, che sembrano usciti da Trainspotting.
Realistico, a volte crudo e persino violento: Il seggio vacante più che un romanzo è una serie televisiva per iscritto.


E in effetti la BBC ne ha fatto proprio una serie. Qui sopra vedete il trailer, che però mi pare molto più thriller di come io personalmente ho vissuto il libro.
Ho letto un po' di recensioni: qualcuno si spertica, giustamente, nel lodare le doti scrittoree di Rowling, altri si sentono traditi dalle volgarità e dalla crudeltà che (immagino) non caratterizzavano le avventure di Harry Potter (in realtà dico immagino ma ho visto una paio di film, annoiandomi a morte).
Io vi consiglio di leggerlo: saranno cinquecento pagine da cui faticherete a staccarvi.

Commenti

  1. Grazie per il consiglio, annoto e poi metto nella mia lista dei desideri del Kobo.
    P.S. Si chiama J.K. Rowling, con la o.

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    1. Corretto, e dire che mentre scrivevo mi sono posta il problema e ho cercato su google :)

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  2. se ti consola.... io pure non ho mai letto nessun libro della saga di Harry Potter (e ho visto giusto il primo film!) !!! Questo, per come l'hai descritto tu, mi incuriosisce, chissà che non riesca a procurarmelo entro breve!
    Buona giornata!

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  3. però dovresti leggerti anche Harry Potter...prova anche solo il primo. E' veramente bellissimo e non riuscirai a staccarti (i film non c'entrano niente). Il mio insegnante di storytelling si spertica sempre in lodi sulla costruzione (la R ci ha messo 5 anni solo per scrivere la scaletta) che segue alla perfezione l'arco del personaggio e non solo sul primo libro, ma se consideri i 7 libri tutti insieme, come se fossero un unico libro, l'arco viene proiettato in proporzione alle pagine e così il momento del mentore e del disvelamento dell'identità, il momento di svolta, il momento della sconfitta e della ripresa sono rispettati alla perfezione... :)

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  4. Ho scoperto la Rowling più che ventenne quando mia madre mi regalò il primo libro della saga di Harry Potter. Pensai che era roba da bambini e lo lasciai a impolverarsi per un bel po'. Quanto mi sbagliavo! Da allora non mi sono persa un suo libro, anche quelli a firma Robert Galbraith, e non mi ha mai delusa.
    La sua abilità sta proprio nello sceneggiare, nel "tessere" le storie intrecciando magistralmente personaggi, vicende e particolari con risultati sempre nuovi e avvincenti. Sì, rimane fuori dalla storia, ma sa creare personaggi che restano nella mente e, a volte, nel cuore.
    Non ci sarà la poesia di cui parli, ma a mio avviso la saga di Harry Potter, benché priva della lirica degna di essere registrata, ha degli sprazzi, dei momenti che si incidono nella memoria e regala comunque poesia nel mostrare la crescita e l'evoluzione di vicende e personaggi.

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  5. Non leggo la Rowling per principio: raramente ho trovato un'autrice più arpia e smaccatamente attaccata ai soldi di lei, quindi ho deciso di non darle consapevolmente nemmeno un centesimo. Per altro, credo che il romanzo sia questo, l'ha inzialmente pubblicato sotto pseudonimo per fare la figa e dire "eh, io vendo non soltanto per Potter". Peccato che non se lo sia filato nesusno di pezza e quindi dopo una settimana di orrendo flop ha fatto marcia indietro dichiarandosi come autrice. Bum, partite le vendite. Ecco, io a una così non do i miei soldi ed il mio tempo.
    Detto questo, mi dicono tutti, ma proprio tutti, che scrive veramente bene quindi è probabile che io mi perda qualcosa. Del resto, è sempre questione di scelte.

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    1. Insomma, se il seggio vacante fosse stato firmato da un povero stronzo non l'avrebbe letto nessuno...probabile, Rowling è un brand. Ma sarebbe stato un signor libro comunque :)

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    2. Veramente ha donato oltre 160 milioni in beneficenza in questi anni, calando nella classifica mondiale delle donne più ricche.
      Inoltre, lo pseudonimo è stato rivelato da fonti esterne: http://www.corriere.it/cultura/13_luglio_31/rowling-causa-pseudonimo-donazione_3dd8285c-f9f0-11e2-b6e7-d24d1d92eac2.shtml
      Ps: se mi fossi trovata sul lastrico, senza nemmeno i soldi per comprare le scarpe a mia figlia piccola, una volta fatto un gruzzoletto non me ne staccherei nemmeno io eh!

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    3. Mah.. immagino che ognuno abbia le proprie opinioni a riguardo.
      Tuttavia mi permetto di dire che se pure il signor Gates donasse in beneficenza 200 milioni non smetterebbe di essere lo squalo che è. Per me, vale in questo caso il medesimo pensiero.
      Ci aggiungo che la mia famiglia si è trovata sul lastrico nella stessa misura (e intendo che a votle mia madre non sapeva come mettere in tavola la cena tanto per capirsi) e tuttavia ora non fa ciò che fonti di cui mi fido mi dicono abbia fatto.
      Quindi ribadisco: sono certa che lei scriva bene, ma ci sono oceani di libri nel mondo ed io a lei non do neanche un centesimo dei miei.

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    4. Aspettate ragazze, torniamo a noi.
      Il boicottaggio è una forma di resistenza sensata e legittima, e qui non ci piove.
      Ma questa qua sopra è una specie di recensione di un libro che peraltro si può noleggiare in biblioteca.
      L'autrice, ripeto, è un brand che fa un botto di soldi, tutte le notizie che girano su di lei le catalogo alla voce marketing o pettegolezzi. Mi interessano i suoi libri.

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  6. Lo voglio leggere più o meno da quando è uscito, credo proprio che come genere possa interessarmi... e, sì, chi critica lo stile è proprio perché ha amato Harry Potter e non bazzica la letteratura "violenta", com'è successo a una mia amica che è rimasta letteralmente spiazzata.

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    1. La violenza non piace per nulla neanche a me, ma qui era un po' più tollerabile per via del fatto che l'autrice non ti portava ad amare i personaggi.

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  7. Io l'ho iniziato molto dubbiosa, ma mi sono ricreduta subito...e alla Fine mi sono affezionata a Kristal...e a qualche altro personaggio. Difficile chiuderlo, si vuole sapere come va a finire...che è poi quello che si chiede ad una bella storia. Che poi magari per qualcuno sia un po' crudo ci può stare, ma non tutte le belle storie sono favole...Alessia

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    1. Ecco, mi hai fatto venire in mente uno tra i pochi messaggi di questo libro: che gli adolescenti sono spesso meglio dei genitori. Belli anche Andrew e Sooks, molta tenerezza.

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  8. Bello bello bello. Spero la serie tv non lo rovini :/

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    1. Ho visto la prima puntata ed è un po' più inquietante del libro, ma soprattutto ho trovato l'inglese semi-incomprensibile.

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  9. Ho letto Il seggio vacante da raro esemplare di ragazza della mia generazione non sfiorata dalla Pottermania, se non marginalmente. Crudo sicuramente, angosciante a tratti ma mai banale, è uno dei libri che rileggo più spesso. E paradossalmente, pur avendo apprezzato il fatto che non siano sviluppati banalmente, più che con i personaggi miei coetanei ho empatizzato con Samantha, trovo che nel romanzo sia quella che si evolve di più con lo scorrere delle pagine, ricca di sfaccettature come una donna vera. Un libro davvero bello, a mio parere, la Rowling si trovava davanti a una grande sfida dovendo mettere alla prova le sue doti di scrittrice senza la bacchetta di Harry dalla sua, e a mio parere ha stravinto. Sarei curiosa di leggere Il richiamo del cuculo, che ha pubblicato sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith per vedere come se la cava con un giallo... a presto. F.

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    1. Sam sì, è ben riuscita. Mi piace anche come evolve Ciccio, l'ho trovato un personaggio complesso e molto interessante. Anche i personaggi più statici sono comunque ben descritti: shirley, maureen, simon.

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  10. Visto che la serie di Harry Potter (i libri, i film sono noiosi, concordo con te) mi era piaciuta molto, mi ero interessata a questo libro, ma sono stata scoraggiata dai commenti negativi di gente che conosco e di cui mi fido. Rivaluterò di leggerlo.

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  11. Io non ho ancora letto il libro, ma ho visto la miniserie coprodotta dalla BBC e HBO e l'ho trovata toccante, densa, ben riuscita nonostante la sfida di far parlare un'intera cittadina in tre episodi non fosse facile da affrontare.
    Leggerò sicuramente il libro, che mi hanno detto essere migliore per la profondità con cui ritrae i vari personaggi (a cui nella serie si fa un pochino fatica a stare dietro).

    Per ora ho letto solo gli Harry Potter, ma trovo la Rowling una narratrice di una bravura eccezionale. Ha successo, sì, e per questo è odiata dalle persone snob.
    Vale, se le tue bimbe non hanno ancora letto Harry Potter, il mio consiglio è di suggerirglielo: male non fa.

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