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Sensi di colpa materni

Questa mattina, come ogni mattina, ho affrontato il problema tipico di tutte le mamme di ragazzini, moltiplicato per tre. Le svegli alle 6.45 coi bacini e per un’ora e un quarti assisti inerme all’impennata della curva della tua incazzatura.
Dài, forza, svegliatevi. Dài su, finite la colazione. Correte a lavarvi i denti. Noooo, non ho detto correte a tormentare il gatto. Come non trovate lo spazzolino? Come non trovate le scarpe? Come non trovate il grembiule? La merendaaaaaaaa. Chi è che non ha tirato lo sciacquoneeeee.Quasi ogni mattina finisco per lanciarle fuori dalla porta come avrebbe fatto lo zio William in “Il principe di Bel Air”.
Vorrei mettere su un cd che per un’ora e quarto ripeta “Su, finisci la colazione”; “Sei in ritardo”; “Come sarebbe a dire che ti sei lavata i denti? Sono giallo fluorescente!”, così io potrei fare colazione lentamente e in silenzio. Odio sbraitare. Sono una tipa tranquilla e poco paranoide, sbraitare è come rompere un patto con le bambine, un patto di fiducia che abbiamo tra di noi: “ti voglio far stare bene”.
Non mi metterei mai a urlare a un collega “Ma ziocantante muovitiiiii”, dunque a maggior ragione non voglio farlo con le bimbe.
Con i mommy blog ci siamo un pochino deresponsabilizzate, ci siamo un po’ dette che no, le mamme casalinghe delle pubblicità non erano vere, e non era vero che cambiare i pannolini è bello, mentre noi stressate, sbraitanti, coi pidocchi e oops, da quanto tempo non faccio la ceretta ai baffi, eravamo quelle normali, quelle vere e quelle giuste.
Ma io credo che il senso di colpa vada bene. Ma non il senso di colpa a caso, quello con cui ci martelliamo i maroni sui social, quando diciamo “mi sento in colpa perché lavoro”, “mi sento in colpa perché non lavoro”, cioè, voglio dire, lavorare o non lavorare mica sono scelte, nella maggior parte dei casi. Invece urlare come se le bimbe fossero un pc che non funziona è frutto della stanchezza e dell’esasperazione, certo, ma se io oggi mi sento in colpa e domani non urlo, allora il senso di colpa è stato un bene.
Se urlo, mi sento in colpa, urlo, mi sento in colpa, in loop ogni giorno, allora è meglio che faccio un po’ di ho’oponopono e che o la smetto di urlare oppure la smetto di sentirmi in colpa.

C'è da dire che la preadolescente è uno strano misto tra un cucciolo di San Bernardo ed Eminem, starle dietro non è sempre facile e piacevole e sono ben conscia che la situa può solo peggiorare.
E comunque, prima di uscire, Carolina, ignara dell'Apocalisse che si stava per abbattere sulla cucina, mi ripeteva una poesia di Rodari, che doveva imparare a memoria.
-In principio la terra era tutta sbagliata, renderla abitabile fu una...
-Grande cazzata?
-No, mamma, una bella faticata.

Commenti

  1. Il problema è che si è sempre schiacciate tra incombenze e lancette dell'orologio e tempo per ho'oponopono non ce n'è, figurati per poter fare colazione con calma.

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    1. Adesso che s'è rotta l'autoradio ho giusto 20 minuti vuoti ogni mattima :)

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  2. Prima di essere madre ero una personcina tanto pacata, non urlavo mai. L'ho detto a un'amica che ha confermato di essersi accorta del mio cambiamento. Ecco, io mi odio quando sono così, quando devo ripetere come un disco rotto le stesse cose, alle stesse ore del giorno, nell'indifferenza generale, fino ad arrivare a urlare per ottenere un minimo di attenzione. Mio odio perché lo faccio e mi odio perché se non lo faccio non ottengo nulla. E mi guardo con gli occhi dei miei figli che devono vedermi orribile e noiosa.
    Comunque la tua versione della poesia di Rodari non è niente male.

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    1. È vero, la cosa assurda è che se io non urlassi quelle perderebbero ogni mattina il pulmini, in totale beatitudine.

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  3. Io non mi sento in colpa quando urlo. Io mi odio proprio.
    Le ho provate tutte, giuro.
    La mattina è tremenda ed arrivo in ufficio che sembro una pazza isterica

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  4. No..non mi sento in colpa...mi do fastidio da sola, come si dice dalle mie parti...

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  5. Presente, presentissimo. Che non vorresti assolutamente diventare quella brutta, quella arrabbiata, che quando sei su a pensare ti dici "ho davanti una persona, non un mio soldato, e io non sono il suo sergente istruttore" e poi, di nuovo, ti ritrovi a esasperarti e esasperarli, e ti guardi da fuori e pensi che stai esagerando, ma non sai dov'è la chiave per interrompere questo flusso di nervosismo...

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    1. Io al di fuori del mattino e dei compiti non mi arrabbio molto. Dev'essere la frustrazione di dover garantire un risultato (tipo se non arrivano puntuali le maestre sgridano me, idem per i compiti), senza avere il controllo dei mezzi.

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  6. ma dai, ho fatto oggi (senza leggere il tuo di ieri) un post molto simile sull'argomento. mon dieu

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  7. mi spiace, perdonami, grazie, ti amo ;)

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  8. Ma senti senti senti: probabilmente anche noi a otto anni facevamo fatica ad alzarci e le mamme passavano la mattina ad urlare alzati finisci la colazione mettiti le scarpe eccetera. (Anche se mi pare di ricordare che da un certo punto in poi la mamma si limitasse a lasciarci la colazione pronta e la sveglia puntata e poi "rangeves figlie rangeves" e infatti spesso arrivavamo in ritardo).
    E comunque volevo dirti NON sono cresciuta con traumi legati alla madre che al mattino urlava "siete in ritaaaardo". Perciò se vuoi sentirti in colpa fallo pure ma a titolo così masochistico e auto frustrante, ma stai tranquilla che alle tue figlie non importa davvero molto. Perchè se gli importasse probabilmente cercherebbero di essere puntuali.
    Poi che sia una faticaccia improba e alla fine uno si senta svuotato e devastato come dopo aver scalato una montagna questo sì ma sentirsi in colpa anche no grazie.
    Se posso darti un suggerimento sposta in avanti tutti gli orologi di dieci minuti. Dovrebbe funzionare.
    Ciao ciao. Marianna

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  9. Più che dai bambini, il ritardo del mattino qui è causato dal marito che non collabora gran che... per carità, è un uomo e un papà stupendo, ma al mattino abbiamo molto ancora da migliorare!

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  10. Ciao,
    io oltre ad avere il disco con gli urlacci soliti sbaglio a metterlo..Per esempio, se la mattina siamo in ritardo urlo, ad minchiam:"Forza a fare sti compiti!!
    E se poi il pomeriggio non fanno i compiti urlo (sempre ad minchiam) "E lavatevi sti denti!!"
    Sigh....#vogliotornarequelladiprima

    Betty

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    1. Anch'io, ci sono stadi di esasperazione durante i quali blatero completamente a caso.

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