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La protesta delle mamme

L'altro giorno, entro nel wozzup delle mamme della classe, non in tempo reale perché opportunamente silenziato (nota: chi si lamenta dei gruppi WhatsApp protestando sugli stessi per via delle troppe interazioni, è chiaramente un dilettante. Basta un'impostazione per non ricevere notifiche, non farsi scocciare, non farsi scaricare la batteria eccetera eccetera).
In entrambi i gruppi (classe di Camilla e Lucia, classe di Carolina) le rappresentanti esponevano lo stesso dilemma, avanzato la sera precedente dalle maestre durante il Consiglio di Qualcosa: la mensa è una merda, dovremmo protestare.

Come vi dicevo qualche tempo fa, per una volta mi trovo stranamente d'accordo con maestre e genitori.
Anche se penso che purtroppo, sarà difficile ottenere qualcosa: la cooperativa che distribuisce i pasti in scuole e, credo, ospedali di tutti i comuni del circondario, è la stessa da almeno trent'anni, e da trent'anni la gente si lamenta della merda che mangia e contemporaneamente si lamenta del costo della mensa scolastica (io pure eh).

Protestare col comune lo trovo abbastanza inutile perché i comuni, quasi sempre, hanno legami non del tutto chiari con i propri fornitori (to', saranno mica iscritti al PD anche i fornitori? Saranno mica tutti compagni?).
E' anche vero che, al di là del noto clientelismo, immagino che non siano molti a battersi per fornire pasti alle scuole comunali anticipando i costi, marginando pochissimo (e comunque sulla pelle dei bambini), per vedersi pagare con tempi biblici (nella mia esperienza la media è pagamento a 365 giorni). E infatti la "mamma in politica" ha contestato la mia allusione ("il comune è imbazzato con la cooperativa") sostenendo che "è che alle gare non si presenta mai nessun altro" (qui ho steso un velo pietoso e interrotto lo scambio).
Io credo che una soluzione potrebbe essere una protesta strutturata e un po' di autogestione: potremmo per esempio decidere di portare tutti il bento da casa (cosa che io faccio quotidianamente in ufficio, almeno in 30 restiamo in mensa con tre microonde e non riscontriamo alcun tipo di problema, neanche la fila al microonde. Basta non fiondarsi in mensa tutti alle 13). Siccome moltissimi bambini hanno un genitore casalingo, potrebbero anche organizzarsi per mangiare a casa, anche a gruppi. Se pochi usufruiscono della cooperativa, la cooperativa non troverà più conveniente fare più di venti chilometri per consegnare i pasti e forse non si presenterà più alle gare d'appalto (sogni troppo rosei? Chissà). Più verosimilmente, ci facciamo star bene la situazione e decidiamo che cinque anni di mensa di merda si possono tollerare, per evitare sbattimenti. Le proteste scolastiche storicamente non sono mai funzionate perché la scuola grazie a dio finisce.

Le testimonianze delle mamme, comunque, sono drammatiche.
"Mia figlia mangia solo pane e acqua"
"Mio figlio torna a casa così affamato che vuota il frigo alle 16 e finisce per non mangiare neanche a cena"
"Le mie che mangiano sempre con gusto, a scuola digiunano un giorno sì e un giorno no, e io pago anticipato" (questa ero io)

Nei gruppi wozzup c'è spazio anche per le leggende metropolitane.
"La regione dice che li fanno stare leggeri per contrastare l'obesità"
(Che diamine c'entra la regione? Qualcuno avrà chiesto lumi a qualche consigliere comunale, incontrandolo al mercato, e costui avrà riversato la colpa sull'ente mitologico, a cinquanta chilometri di curve dalla vita?)

Le rappresentanti, su input delle maestre, propongono un sit-in.
Una parte di me vorrebbe non chiudere gli occhi di fronte a un'ingiustizia (io pago e le bambine digiunano). Una parte di me, vergognandosi, sta pensando che forse potrei far sopportare alle bambine altri due anni di mensa di merda, tanto prima o poi passa.

Commenti

  1. ma no dai più che terrore del sit-in è che è una roba che non conoscono e che esce dalla loro più selvaggia immaginazione. "i giornalisti" sono per molti un entità misteriosa.
    boh.. da noi tutto sommato c'è collaborazione: c'è un comitato di mamme che possono andare " a sorpresa" a mensa per assaggiare e verificare la qualità della roba, visto che in effetti la compriamo a scatola chiusa. e in teoria i gestori della mensa si impegnano a correggere il tiro a fronte di eventuali problemi riscontrati.
    però le mie sono all'asilo e al nido ... c'è la cucina direttamente nella scuola e son bravi. non mi posso lamentare.

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  2. Purtroppo abito troppo lontana, sennò sarei venuta volentieri a sedermi accanto a te.

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  3. anche da noi c è il comitato mensa,con alcuni genitori che possono andare a verificare là qualità del cibo a sorpresa (elementari).il cibo nn è strepitoso,ma complessivamente accettabile.

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  4. Secondo me l'inizio del tracollo è stato quando hanno eliminato le cucine interne (beato chi c'è l'ha ancora!).
    E non è solo perché il cibo nel trasporto peggiora perché si scuoce o si raffredda. E non è solo perché il criterio principale per vincere gli appalti é fare il prezzo più basso.
    E' perché la cuoca della scuola (ricordo ancora la signora Maria della mia scuola elementare: età indefinibile e capello color pannocchia) che conosce i bambini e sente gli applausi se il risotto le viene bene o se osa una torta, che vede i piatti tornare pieni se ha messo troppo sale o troppo aceto, oltre ad avere un feed black immediato e senza filtri, ha sicuramente il vantaggio di cucinare per dei bambini in carne ed ossa e non per riempire scatoloni di polistirolo che chissà chi mangerà. E chi cucina con amore cucina meglio.
    Marianna

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  5. Forse l'ho già detto, ma lo ripeto. Mi hanno offerto di preparare pasti per una scuola elementare. Volete sapere quanto mi avrebbero pagato per far mangiare ai bimbi un primo, un secondo, un contorno è un frutto? Un euro e ottanta. Lo ripeto: un euro e ottanta centesimi. Volete provarci voi a preparare un pasto completo, incluso consumo di gas e remunerazione del lavoro, per un euro e ottanta centesimi? Non è solo che i pasti sono preparati malamente, è che proprio c'è la cacca come materia prima. E finché le mamme insisteranno per pagare poco i bambini mangeranno la merda. Io ho rifiutato, non cucino cacca.

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    1. Hai ragione, niente da dire. Detto questo, quando la cooperativa alza i prezzi, semplicemente va a coprire aumenti di costi (gas, benzina tasse,) o margina di più. Ci vorrebbe un comune coraggioso che scelga una piccola realtà fidata e che sappia spiegare ai genitori il motivo dell'aumento della retta. È anche vero che molti oggettivamente non possono permettersi di spendere di più. Per me tre mense al giorno rappresentano un sacrificio. Io francamente vorrei poter portare da mangiare da casa: nessuna cuoca amorevole sarà mai amorevole quanto me. :)

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  6. Ah, dimenticavo, l'amore nelle cucine professionali non c'entra una beata mazza, c'entrano solo costi e ricavi. Punto.

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    1. Qui non sono del tutto d'accordo. Ho lavorato in diversi ristoranti e la pulizia lasciava sempre a desiderare. Però c'è differenza a cucinare per uno nella stanza accanto e che se mangia da schifo non torna, piuttosto che per migliaia di facce che non vedi. E conosco gente che lavora nella ristoranzione con passione E cura.

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    2. Certo, anche io lavoro con passione e cura. Infatti non ho accettato di fare da mangiare a quei prezzi. Ma la passione e la cura non sono amore. Si cucina molto meglio quando la gente per cui lo fai non la conosci. Non significa che non la vedi, solo che non la conosci. Così pensi solo a quello che stai cucinando e non alle preferenze delle varie persone.
      Comunque un pasto minimamente decente deve avere un prezzo di 4 euro. Guadagnando cinquanta centesimi a pasto. Quando il prezzo è inferiore non c'è guadagno, serve solo a far girare un po' di soldi, per fatturare e non tener fermi gli impianti.
      La cosa migliore è esattamente quella che hai detto, far portare ai pargoli il pranzo da casa.

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  7. Noi protestiamo...Martedì andiamo all'ufficio mensa con una delegazione di genitori...chissà magari un pò di casino...

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  8. Io rifiuterei i pasti, figlie con bento mamma-prodotto e pace. se i miei figli fossero appena più grandi (e autonomi, al nido e alla materna non posso farlo) lo avrei già fatto. il mio grande mangia solo a merenda o la pizza... anche l'alimentazione è un po' cultura, se si mangia lammerda perché non si può fare altrimenti...
    Mamma L.

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  9. Passavo di quigennaio 19, 2015

    Trovo strano che non esista un comitato mensa. Io ne ho fatto parte e l'ho anche presieduto e come dicono Frantoja e Daydreamerun, la sua caratteristica principale sono le ispezioni a sorpresa. Ne avete assolutamente bisogno ed è comunque il passo da fare prima dei sit-in e dei giornalisti. E' ovvio poi che deve esserci un raccordo con le altre scuole del plesso. Esiste un consiglio d'istituto (una volta era chiamato di circolo), con rappresentanti dei genitori, che ha esattamente il compito di gestire le questioni a quel livello. Il comitato mensa poi fa una relazione delle ispezioni. La mia esperienza con il comitato mensa è di invitarne a far parte ovviamente i genitori più protestatari: purtroppo al momento di fare le ispezioni, molti non sono disponibili, ma chi resta è ben motivato.

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    1. personalmente ho partecipato a qualche comitato mensa, alla presenza di mamme, insegnanti, rappresentante della coop e assessora... uno sfacelo. i costi sono sempre il primo punto e il più grande scoglio, poi le mamme che si scannano per piatto unico sì/no, poi troppa carne, poi troppi legumi che non piacciono a nessuno... è difficile mettersi d'accordo in tanti su un argomento delicato e "familiare" (e culturale, e dai!) come l'alimentazione. la qualità delle materie prime e l'impegno del personale sembrano sempre scontati e difficilmente vengono considerati. non ho soluzioni né altre proposte. Mamma L.

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    2. Secondo me avete ragione entrambi. Da un lato, non ci si metterà mai d'accordo. Dall'altro, non è possibile restare a guardare e tapparsi il naso quando, dopo aver comunque pagato i pasti in anticipo, un giorno sì e un giorno no, vedo tornare le bimbe a digiuno, che mi dicono che le maestre stesse si sono rifiutate di mangiare.

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    3. muro di gomma, lo penso anch'io. e se le soluzioni buone per tutti non ci sono io devo scegliere quella che è buona per noi. pensate che bello se a turno venisse proposto ai bimbi, magari dalla materna, di partecipare a qualche fase della preparazione del pasto... come a casa... vabbe', divago.
      la nostra strada è cercare, sempre, qualcosa di meglio.

      Mamma L.

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  10. al 4 anno di mia figlia sono tristemente arrivata alla conclusione che la scuola è un muro di gomma. In generale e così anche la mensa. Non ci sono comitati che tengano. Non si cambiano le cose neppure a testate. Non ce n'è. deb

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  11. Mamma single di 3 figlie... quanto paghi di mensa al giorno? Io 5,65

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    1. Io pago mi pare 230 euro al mese per tutte e tre. Non guardano l'isee. A qualcuno passano la mensa, immagino a chi ha il reddito bassissimo (o lavora in nero).

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  12. Non guardano l' isee? Da noi la mensa è peggiorata quest' anno. Il comune ha pochi soldi e bla bla bla. Risultato: solita pasta al pomodoro, riso scotto e pesce senza sapore. Nemmeno i miei che sono pattumiere mangiano più di tanto, ed ho detto tutto!

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  13. Ma non c'è un decreto di qualche anno fa in cui si obbliga a utilizzare solo prodotti biologici?

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  14. Mio figlio non mangia il sugo (peraltro buonissimo!) fatto in casa da mio marito con pomodori dell'orto asserendo che è molto meglio quello della sua mensa (temo liofilizzato). Per dire.....

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  15. Ciao Valentina, non voglio tediarti con tutti gli aspetti tecnici ma nel vostro caso potete contattare l'Asl e chiedere un controllo.O potete andare in Comune e minacciare di rivolgervi all'Asl.

    Maria Teresa

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