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My Uncle Oswald, Roald Dahl

Come vi dicevo, recentemente ho trovato My uncle Oswald di Roald Dahl, usato, in lingua originale e mi sono detta: perché no? Sono un po' troppo pigra per dedicarmi a fatiche ideologiche come migliorare il mio inglese dopo le 9 di sera e vi confesso che fino ad oggi, sebbene io legga abitualmente testi specialistici e blog in inglese, avevo evitato sapientemente il capitolo "letteratura in lingua originale".

Dopo questo esperimento, sono della stessa idea di partenza: provo un gusto tale per le parole, che leggere in una lingua che non è la mia è un po' come se andassi a mangiare al ristorante italiano all'estero. Non è necessariamente "cattivo", ma non è la stessa cosa. Le parole hanno dietro tutta una cultura collettiva ma anche personale, che ho ritrovato leggermente appiattita. Questo mi insegna che il mio livello di inglese è: lo parlo, lo capisco, lo leggo, ma non lo degusto. Ricordiamoci sempre di chi è che ci permette di degustare i romanzi: i traduttori, veri e propri mediatori di culture e poetiche collettive.
Ma torniamo a My Uncle Oswald. In Italia è stato pubblicato da Longanesi, credo abbastanza recentemente, mentre l'edizione originale è del 1979.
A dispetto della fama dell'autore, che come saprete ha scritto soprattutto meravigliosi romanzi per bambini, e, per inciso, è colui che ha reso decente la mia infanzia, questo romanzo è di genere erotico.
Lo zio Oswald è un fornicatore seriale, ma sapete, è uno di quei personaggi alla Dahl che in teoria dovrebbero essere cattivi perché capaci di pensieri immorali e abietti, una specie di Willy Wonka sessuato, ma che poi sono divertenti e un po' ridicoli, nella loro presunta spietatezza. Per esempio, questo uomo d'affari senza scrupoli fa il trafficante, ma non d'armi o di droga, no, lui fa il trafficante di sperma. Con l'aiuto di una bellissima ragazza, che altro non è che la sua versione femminile, Yasmin, gioiosamente immorale, sottrae prezioso liquido ai geni del suo tempo: Picasso, Freud, Puccini e tutte le teste coronate d'Europa. L'obiettivo è fare un milione di sterline vendendo provette di speciale liquido seminale a signore annoiate sposate con ricchi e grigi business-men. Si scoprirà tra l'altro che i geni lo fanno meglio.

cose che faccio quando non ho un cazzo da fare


Questa leggera e divertente scoperta, che non tradisce le atmosfere e lo humor del Dahl per bambini, ha una nota stonata che non posso non riferirvi.
Quando Oswald e Yasmin vanno a cercare di reperire il seme di Proust, nell'edizione originale fanno commenti sgarbati sulla sua omosessualità.
Peccato davvero.
Vi capitasse di leggerlo, ditemi per favore se questa nota stonata è stata mantenuta.

Commenti

  1. "Degustare" letteratura inglese è anche un mio sogno...
    Se magari riesco a vivere due vite di seguito potrei riuscirci :P

    Ogni tanto ci riesco con qualche canzone, dove la melodia riesce a guidarti verso la musicalità delle parole e delle intere frasi così da far apprezzare a fondo il testo.

    Buona lettura ;)

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  2. A parte la nota omofoba sembra molto divertente!

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  3. è interessante quel che dici. Io in realtà ho sempre pensato al rovescio, ho sempre timore della cattiva traduzione e penso che un libro tradotto ha "subito" due opere non una, la traduzione altrettanto importante e quando posso -pensando di potermelo permettere- preferisco andare all'origine. Però prendo spesso tranvate perchè la fluidità delle lingue straniere parlate risulta un'illusione. L'inglese non tecnico per esempio è difficile (sto impazzendo dietro a Peter Pan!!!!). E anche lo spagnolo direi. COl francese sono più a mio agio, non a caso è il paese straniero in cui ho più esperienza di vita.

    Ma a proposito mi consigli qualche blog in inglese??

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    1. D'accordo con te sulla traduzione, come "aggiunta" all'opera originale, però preferisco l'opera tradotta alla mancata comprensione delle sfumatore.
      In inglese leggo tutti blog di marketing, non so se ti interessano. Marketing sherpa, marketo, tutti i nostri competitor americani, gmail blog, allfacebook a volte, litmus blog, saltuariamente qualcosa sull'usabilità o sul seo.

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  4. Ma dai...bisogna essere per forza politicamente corretti? Allora forse non hai letto "la versione di Barney"......

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    1. Non parlare di omosessualità in termini offensivi non lo considero un "essere per forza politicamente corretti".
      Almeno, per me rispettare gli altri non è uno sforzo o un formalismo.

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    2. Intendevo che questa scorrettezza può essere funzionale alla storia ed al personaggio. ..

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  5. Scusa Sara, non capii :).
    No, non era funzionale, in quel caso non avrei avuto nulla da obiettare.

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