Passa ai contenuti principali

Per qualche like in più

Lui era il professore di mio fratello e un amico di mio padre. Mio fratello dice che è un uomo in gamba, un bravo artista e un professore corretto.
Un giorno una ragazza a scuola fa girare la notizia che lui l'ha palpeggiata tra un piano e l'altro della scuola. Lui nega.

Per questo fatto la ragazza lo denuncia.
Lui viene arrestato, perde il lavoro, perde gli amici, gli vengono sequestrati i beni.
Ogni giorno lui è sui giornali e sulla bocca di tutti, il palpeggiamento diventa una violenza sessuale, quest'uomo diventa un orco.

Poi lui viene assolto. I genitori di lei devono pagare una marea di spese processuali. Ora è la famiglia della ragazza ad essere rovinata. I giornali raccontano che il violentatore ha ottenuto un rimborso dalla violentata.
Nei bar, tra un caffè e una sigaretta, ne parlano: chi dice che lei ha mentito, chi dice che lui è un pericoloso stupratore.
Questa ragazza, dopo diversi anni di bailamme, in una provincia desolata e tranquilla che non ha niente di cui parlare, non regge più e si impicca. Lui ora si nasconde, minacciato, chiamato stupratore femminicida.
Chi aveva ragione? Non lo so davvero. Lei si diceva vittima, lui si dice vittima. Chi sono io, o il giornale locale, per dare ragione a uno o all’altro? Però so chi ha vinto.
L’informazione avida di like e condivisioni, i giornali che volevano vendere una copia in più, e quelli che nei bar sostengono con forza un’opinione, solo per avere l’ultima parola in uno scambio puramente dialettico. L'idiozia, e l'odio generico.
Chi ha perso? Una ragazza impiccata, un uomo rovinato. La famiglia della ragazza distrutta dal dolore. Una giustizia maldestra, eufemisticamente parlando, che prima sequestra i beni a lui e poi rifila le spese a lei, di fatto punendo sia vittima che colpevole, chiunque sia la vittima e chiunque sia il colpevole.
E i media che nei giorni scorsi hanno parlato di uno stupratore femminicida a cui la legge ha dato ragione. Per ottenere qualche like e un po' di indignazione.
Perché quando un giornale pubblica una notizia, la grande maggioranza, sfigatamente, ci crede.



*nota importante: tutte le info contenute qui dentro sono una ricostruzione il più imparziale possibile di ciò che ho letto e ascoltato. Vi prego di commentare senza lasciare giudizi sulle persone coinvolte in questa vicenda, aggiungendo dolore al dolore.

Commenti

  1. Ho pensato che se fosse successo a un mio amico lui non avrebbe perso i suoi amici. La forza mancante in questa società è l'amicizia. Per lei e per lui. Questo si che avrebbe rotto il cerchio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo non li abbia persi tutti. Però certamente esiste una frangia di colpevolisti. Gli amici nel momento del bisogno sono sempre pochi.

      Elimina
  2. Sono senza parole, pezzo scritto benissimo, asciutto, pulito e chiaro.
    Non posso che essere d'accordo con te, non ci sono vincitori nè vinti in una storia simile.. solo dolore.

    RispondiElimina
  3. A volte ci vuole fortuna anche a non essere nel momento sbagliato nel posto sbagliato. Un'azione in un attimo può' cambiare la vita a tante persone....e può' capitare anche a noi!
    Sofia

    RispondiElimina
  4. C'è poco da commentare. Concordo sulla cosa più ovvia: hanno perso sia vittima eche colpevle, chiunque sia uno e l'altro.
    La canzone è una meraviglia...come tutte quelle della Carmen ;-)

    RispondiElimina
  5. e non c'è nulla da commentare.

    RispondiElimina
  6. la verità per sopravvivere alla propria personale rovina. Ma non c'è mai una sola verità. Del resto.

    RispondiElimina
  7. miriana barnabèluglio 10, 2014

    i giudici prima di condannare ascoltano ed esaminano tutte le versioni delle persone coinvolte,noi no a noi basta il commento di qualche tg e condanniamo o assolviamo senza sapere nulla,mettiamo alla gogna gli innocenti o ci stringiamo attorno ai colpevoli,e crediamo sempre di essere dalla parte giusta .....

    RispondiElimina
  8. hai detto bene dolore che si aggiunge a dolore che altro dire

    RispondiElimina
  9. Non ho mai capito il perchè dello sbattere il PRESUNTO colpevole in prima pagina.
    Ci sono persone che sono state distrutte da informazioni false.
    Mettiamo che domani mattina una mia vicina di casa che mi odia, mi denuncia dicendo che da casa mia si sentono sempre i miei bambini piangere e mio marito che urla come un pazzo.
    Il giornale locale ci ricama su, ci sbatte in prima pagina e siamo rovinati.
    Poi la vicina di casa ritratta e dice che ha scherzato, può anche darmi un risarcimento milionario, ma chi mi ridà la mia dignità, la mia serenità?
    Nssuno dovrebbe essere buttato in pasto ai mass media solo per presunta colpevolezza".
    E comunque dovrebbero ricordarsi sempre che anche il peggiore degli individui può avere una famiglia.
    Prendiamo ad esempio il presunto assassino di Yara: se è lui il colpevole spero lo appendano per le palle nella piazza del paese, ma intanto, i suoi 3 figli... cosa stanno vivendo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa tua paura che racconti (la vicina eccetera) è proprio quello che secondo me è successo più o meno a quest'uomo.

      Elimina
  10. Io non credo più a nulla di quello che leggo. lavorando in un luogo che è spesso sui giornali ho sperimentato in prima persona che le notizia sono "sempre" false. conosco molte persone che non credono più a quello che leggono. è difficile documentarsi e informarsi, temo sia quasi impossibile. credo che non sia un servizio dovuto ai cittadini l'essere aggiornati su casi come questo. alla gente però piace distrarsi con le tragedie nelle vite degli altri....jane

    RispondiElimina
  11. Mah.
    Il sitema sociale si basa sullo stabilire delle colpe, attribuirle e punirle. Funziona solo così, ed è precisamente il motivo per cui i sistemi libertari sono destinati a fallire più o meno miseramente. Tutto questo prevede il giudizio: cercare di negarlo è come cercare di dire che il cielo è giallo.
    Quando succedono fatti come questo, posto che la verità la sanno solo le persone coinvolte (o neanche loro, visto che la realtà è sempre soggettiva) è endemico che ci sia una vittima ed un colpevole, indipendentemente da quale dei due. Perchè dire il contrario? Perchè ostinarsi a rifiutarlo?
    Francamente non capisco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quindi mi dici che in una vicenda dove non si sa oggettivamente chi è il colpevole mentre è ben chiaro il fatto che tutti i coinvolti sono diventati vittime, i media e la gente al bar hanno il diritto di identificare un colpevole e di veicolare la propria opinione ?

      Elimina
    2. No, dico che non è corretto dire che tutte e due sono vittime. Piuttosto, nel dubbio, tutti e due sono colpevoli.
      Quanto al veicolare la propria opinione sì, credo che sia più legittimo farlo, perchè questo costituisce la base di una società. Il controllo sociale, che disgraziatamente si sta perdendo ad una velocità spaventosa, è un potente mezzo. L'ostracismo, in molti casi, salva da situazioni decisamente pericolose.
      Ora, io sono cinica ed è un dato di fatto, tuttavia non credo che rifugiarsi dietro al buonismo del "bisogna smettere di dare giudizi" sia corretto od utile, anzi...

      Elimina
    3. Mi spiace, non sono d'accordo su niente di quello che hai detto. Ci sta, la mia è un'opinione, la tua pure.

      Elimina

Posta un commento

attenzione: i commenti ai post più vecchi di 14 gg vengono moderati! A causa del troppo spam ho disattivato le notifiche via email per i commenti in attesa...ma prima o poi li modero.