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Viaggio a Ravenna

E' cominciata l'estate e mi sento molto bene. In questa stagione la Romagna è un pullulare di vita e musica e cultura; anche semplicemente stare a casa mia nel week end è come stare in vacanza. La mia casa è fresca, soleggiata, colorata, e se apri le finestre ci sono le rane che gracidano forte. Ho i miei libri e la mia terrazza che si affaccia sul verde. Ho un vicino che mi regala ogni giorno insalata o frutta o uova e un parco fluviale a disposizione se solo ho voglia di scendere una lunga scalinata. A dire il vero ci sono moltissime zanzare tigre.

Oggi c'era il Festival delle Culture a Ravenna e ne ho approfittato per andare a salutare mio fratello.
E' stato un viaggio, quello di oggi, anche se non è durato che poche ore.
Lo siamo andate a prendere, nell'albergo dove lavora. Pieno centro, soffitti affrescati, mobili antichi. Uno stagista in reception, in completo. Una cuoca tatuata. Il check-in di due inglesi, che vengono accompagnati in una delle bellissime stanze con il salotto privato. Le ho visitate una mattina di un anno fa, mentre venivano ripulite da una signora dell'est, gentile, mamma di tre figli.
Siamo usciti, con le bimbe. Mattia mi ha chiesto se volevo cambiare rotta, se volevo vedere uno dei paesaggi post industriali che tanto amo, e di cui Ravenna è piena.
Abbiamo attraversato il piccolo centro storico, pieno di personalità: palazzi di tante epoche giustapposti armoniosamente, stranieri col cappello di paglia, catene di abbigliamento con le porte spalancate da cui esce musica dance, tanta storia e un pizzico di un aristocratico prendersi sul serio.
Ravenna è piena di luoghi che vale la pena vedere. San Vitale, il mausoleo di Galla Placidia, il mausoleo di Teodorico, la tomba di Dante, Sant'Apollinare.

Abbiamo passeggiato lungo il viale della stazione, e il paesaggio era completamente cambiato. Gli eroinomani esistono ancora, anche se meno di quando eravamo bambini. Si grattano fino a scorticarsi, ti chiedono un euro.
Lungo il viale della stazione c'erano le badanti: segregate ventiquattro ore al giorno con i nostri vecchi che si pisciano addosso, la domenica si ritrovano sulle panchine. C'erano africani ben vestiti e adolescenti con l'iphone. Uno aveva la faccia devastata dall'acne.
Nel sottopasso c'era una ragazza abbracciata a un magrebino che chissà che cosa le stava raccontando, da chissà quale paradiso artificiale.

Abbiamo passeggiato lungo la darsena, e non c'era nessuno. Faceva davvero molto caldo e non c'era un filo d'ombra. Gli edifici erano sbarrati e si sentivano i gabbiani. Non so spiegare perché mi affascinano tanto le fabbriche e il cemento e il degrado. O le ciminiere al tramonto. Non so perché amo quello che per i più è solo brutto.



Mio fratello è tornato al lavoro e io e le bimbe siamo state all'Almagià, un'artificeria ben restaurata nei pressi del porto. 
Siamo arrivate mentre cominciava la rappresentazione di un matrimonio nigeriano, nell'ambito del Festival delle Culture. La sala era piena di africani, italiani, filippini, marocchini. E dopo sono iniziate le danze africane. 
Le ballerine africane hanno questo modo tutto loro di ballare, quel loro divertimento caotico.
Abbiamo mangiato cous cous sul porto. 
Ho raccontato alle bimbe del congresso di Berlino e loro hanno detto che era molto ingiusto. Ho detto loro di ricordare sempre che Omar, Badr, Elvira sono loro fratelli e che tutti non desideriamo altro che stare bene.

Oggi mi sembra di essere invecchiata molto. E' stato come un lungo viaggio durato poche ore.
Ravenna però è splendida.



Commenti

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  2. con questo post i tuoi troll xenofobi si scateneranno...non ti curar di loro ma guarda e passa...sono capaci tutti a dire che il bello è bello.raccontare il degrado che per lo più si cerca di ignorare e cercare di scorgervi una profonda umanità è più difficile,ma per noi lettori molto molto più interessante.kiss

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  3. Non era un troll...sono massacrata di spam. In genere li filtra blogger, a volte se li perde :)

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  4. Ciao Valentina, io abito a Ravenna praticamente da quando sono nata, ho sempre pensato che fosse una bella città, pacifica, serena, tranquilla (anche troppo a dir il vero!)...da qualche anno a questa parte, invece, la sento, ostile, profondamente chiusa e turbolenta (nel senso negativo del termine), forse perchè diventando mamma sono diventata più ansiosa e noto cose che prima non vedevo o a cui non davo importanza...il festival delle culture è una gran bella iniziativa, spero profondamente che le cose possano cambiare in quanto accoglienza e rispetto...

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    1. Lia, non conosco abbastanza la tua città per dire qualcosa. Non ho capito bene quale problema senti in particolare...inclusione, sicurezza, cultura, immigrazione, droga...

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    2. Tutte queste cose insieme...ma mi riferivo in particolare all'incapacità di accogliere le culture straniere! il problema della sicurezza esiste ma riguarda tutte le razze, italiani in prima linea, solo non riesco più a vivere la mia città con la spensieratezza con cui la vivevo quando ero una ragazzina...

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  5. ....riesci sempre a rendere piacevoli cose che di norma non lo sembrerebbero. ... (dovresti dare un'occhiata anche a me.... :) )

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    1. È che tu sei così piacevole che non hai bisogno del mio maquillage :)

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  6. D'accordo su tutto tranne che sulla segregazione delle badanti . E' un lavoro . Punto . Come un altro . Come altri difficili . Ma più loro ... Vedo segregati i vecchi .

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    1. È un lavoro come un altro ma un lavoro particolarmente di merda.
      I vecchi sono segregati anche loro. Vivere fino a cent'anni con una badante per me non è auspicabile.

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  7. Riguardo alla poetica delle periferie: ti piacciono "le luci della centrale elettrica"?
    Riguardo alle badanti. Io son d'accordo con te. Mi sembrano segregate. Almeno quelle che ho conosciuto, non mi parevano proprio felici. Lontane da casa. A causa dell'inflazione assurda dei lori paesi son costrette a Lasciare i figli o i nipoti e i mariti. Vendere il tempo della propria vita, ma proprip tutto il tempo h24 non mi pare un lavoro come un altro.

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    1. Non li ho mai ascoltati, me li consigli?

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    2. Vale, ascoltali! Sembrate fatti l'uno per l'altra! ;) E poi facci sapere le tue impressioni - magari dopo più di un ascolto (alcuni pezzi, soprattutto i vecchi, sono da metabolizzare un po') - !

      Rossella29anniCatanzaro

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    3. Provato ad ascoltare qualcosa su youtube ma mi sembra una roba davvero molto troppo hipster per i miei gusti. Magari riprovo eh. :)

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    4. La base hipster ci sta, ma ti assicuro che c'è tanto altro: testi belli e o non banali, musiche che vanno dall'acustico, al punk, fino all'elettronico (nell'ultimo album). E, a proposito dell'ultimo album, in molti hanno tacciato Brondi (alias "Le luci") di essersi troppo commercializzato!
      Comincia dalla fine, cioè da "Costellazioni"; in particolare, se posso permettermi, consiglierei l'ascolto di: La terra, l' Emilia, la luna (anche se non è la Romagna, le suggestioni che trasmette le sento molto vicine a quelle dei tuoi racconti); Macbeth nella nebbia (storia di chi, dopo tutto, ce la fa); Le ragazze stanno bene (storia dell'amore di Chiara e Sara); I Sonic Youth (storia di una generazione); Punk sentimentale (spaccato iperreale dei nostri tempi); Blues del delta del Po (un racconto per immagini, più che una semplice canzone); 40 km (pura poesia! - la mia preferita di quest'album -).
      Poi, magari, ci esce fuori un concerto con un bel post come quello su Mannarino (che, per esempio, a me non piace) ! ;) Ah, te lo dice una che è passata dalla vecchia scuola cantautoriale italiana direttamente a Brondi, senza tappe hipster intermedie di sorta! :)

      P.S. Seriamente, quando ho letto della serie televisiva che ti vedrà come autrice-protagonista, mi è venuto istintivo immaginare come soundtrack alcune delle canzoni sopracitate! ;)

      Rossella29anniCatanzaro

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    5. mah io invece conosco solo il primo album. musicalmente niente di eccezionale però il tizio è bravo con le parole. e l'estetica predominante è proprio quella da "spiagge deturpate". spesso i protagonisti delle canzoni sono tossici. alla lunga stufa ma vale un po' di ascolti. i testi sono evocativi.
      pezzi preferiti "fare i camerieri" e "la gigantesca scritta coop".

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    6. La gigantesca scritta coop a reggio? :)
      Ora riprovo con quelle che mi suggerrite...l'elettronica mi piace, il modello giovane cantautore (tipo dente per capirci) il giusto. Comunque se non sbaglio lui da queste parti ogni tanto suona, dunque probabile che mi capiti di vederli prima o poi. :)

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    7. Il sound dei primi album è più scarno, l'ultimo un po' più variegato . Ha pubblicato anche un paio di libri, per ora da me non pervenuti! Anche i testi dell'ultimo lavoro sono, nel complesso, meno intimistici e più "liberatori". La scuola è quella dei giovani cantautori (con l'album d'esordio ha vinto il premio Tenco), ma, rispetto a Dente ed altri, la sua scrittura ha dei connotati più originali e crudi allo stesso tempo; uno stile molto personale, insomma, che è un tutt'uno con le tematiche evidentemente vissute, quindi rielaborate nei testi.
      Adesso è in tour e sì, mi pare abbia fatto già più di una tappa in quel della Romagna! Buon ascolto ed eventuale riascolto! ;)

      Rossella29anniCatanzaro

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  8. infatti non è un lavoro come un altro. Infatti, se fosse un lavoro come un altro, il 90% delle badanti sarebbe italiano e non straniero. E non è un lavoro come un altro: affidiamo alle badanti i momenti più importanti delle nostre vite: l'inizio, con i nostri bimbi ed il commiato dalla vita, con i nostri vecchi. Emanuela

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    1. Sono straniere per via di un sistema perverso per cui gli affetti , la cura e qualunque altra cosa hanno un valore monetario e (schifo schifo schifo) a noi non conviene stare a casa con un vecchio e a loro sì. Tu dirai cge siamo ben contente che non ci convenga. Ma se ci pensi non siamo contente di portare i bambini all' asilo a sei mesi eppure lo facciamo e rivendichiamo l'occupazione delle madri. Il mio non è affatto un giudizio di valore , è solo il mio pensiero razionale.

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  9. In realtà' le badanti ci sostituiscono in alcune incombenze incresciose e faticose cui non possiamo adempiere perché' siamo obbligati a star fuori tutto il giorno a guadagnare soldi x pagare mutui o provvedere a beni di prima necessità'....sono sotto pagate x la fatica che fanno e sono tristi, perché' consapevoli che sarà' difficile trovare di meglio. La frustrazione e' generalizzata e i nostri vecchi meriterebbero commiato migliore, ma la soluzione chi c'è l'ha? Sofia

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    1. Tutto vero. Nessuna soluzione. Forse solo provare a resistere al sistema e provare a uscire dalla logica del "devo lavorare e basta così posso comprare una badante". Ma sto predicando un'ideologia che non so come mettere in pratica.

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  10. Che le badanti siano sottopagate mi sembra davvero un eufemismo: se sono assunte regolarmente il loro salario equivale a quello di qualsiasi altro lavoro. Hanno tutti i benefici e i diritti di qualsiasi altro lavoratore dipendente. Certo, a me piacerebbe potermi occupare personalmente dei miei vecchi, sono sicura che ci sarebbe un valore aggiunto che è quello dell'amore che ho per loro, ma è un meccanismo perverso che non ti permette di poter smettere di lavorare per occuparti a tempo pieno della famiglia. E qua ora dico che quando le donne andavano in pensione a cinquantanni, una logica c'era......... le cinquantenni potevano occuparsi dei nipotini e/o dei genitori, si generava un circolo virtuoso che ora non c'è più......... peccato, un'occasione mancata ancora una volta. Nemmeno io riesco o posso mettere in pratica la tua ideologia, e solo io so come mi piacerebbe poterlo fare

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    1. Mah, in realtà qui non si parlava di sottopagate. Purtroppo moltissimi lavori oggi sono sottopagati. Quello che si faceva notare è che un italiano con mille euro non mantiene una famiglia, dunque fatica ad accettare un lavoro di merda che non ti permette di soddisfare neanche i bisogni base e che non ti dà possibilità di crescita e quindi di speranza nel futuro (anzi, brutto da dire, ma morto il vecchio diventi disoccupato). Per una persona che viene da un paese con una moneta più inflazionata dell'euro e un costo della vita minore, fare la badante è accettare un lavoro di merda che però ti permette di mantenere la tua famiglia in un altro paese. Non si tratta di soldi, che hanno un valore relativo, ma di opportunità.

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  11. Una gita a Ravenna è sempre un bel regalo.
    L'ho fatta a Pasqua, dopo anni che non andavo.
    Prima l'avevo a pochi chilometri, ora dall'estero è più complicato, ma ne è valsa la pena.
    Mi sa che ho conosciuto pure tuo fratello, gentilissimo! La prossima volta mi faccio consigliare i percorsi alternativi.
    Alessandra

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  12. Really ? Come fai a sapere che era mio fratello? :)

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    1. in effetti non sono sicura, però tutto combacia magicamente

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  13. se ami certi paesaggi DEVI aver visto il film "Deserto Rosso" di Antonioni! ciao ste

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