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Non lo sapranno mai

Sono passata di fronte alla casa di nonna Cloe. Quella strada di palazzoni è casa mia, sono io, quanto i miei libri, i miei fantasmi. Altre volte, che era buio, ho parcheggiato di fronte al cancello e sono stata ferma a guardare chi entrava e chi usciva e mi sentivo proprio come se non mi fossi mai mossa di lì negli ultimi dieci anni, eppure non conoscevo nessuno.

Oggi no, oggi era ancora giorno, e sono passata piano, in macchina, pioveva, guardandomi attorno e assaporando i miei palazzoni. Sono arrivata in fondo al viale dove le auto facevano le corse clandestine alla notte, e noi li sentivamo frenare, a volte schiantarsi contro il muretto. In fondo al viale c'era una vecchia struttura Usl dove trent'anni fa facevano le radiografie. E' stata disabitata per tanti anni e noi dal terzo piano vedevamo il giardino con i pini e l'erba che cresceva alta e sui pini tubavano i piccioni, e nel giardino ci dormivano i gatti. Poi il ricco di turno ha bonificato l'area e ci ha fatto una bella villa con i palazzoni che coprivano un pezzo di cielo.
Dunque sono passata e non mi sono fermata, ho solo buttato lo sguardo al terzo piano sulla sinistra e c'erano dei veri infissi che si chiudevano e i vetri non erano rotti. Forse avranno rivestito di piastrelle il terrazzino. Forse avranno messo il riscaldamento (noi avevamo solo la stufa in una stanza, e le altre stanze erano fredde, soprattutto la sera quando andavi a letto, ma nessuno di noi si è mai sentito male, fisicamente o mentalmente, per via del fatto che era freddo, anzi, io quando ero più grande in camera da letto ci stavo tutto il giorno, anche se non c'era la stufa, e anche se c'era solo una porta a soffietto che faceva passare gli odori della cucina e il rumore della televisione). Forse avranno messo anche l'attacco per la lavatrice in bagno. Avranno levato via le ragnatele e imbiancato. Ci vivranno persone che non sanno nulla di nonno e nonna, che hanno vissuto lì dalla fine della guerra ai miei diciotto anni. E non sapranno niente dei fratelli di mio nonno, che vivevano lì, anche loro, nel dopoguerra. E non sapranno niente della piccola impresa che aveva fondato nonno, e dei due tir parcheggiati fuori dal cancello. E non sapranno nulla di nonna, che viveva tra quelle mura come un fantasma. E non sapranno nulla di mia madre e dei miei due zii. E non sapranno nulla di noi, di me e Mattia, che facevamo il compleanno in quel cortile e che giocavamo nel pianerottolo o in balcone, tra la spazzatura, e che sognavamo come matti, giocando con niente. Non sapranno di quando io, a cinque anni, ho imparato da sola a scrivere, copiando le lettere dalla grafìa antica di nonna. Non sapranno delle sedie simil Panton che aveva comprato nonno per il giardino e che poi le vecchie, che non capivano un cazzo, hanno buttato via, cambiandole con brutte sedie da giardino in plastica bianca. Non sapranno di quella vecchia sempre al balcone a spiare chi entrava e chi usciva. E non sapranno di quella buona vecchina col bastone, che viveva con un figlio scapolo che andava a puttane, e che lei inseriva in tutti i suoi discorsi. Non sapranno mai, di quella volta che il cortile fu invaso dai topi. Non sapranno mai, delle liti e dei pianti di quella donna che litigava con il compagno di notte.
Non sapranno che io sono lì, anche se non ci sono, e che quella che sono io più in profondità, non uscirà mai da quella porta.


Commenti

  1. Risposte
    1. (l'Ale che mi chiama per dirmi che hai pianto sul water leggendo il mio ultimo post)

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  2. Molto bello e veramente toccante, come sempre quando scrivi della tua vita da ragazza.

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  3. hai letto la trilogia della Ferrante,da L''amica geniale in poi?credo ti piacera'.
    LIG

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    1. Non so, lei non m'ispira molto, ma magari mi vado a cercare le recensioni. :)

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    2. fidati Polly, leggila, è appena uscito anche il quarto, le hai poi viste le recensioni?

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  4. Sebastianomaggio 01, 2014

    Bello si'.
    Sinceramente ne conosco diverse di vite come la tua, ma tu la sai raccontare, cavolo. Grazie per questo.

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    1. Io conosco moltissime vite più interessanti della mia. Devo convincere un sacco di persone ad aprire un blog!

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  5. Questa te la voglio proprio dedicare; sotto al video nella pagina YT c'è anche una discreta traduzione in inglese che fa capire perché il tuo bel post e il brano mi si sono connessi. Buon 1 maggio.
    http://www.youtube.com/watch?v=cUaQbfiIKnU

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    1. Meraviglia, grazie! Sembra de andrè in russo <3

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  6. complimenti, mi piace lo stile di questo racconto autobiografico. C'è carne, c'è dolore, c'è materia, c'è sangue, midollo, realtà.

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  7. Questo post e' un colpo al cuore e mi ha riportato ad una casa con un angelo che si chiamava Franca, una vicina e migliore amica di mamma, e i pomeriggi quando andavo da lei e mi sentivo regina... Di un salice bellissimo in cortile, che fu tagliato tanti anni fa, di un portone lucido con una maniglia d'oro, i pavimenti lucidi di graniglia, l'odore di soffritto perenne, il ripostiglio con le damigiane di vino, il cervello fritto e gli uccellini al forno, i centrini all'uncinetto. Due anni fa male tremendo l'ha portata via e io mio sono sentita ancora più sola. Ogni tanto mi viene in mente il modo dolcissimo di chiamare il mio nome, come se fosse rimasta la bambina che andava a casa sua a passare i pomeriggi, e lei una giovane madre piena di speranza nel futuro....

    Boccadirosa

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  8. La casa che ci abita. Com'è bello il tuo blog intimo, vero, difficile.
    Aporia

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