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I MIEI MORTI

Oggi sono stata così anticonformista che ho deciso di andar contro al mio solito anticonformismo e sono stata al cimitero.
No, è che semplicemente ne avevo voglia.
Ci lavoro accanto e sono un po' di mattine che dalla finestra dell'ufficio vedo le persone parcheggiare, entrare, ripartire, finché non è buio.
Ieri mattina, mentre svoltavo per entrare avevo di fronte una piccola utilitaria grigia che andava piano. Ho visto sbucare dal lunotto posteriore le maniglie e le rotellone di una sedia a rotelle. Li ho immaginati parcheggiare, ho immaginato il parente tirare fuori la sedia a rotelle, tirar fuori la nonna e condurla presso i suoi morti. E ho pensato a nonna.
Una volta invece, ma non c'entra niente, ho ascoltato, dalla mia scrivania, un funerale con la banda che suonava Bandiera Rossa. Credo fosse un bel tipo.
Così, quando mamma oggi ha detto che non andava al cimitero da almeno due anni, ho pensato che poteva essere il giorno adatto.

Il cimitero è cresciuto in ampiezza.
C'è dello spazio verde, immagino espropriato o comprato ai contadini, che attende di essere riempito. Ci sono dei cipressi, e persino una piccola panchina riparata da una tettoia dove ferma una navetta.
Alle bimbe è piaciuto, il cimitero. A loro piace la simmetria e l'ordine, e camminavano tra le lapidi leggendo i nomi.
A me piaceva guardare le foto dei vecchi contadini sdentati e con il cappello, che parevano sempre spaventati, di fronte all'obiettivo. Mi piaceva guardare quelli che eravamo e pensare alla continuità del loro seme.
La maggior parte delle tombe ha una lapide di marmo, più o meno curata, con più o meno fiori, più o meno kitch.
C'è chi ha "il mausoleo" familiare, e io lo trovo così irrazionale. Il nonno paterno delle bimbe era ricco e così è sepolto con i suoi fratelli e con le tre zie che le bimbe hanno perso, in un "mausoleo" familiare già al completo. Le bimbe sono volute entrare per vedere la foto di Lucia, Emma e Rossella.
Poi ci sono anche le croci, di quelle che mette il necroforo di default, quando i sopravvissuti non provvedono alla lapide.
"O' nunè", ho detto di fronte alla lapide di nonno Gino.
"Com'è morto?", hanno voluto sapere le bimbe.
"Una sera d'estate. E' andato a comprare del cocomero con lo zio Mattia, ha salito le scale di casa, s'è seduto sulla sua poltrona, e s'è addormentato", ha risposto mia madre, mentre io camminavo un passo indietro, in silenzio. Pensavo che avevo diciotto anni, e stavo per prendere la patente, e lui mi diceva che alle donne non serve la patente. Lo adoravo.
"Era stanco?"
"Era molto stanco"
"E nonna Cloe?"
"Nonna Cloe era alla casa di riposo, è morta cadendo dal letto"
"Era molto alto?"
"Sì, era molto alto"
Le brave suorine della casa di riposo l'hanno lasciata lamentarsi per ore, l'avranno riempita di sedativi, poi l'hanno spedita al pronto soccorso, e quando sono arrivata dormiva col respiro sempre più flebile, e io ho chiesto all'infermiera, e non riuscivo a trattenere i singhiozzi, come fosse possibile morire cadendo dal letto.
E' possibile, ma ora sta bene, non sente più niente e nonno Gino non è più stanco.

Commenti

  1. la morte placa ogni dolore... (si potrebbe fare qualcosa per il fatto che domani devo andare a lavorare??)

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  2. un saluto ai tuoi nonni.
    mio nonno paterno è morto una sera d'estate, dopo aver cenato con, quasi, tutta la famiglia al completo attorno a una grande tavola improvvisata su dei cavalletti, nella sua falegnameria, come ogni anno per tradizione.
    ha mangiato troppo, bevuto molto e giocato a carte infervorandosi e porconando il giusto con gli altri giocatori, fratelli, cognate, sua moglie, come da tradizione.
    andati via tutti è andato a letto, di fianco a mia nonna, ed è andato.
    io gli invidio questa partenza, davvero.
    ciao nonno.

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  3. Uno dei tuoi post migliori. Anche se triste.

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    1. piace anche a me. E pensare che ha avuto qualcosa come un quarto delle visualizzazioni degli ultimi 10...:)

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  4. Faccio sempre fatica ad andare al cimitero. Però la volta che ci vado, quando torno, sono contenta di esserci andata.

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  5. le mie nonne andavano ogni settimana al cimitero e stavano ore a sistemare i fiori ai loro cari. Oggi che sono loro che attendono quei fiori mia mamma fa i salti mortali per andarci, io ci vado solo per la festa dei morti, "non sono là" dico a mia madre e quei fiori mi sembrano soldi sprecati tanto che io che non vorrò il vaso per metterli. Ma ogni volta, a novembre, quella devozione che stà scomparendo mi sembra poesia... Claudia

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    1. sembrano sprecati anche a me...poi però desidero quel gesto di lasciare una rosa. Chissà perché.

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  6. Non sono mai andata al cimitero. Non c'era mai andata nemmeno mia mamma prima che morisse mio fratello ( e credo non ci andasse nemmeno mia nonna che però in compenso li vedeva). Io ancora nn ce la faccio ad andare al cimitero da mio fratello. Con la nonna, il mio papà e mio fratello ci parlo la sera. Ogni tanto li sogno. Però i cimiteri di montagna e campagna mi piacciono molto e quando faccio le gite vado sempre a darci un'occhiata. Mi stupisce sempre vedere come i montanari del 1800 vivessero in media una novantina d'anni...jane

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  7. ....6 così toccante che ti toccherei!!...è bellissimo!! e pure commovente. Io di lacrime ne ho inventariate molte ma sono ancora qui, in magazzino. (e sarebbe pure ora che se ne andassero a fare un giro)
    un abbraccio!!

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  8. le lapidi dei soldati attraggono anche me. chissà che ho combinato nella mia vita precedente.

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  9. Ho letto molti dei tuoi post, ma questo ha una dolcezza malinconica che mi ha spinto a lasciarti un commento. Nonno Gino è morto bene, nonna Cloe in modo atroce. Anche il mio catalogo familiare di trapassi contempla belle morti e brutte morti. Così è andata. Bello il tuo ricordo, bella la passeggiata al cimitero con le bambine; belli come un fiore.

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  10. Certo se sai essere davvero dolce...anche mentre parli della morte....bellissimo post!

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