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Il farmaco è una res publica

Ieri sono andata in farmacia, ho preso il cartellino, ho fatto la fila e ho mostrato la mia ricetta per gli antibiotici.
Mentre la farmacista me li impacchettava ha detto:
"Questi non costano niente. Li vuole i fermenti lattici? Dopo due scatole di antibiotico potrebbe averne bisogno"

Questi non costano niente? Che vuol dire che non costano niente, tutto costa.
Dovresti sapere, farmacista, che le case farmaceutiche non sono onlus. Lo sa ancora meglio di me chi vive in paesi dallo stato sociale meno sviluppato (di quel che rimane) del mio, che gli antibiotici costano.
Dovresti sapere che è lo stato, che ci passa le medicine. Dovresti anche sapere che nello stato pare non siano dei buoni ragionieri, e che quasi sempre spendono più di quello che guadagnano.
Dovresti infine sapere, farmacista, che i soldi di cui dispone lo stato, e con cui paga gli antibiotici, vengono in larga parte dalle nostre tasche, dunque io questi antibiotici me li sto pagando, mese dopo mese, in comode rate dalle quali il mio netto in busta è epurato. Ma tanto noi leggiamo sempre e solo il netto, e gli antibiotici sì, sembrerebbero gratuiti

L'ho guardata un secondo con tutto questo in testa, ho sorriso e le ho risposto, no, non importano i fermenti lattici, grazie.
Che grande, gigantesco equivoco.
Cercasi cervello

Commenti

  1. Sarebbe bene anche fermarsi a pensare alle altre cose come le consulenze specialistiche: se io pago 30 Euro di ticket, non significa che si spenda quella cifra: significa solo che la tua partecipazione è quella ma noi, come Stato (e quindi io e te volenti e nolenti) paghiamo alla struttura dieci, cento, mille volte tanto. Ogni ricetta è un assegno staccato sul NOSTRO conto in banca. La responsabilizzazione è fondamentale ma pressoché impossibile in un Paese come l'Italia. L'italiano non accetta il discorso "Non buttare la carta per terra perché è la tua casa e anche la mia". L'italiano vuole poter sporcare per terra e fregare il vicino di casa per fargli pagare la cameriera che pulisca casa sua.

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    1. Sono d'accordo con te, ma non completamente. Io da ragazzina ho preso millemila volte il treno senza biglietto, a casa non c'avevamo un soldo e mia mamma mi diceva che facevo bene. Ora non lo rifarei (in parte come scelta civica, in parte perché crescendo son diventata più paracula), ma quante Valentine ci sono che prendono il treno aggratis per anni e poi si rendono conto che sbagliano, ma a che età? E queste Valentine posso biasimarle? E queste Valentine, il sistema, le biasima? No, la verità è che il sistema le incoraggia.

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  2. E ti dirò di più: per risparmiare (così mormorano amici operanti nel settore sanitario) lo Stato premia i medici che prescrivono gli antibiotici meno costosi. Che non sempre coincidono con quelli più efficaci od adatti al tipo d'infezione batterica in corso.
    Per dire.

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    1. Gli antibiotici usati in Italia sono costosissimi e spesso inutili. Non si trovano più antibiotici come la Penicillina V o la Flucloxacillina che sono alttrettanto efficaci e meno costosi. Quando si tratta di antibiotici, si deve sempre usare IL PIù vecchio che ancora funziona bene e tenere quelli nuovi per ultimi perché una volta instaurata una resistenza batterica questa resta ed è per tutti, non solo per quel paziente. Quindi il tuo discorso non ha molto senso. D'altronde in Italia abbiamo una delle più alte resistenze antibiotiche del Mondo a causa dell'uso scriteriato e analfabeta di antibiotici da parte dei medici stessi. Ad esempio, l'Eritromicina è stata bruciata dai pediatri di base nei decenni scorsi. Al Sud si sta verificando un fenomeno terribile: l'inversione di sensibilità macrolide/penicillina. Quindi, e sono dati ISS e OMS, se anche quanto affermi fosse vero (e purtroppo non lo è) fsarebbe solo un bene. In 6 anni che lavoro in Italia non ho MAI visto prescrivere un antibiotico nel modo giusto. E chi ti scrive è, ovviamente, non solo nel settore ma ha insegnato proprio terapia antibiotica ai medici.

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    2. Una volta un medico mi disse che spesso sugli antibiotici c'è ignoranza perché la formazione te la danno quasi solo le case farmaceutiche (magari durante un bel convegno lussuoso). Quale sia la verità (Brunhilde, anonimo, ...) ce la passiamo male comunque.

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    3. In Italia sì, ma i database medici, le Linee Guida approvate, le peer reviews oggi sono accessibili da qualsiasi device collegato a Internet. Il non volersi informare e non avere una mentalità scientifica è solo una colpa e nessun medico, a mio parere, può essere giustificato se non si informa per pigrizia o ignoranza. Se il medico non sa usare Medline o Clinical Evidence o le Linee Guida NICE è un ignorante e non è ammessa ignoranza in questi campi. O almeno non dovrebbe esserlo.

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  3. Hai ragione, ma per favore i fermenti prendili.

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    1. Oh, a proposito di fermenti: una metanalisi del 1998 e almeno tre RCT (Randomised Case Trials) dimostrano che aggiungere probiotici (e i fermenti lattici lo sono) non varia il risultato in confronto a placebo se la terapia antibiotica è durata meno di tre mesi o se diarrea/vomito siano durati meno di sei settimane. Tanto per parlare di dati dimostrati in modo serio e non di chiacchiere da portineria o fermata d'autobus.

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    2. Ecco lo volevo dire anche io, anche se io l'avrei detto su base empirica ;)
      Barbara

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    3. una volta mi sono fatta fregare anch'io, pur sapendo che l'efficacia dei fermenti lattici non è scientificamente provata, e li ho comprati. il bello è che la farmacista ha fatto la faccia stupita quando le ho detto che avevo preso tante volte l'antibiotico senza fermenti e non mi aveva mai dato fastidio. ma non so perchè quella volta mi sono lasciata convincere.

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    4. Come ha cercato di propinarmi i fermenti, avrebbe potuto propormi un paio di calzature sanitarie insomma :)

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  4. ... il problema è pagare i farmaci a tutti gli evasori. Che sono proprio ma proprio tanti...

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  5. Ma tu avresti dovuto rispondere "Non costano niente? Allora lei non guadagna niente!"

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  6. ci sono anche i pazienti che vanno dal medico PRETENDENDO analisi costosissime che a volte nemmeno servono, poi alcuni medici coscienziosi agiscono di conseguenza ma altri per non avere rotture di palle e lo stipendio diminuito stanno zitti e prescrivono. E noi tutti paghiamo. Vale

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    1. Se non hai professionalità da mettere sul piatto, non hai alcun potere contrattuale e, spesso, nessuna dignità professionale. La colpa non è dei Pazienti ma dei medici che non hanno palle professionali e umane per rispondere "Non è Lei che dà ordini a me, sono io che Le dico cosa si deve fare". Specie di quelli che si prodigano in consigli, diagnosi e terapie ammollate per strada anziché rispondere "Non scavalcherei il Suo medico, Le consiglio di rivolgersi a lui".

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    2. La dottoressa di mia suocera è così. Praticamente esami e farmaci se li prescrive lei, che per giunta è ipocondriaca.

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  7. Posso proporre un diverso punto di vista?
    E' vero che le spese per la sanità pubblica vengono divise tra tutti i contribuenti, compresi quelli "sani" (e lo metto tra virgolette perchè il concetto di slaute è ampiamente discutibile). Se la cosa non vi sta bene, potete cercare di pagare ogni farmaco che vi serve, ogni visita che vi serve ed ogni esame che vi serve.
    E poi, per estensione, potete mandare i vostri figli alle scuole private, e pagarvi da soli il costo di manutenzione delle strutture che frequentate, delle strade che percorrete, dei servizi di cui usufruite.
    Ecco, magari a quel punto, vi lamenterete meno di tutto quanto, pur con tutti i difetti del caso, arriva costantemente nelle vostre vite e nelle vostre case, a spese dello Stato.

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    1. Concordo.con te su tutto! Di nuovo eheheh (nel blog di Fefo ho scritto poco fa la stessa cosa sul post della scuola di Eleonora), mi sa che potremmo essere ottime amiche...o amici! ( dal Nick non si capisce se sei donna o uomo), passa da me se ti va!

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    2. sono d'accordo con voi, questa mentalità non ci porterà da nessuna parte, questo fregarsene dei problemi della società. come chi oggi considera i tuoi figli come dei pesi per la società, ma non si rende conto che un domani i miei figli gli pagheranno pensione e assistenza sanitaria. o come chi gioisce perchè gli hanno tolto l'IMU ma in realtà il suo IMU lo stanno pagando in altre forme famiglie che magari una casa non ce l'hanno attraverso tasse scolastiche che prima non c'erano o compensazione di servizi pubblici sempre più carenti.

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    3. io non voglio pagarmi i medicinali da sola. Io voglio pagare le tasse e lasciare che sia lo stato a distribuire i soldi come meglio crede, e se io non mi ammalo voglio pagare lo stesso per tutti quelli che si ammalano. Perché se il patto sociale è la base della società, io pago perché so che ne trarrò un vantaggio, se ne avrò bisogno. Se non ne avrò bisogno il vantaggio lo trarrà un mio fratello. Però mi piacerebbe che quando paghiamo e quando riceviamo, fossimo consapevoli di questo patto sociale. Il "cerco di pagare meno e ottenere di più" evidentemente non funziona, se lo fanno tutti.

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  8. È la deriva dell'individualismo sul collettivismo. Se non toccano, direttamente, intendo, le nostre tasche pare non è affar nostro.
    Triste, triste, triste.

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  9. off topic (ma neanche tanto): la farmacista che ti dice: "Dopo due scatole di antibiotici, i fermenti potrebbero servirle" non ti ha spiegato che l'antibiotico attacca l'infezione ma anche le mucose quindi, se non lo accompagni con la protezione dei fermenti, potresti ritrovarti senza più febbre ma con bocca e patonza devastate... sient'amme, comprali ;) Un abbraccio

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    1. Ecco, appunto, invece che guardarti malissimo se gli dici che non hai mai preso i fermenti durante una cura antibiotica, sarebbe bello se un diavolo di farmacista ti spiegasse questa cosa :-)

      Le mucose!

      La patonza!

      Le cavallette!

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  10. ma poi se non costano niente allora regalali! Assurdo...

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    1. In effetti lei intendeva dire che non costano niente a me, perché lo stato me li regalerebbe.

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  11. In realtà la farmacista sa bene che quegli antibiotici costano, visto che la prima a pagarli è proprio lei, perché lo stato interviene in un secondo momento e, spesso, senza alcuna fretta; e poi, alla fine, a te non sono costati nulla, o almeno nulla più di quello che avevi già pagato ancora prima di sapere che avresti avuto bisogno di due scatole di antibiotico (e adesso sono finalmente soddisfatto, perché ho la convinzione di aver sbagliato qualche tempo verbale).

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    1. Poi sapendo che lo stato paga con alcuni anni di ritardo...

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  12. quanti inutili discorsi, tutti a fare i saputi.
    la farmacista che doveva dirti?:"Senta signorina, visto che questi antibiotici li ha già pagati con le trattenute della sua busta paga.."
    ma dai, ovvio che ha scelto la formula breve, ve la immaginate una che si esprime a quel modo?
    Pignoli all'eccesso, tante parole ma sostanza poca.
    E se non vuoi ritrovarti con la patonza devastata dalla candida, quando fai l'antibiotico, una scatola di fermenti lattici fa bene.
    Ma che te lo dico a fare?
    la tu patonza è inutilizzata da anni, proprio per questo tuo modo di porti:IPOCRITA sempre più.
    Dai dai, non devi scrivere post lacrimevoli su quanto ti piacerebbe aiutare tutti gli extracomunitari arenati a Lampedusa?
    o qualche tua vicina in difficoltà economica?
    O su quante ti piacerebbe che le tue figlie si sposassero con un extracomunitario senza permesso di soggiorno solo per far finta che il NATALE non esista, mangiando cous cous in una casa abusiva.
    Ipocrita del cazzo, fottiti una buona volta e per sempre.

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    1. mi sa che la candida a te ti è venuta nel cervello ....

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