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Cos'è un trentenne

L’altro giorno ho letto questa mia amica di blog fichissima, chiedersi che gente sono i trentenni di oggi.

Io sono una trentenne di oggi.

A quindici anni ho cominciato a lavorare saltuariamente, a diciannove a mantenermi, a ventidue sono andata a vivere da sola, a venticinque mi sono comprata casa. I miei nonni materni mi hanno lasciato alcune decine di migliaia di euro di debiti (a cui ho rinunciato).
Ho una modesta laurea triennale in scienze politiche e da diversi anni ho fatto quel famoso bagno di realtà che è toccato a tutti i miei coetanei e, come tutti, non ho preteso un lavoro di prestigio in virtù della mia laurea. Tuttavia, ho un lavoro che mi piace e che mi mantiene. Ho fatto la commessa, la cameriera, la lavapiatti e ho passato un’estate a pulire quotidianamente una banca al posto di una conoscente albanese che era in ferie (ero già laureata) (mi veniva da piangere).
A trent’anni non sono una nativa digitale: ho comprato il primo cellulare a diciassette anni e né alle superiori né all’università ho imparato ad accendere un computer. Dopo l’università mi sono procurata un manuale di Office e l’ho letto. Non mi è mai capitato di utilizzare Access. Non ho mai posseduto un computer fisso di mia proprietà. Da sola ho imparato a fare tante cose.
A trent’anni non ho imparato l’inglese in Erasmus ma lo so decentemente. Anche il francese.
A trent’anni ho appreso una certa dimestichezza con il mio corpo e con il mio aspetto e ho imparato a volermi abbastanza bene, a bere e mangiare quando ne sento la necessità, a piacermi mediamente, a non vedere un’estranea dentro al mio specchio. Sono stata a letto con alcuni uomini e trovo che il sesso sia una cosa molto divertente che non ha tanto a che fare con l’amore.
A trent’anni credo che il mondo là fuori non veda l’ora di utilizzarti come un giocattolino ma tu puoi spesso impedirlo.
A trent’anni ho deciso di non accontentarmi di quello che gli altri si sentono di darmi, ma di cercare quello che vorrei per me.
A trent’anni rifiuto contratti a progetto a meno che non prevedano un progetto.
A trent’anni penso che tutto quello che faccio gratis, non è lavoro.
A trent’anni non sono ancora bravissima a comportarmi, e faccio ancora qualche gaffes ma non tantissime. Ho imparato anche che quando sono in modalità timida, non devo forzarmi a essere socievole.
A vent’anni pensavo che non ci fosse niente da ridere, a trenta rido di tutto, soprattutto di me stessa.
A vent’anni quando avevo a che fare con ragazze più belle di me, ero in soggezione, a trenta se una donna è più bella di me mi piace, e se è più in gamba di me l’ammiro. Non conosco molte persone meno in gamba di me, perché è tutto molto relativo, e quasi tutti fanno quello che possono con quello che hanno.
A trent’anni mi sono liberata dall’esclusiva del dolore.
Le mie amiche coetanee sono più o meno come me, con le variabili individuali del caso. Molte hanno figli. Alcune donne non vogliono figli e hanno il diritto di non volerli. Altre li cercano e non arrivano, per questo non devo farmi i cazzi degli altri chiedendo “Quando farete un bimbo?”. Tutte le mie amiche si mantengono da sole. Alcune si sono perse e poi trovate. Tutte hanno alle spalle storie e convivenze fallite, alcune sono sposate. Non so se tutte le mie amiche sono felici, ma credo che ci provino.
I miei coetanei maschi, non so. Un po’ ce l’ho con loro, un po' mi fanno tenerezza.
Un po' ce l'ho con chi ha la pensione e la pensione d'oro e la pensione baby.Però non penso che chi è più grande di me abbia avuto la vita più semplice: un tempo non c'erano i contratti a progetto ma c'era l'eroina, per dire.
Quest'anno ho anche smesso di andare a votare.


Commenti

  1. Sì, hai ragione, ogni generazione ha i suoi problemi. Adesso però i problemi sembrano più grandi.

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  2. io sono stata una 30enne 15 anni fa.
    E ai 30enni di oggi vorrei dire che non sono loro i primi a essere in difficoltà economica/lavorativa/etc...
    che i lavori precari e sottopagati sono sempre esistiti.
    che le difficoltà della vita non sono loro i primi a doverle affrontare.
    che a volte alla crisi si danno un po troppe colpe
    che a volte bisognerebbe avere un po di coraggio e buttarsi
    che se crete cose non le fai a 30 anni quando le fai?

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    1. ma sai, io credo che la difficolta' e la disoccupazione siano fatti oggettivi. Il disagio dei miei coetanei e' dovuto forse alla velocita' con cui ci si puo' laureare, a fronte della mancanza di prospettive reali, e forse anche al fatto che siamo una generazione di figli del consumismo sfrenato, che pero' non riusciamo a sostenere. Se prendi la generazione di mia madre, vedi persone cresciute spesso con poco, che il molto l'hanno trovato dopo, e l'hanno preso come un regalo. Non so, ipotesi. Io non sento la crisi perche'non ho mai avuto molto, pero' obiettivamente, quando mollavo un lavoro da ragazzina non tardavo a trovarne un altro. Ora vedo gente che si accapiglia per un posto di donna delle pulizie. Forse era cosi' anche prima, ma non lo vedevo, non so.

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    2. vero, ma quello che intendevo dire è che a volte quello che frena è la paura, non osatcoli veri e propri. Ed è una fregatura, te ne accorgi solo dopo.
      Il mio voleva essere un incoraggiamento a non lasciarsi fermare dalla paura.

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  3. Io trent(atre)enne sono più felice adesso che dieci anni fa, e non posso lamentarmi del lavoro che svolgo, e non mi lamento se nei miei compiti rientra anche portare il caffè durante le riunioni. Anche se sono laureata. Per dire.
    Ci sono tante persone che si lamentano per niente, e le occasioni sfuggono loro sotto il naso.

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    1. e' che noi non sogniamo i soldi, o gli oggetti, o il successo, ma altrecose. :)

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  4. Bello.
    (Neanche io ho mai usato Access.)

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    1. Un mio collega lavorava in Microsoft. Gli voglio chiedere se access esiste davvero, poi ti dico.

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  5. Sei troppo la migliore. Mi leggo sempre i tuoi post tutti d'un fiato e mi ci ritrovo spesso. Un abbraccio a te e alle bimbe e buone vacanze

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  6. A 25 ti sei comprata casa da sola? Caspita complimenti!!!! Ma che lavoro hai fatto?

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    1. Lo chiamano mutuo ipotecario,in realta' e' squattare la casa di proprieta' della banca.

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  7. Meravigliosa! Io, che di anni ne ho fatti quaranta, sto lavorando per arrivare dove tu sei già...e cascasse il mondo posso farcela!
    Un caro saluto.
    Nadia

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  8. Ho trent'anni anch'io. E una vita molto diversa dalla tua. Non ho una laurea, cerco senza successo lavoro, non ho istinto materno. In compenso ho un sacco di problemi e una salute che fa schifo. Ho fatto del mio meglio per rimboccarmi le maniche, e spesso non sono stata ripagata. Le scelte che ho fatto sono state più che altro ostacoli anzichè opportunità. Mi sembra di lottare contro i mulini a vento.
    Anche per questo ti ammiro molto e mi piace leggerti. Vedo intorno a me tanti fancazzisti (passami il termine) che invece di opportunità ne hanno a iosa, e mi fa rabbia. Sapere che c'è qualcuno che tiene duro e ce la fa anche in questa situazione è un conforto.

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    1. capisco come ti senti, perche' per anni mi e' sembrato di ricevere solo pedate nel. culo. Forse sono stata fortunata, negli ultimi due anni. Oppure ho imparato a vedere la bellezza e ad ascoltare la musica. O forse entrambe le cose. Ti abbraccio e ti auguro di ricevere di piu'.

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  9. tu sì na santa, no una trentenne! ;)

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  10. Io sono laureato in informatica ma Access l'avrò aperto cinque volte in vita mia. Comunque è il male. Comunque stima per te ♥

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    1. concordo. anch'io laureata in informatica, access è il male. il db seri sono altri :)

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    2. io sono molto dummie, ma nei pochi db che conosco i dati si importano da excel, per dire.

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  11. Io sono una trentenne da ieri...oddio che strano a scriverlo!

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    1. io lo sono da alcuni mesi e non me ne rendo ancora bene conto...

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  12. " i miei coetanei maschi, non so. Un po'ce l'ho con loro, un po' mi fanno tenerezza " ... questa è la più bella del post, e sono maschio anch'io eh :)
    ah l'eroina c'è anche adesso sai ? e costa anche poco..

    nebbia

    ps. ah ti leggo da un po', bel blog :)

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    1. c'est vrai. bello il tuo nome nebbia. ;-)

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    2. so che l'eroina c'e' ancora ma secondo me non e' piu' una piaga sociale.

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  13. "quelli che dicono che il sesso è sopravvalutato, non l'hanno mai fatto come si deve" (N.G.)

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    1. mai detto che il sesso e' sopravvalutato. ;)

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    2. I know... è che mi piaceva inserirla mentalmente dopo la tua "Sono stata a letto con alcuni uomini e trovo che il sesso sia una cosa molto divertente che non ha tanto a che fare con l’amore"... ;-)

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  14. io ho 40 anni, lavoro da quando ne ho 16 e ho un mutuo trentennale da 1000 euro al mese per un trilocale senza ascensore alla periferia di milano. E ce l'ho molto con le pensioni d'oro e baby eheheheh. A parte gli scherzi, credo che una volta si aveva proprio la sensazione (e di fatto poi accadeva) che se ti impegnavi, se lavoravi sodo allora miglioravi, costruivi e avanzavi. Oggi se lavori sodo forse sopravvivi e senza aiuto dei genitori quasi non è possibile comprare casa (io non ho avuto nessun aiuto, ma sono riucita ad avere un posto fisso però ho 10 anni in più che fanno la differenza) e metter su famiglia.
    I miei suoceri avevano due impieghi normali di ufficio. Hanno lavorato sodo e certamente non hanno fatto sprechi ma:
    hanno avuto un quadrilocale a equo canone e alla fine l'hanno comprato (gli hanno scalato tutto l'affitto pagato), per le loro professioni avevano visite mediche e cinema e altre cose gratuite, a 53 anni (hanno iniziato a lavorare a 18 con contratto a tempo indeterminato) sono andati in pensione e con i soldi della liquidazione si sono comprati la casa al mare. E avevano due lavori impiegatizi, no quadri o dirigenti o imprenditori. Se fossimo ai loro tempi, io e mio marito saremmo ricchi e pieni di prospettive eheheh. Per i trentenni di oggi non c'è rimasto più nulla delle opprtunità di quel tempo a partire dal contratto di lavoro che se va bene arriva a trentanni e sposta l'ipotetica pensione a 70anni. E non basta più impegnarsi e essere bravi. Forse è per questo che sembra che i giovani non vogliano fare sacrifici perché tanto non serve a nulla. Vabbè, potrei essere più ottimista..eheheheh Jane

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    1. per quanto mi scocci, purtroppo il sistema dei tuoi suoceri (e dei miei nonni) non era sostenibile. Purtroppo paghiamo noi. E' terribile, se ci pensi, epperò abbiamo una vita da vivere e io non voglio immolarla al rancore. dai che ce la facciamo anche noi, non dico ad avere la casa al mare però ad essere felici di quello che riusciremo a costruire, con i mezzi che abbiamo.

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    2. ce la facciamo sì!!! però l'invidia alle volte mi colpisce eheheheh

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  15. Trovo che tu sia una trentenne splendida e adoro quando ti scappa da ridere.

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