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FATIMA

Fatima è una bambina bellissima, come sanno essere belli i bambini, e come sanno essere belli i bambini con la pelle del colore dell'ambra. Ha i capelli lunghi e crespi e gli occhi verdi.
La mamma di Fatima non lavora e non parla italiano: è il suo papà che si occupa di portarla a scuola e di andare alle riunioni. A volte porta con sè la sorellina di Fatima, anche lei con quei capelli.
Fatima, alla scuola materna era in classe con le gemelle, e la maestra mi diceva che i suoi genitori non la portavano molto spesso, e la bimba faceva fatica a imparare l'italiano.
Le maestre comunque parlavano anche di me. E anche di quel bambino nuovo che aveva due mamme con i capelli molto corti.

Io lo so come fanno certe mamme e certe maestre, nei paesini. Dividono le persone in "brutti e belli". Ci sono i bambini che vanno in parrocchia e che vanno bene a scuola, che sono giusti. Quelli che vanno male a scuola, spesso le maestre non si fermano a pensare se magari c'è qualcos'altro che fanno bene. Io mi ricordo che ero brava, e pensavo di essere una bambina molto intelligente, e pensavo che chi andava male a scuola era un bambino non molto intelligente.

Mia figlia Camilla è una di quelle bambine che non rompono le scatole. E' brava ed educata, ascolta molto e conosce molte parole. Conosce la parola "persistenza" e dice di sapere cosa vuol dire "ipocrita". Ma io non voglio che lei pensi che Fatima magari non è intelligente perché non parla bene l'italiano.
Oggi Camilla mi ha detto che Fatima è la sua migliore amica. Durante l'ora di religione, le mettono assieme a "fare dei giochi al computer", con la bidella, e Camilla trova che Fatima sia molto meno prepotente delle altre, quelle con cui gioca alle Winx e con cui si ritrova ai compleanni, al circolo, quelli a cui io la porto e poi scappo, mentre le altre mamme restano lì a far combutta. Quei compleanni a cui Fatima non va mai.

Stamattina c'è questa bella brina che non riesco neanche a essere di malumore.


'Cause everybody knows, She's a femme fatale
The things she does to please, She's a femme fatale
She's just a little tease, She's a femme fatale
See the way she walks
Hear the way she talks 

(Velvet Underground, Femme Fatale)

Commenti

  1. Sei una bella mamma (anche una mamam bella eh!) e hai una bella figlia.
    Perchè sapete vedere oltre.
    E vi leggo e vorrei assomigliarvi.

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    1. Mannò, sono semplicemente il risultato di tanti calci nel culo che non ti auguro. Un abbraccio.

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  2. noi possiamo educare i nostri figli alla normalità proprio facendo conoscere loro tutte queste meravigliose persone!

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  3. Mi hai fatto venire in mente quando ero piccola e andavo anch'io in una scuola materna di paese (solo una sezione, una ventina di bambini in tutto). Con noi c'era una bambina molto problematica che viveva in un ambiente anomalo sia dal punto di vista igienico (casa sua assomigliava più a una stalla che a una casa e lei vedeva un bagno una volta al mese se andava bene) che familiare (non si capiva quante persone vivessero nella "stalla", tra genitori, ex compagni, amanti, figli di primo, secondo, terzo letto). Nonostante i tentativi delle maestre, le assistenti sociali non furono molto sollecite: la bambina alle elementari venne mandata a prostituirsi e, mentre noi andavamo al liceo, lei finì (incinta) in una stuttura per persone con problemi mentali da cui credo esca solo una volta ogni tanto. Davvero una storia tristissima. Il motivo per cui la scrivo è per i miei compagni di asilo, tutti provenienti da famiglie molto devote che frequentavano assiduamente la parrocchia, quella bambina era il bersaglio di qualsiasi scherzo e nessuno pensava di invitarla ai compleanni, tranne i miei genitori e quelli della mia amichetta, anche lei "non di chiesa". Ovviamente questo non vuole essere un invito a generalizzare chiesa=ipocrisia, ma io non dimenticherò MAI quei ragazzini che andavano a catechismo e che le lanciavano oggetti dalla corriera >(

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  4. Per lasciare un commento ho scoperto che, adesso, cliccando su rispondi così, magicamente, appare un un di' la tua che, cliccato a sua volta, apre il riquadro dei commenti.
    Spero di non incontrare mai di persona uno del team di blogger, altrimenti finisco sul giornale.
    Scusa lo sfogo.

    Etichettare le persone è il miglior sistema per non imparare niente dagli altri. Il che significa restare profondamente immersi nella propria ignoranza.

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  5. Siete fantastiche! Davvero.

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  6. E poi pensi che Einstein andava male a scuola, e che come lui tante altre persone brillanti, o semplicemente "belle" persone, e capisci che la scuola e la parrocchia non contano poi molto nel definire una persona.
    Forse hanno una grande importanza nella sua educazione, ma eviterei l'equivalenza "andare bene a scuola = essere intelligente" e anche "andare alla messa = essere giusto".

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    1. Ale ma quell'equivalenza mica la faccio io: non entro in chiesa dall' 82.

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    2. Certo, non intendevo dire che la fai tu, si capisce dal post che hai tutt'altra opinione al riguardo ^_^

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  7. Mi hai ricordato il mio primo periodo qui in Italia. Facevo quarta elementare e avevo una maestra, vista con i miei occhi di bambina, cattiva. Sta di fatto che dopo una settimana che cominciai ad andare a scuola, chiamò urgentemente mia madre e le disse:" Sua figlia è rimasta indietro, non riuscirà mai a finire la scuola, è disaddattata e straniera." Ricordo che la scuola elementare in cui andavo era gestita da suore e mi ricordo ancora di come una suora durante le vancanze di Natale mi aiutava a impare una lingua tanto cara a lei. Questo per dirti: certo molte volte chiesa= ipocrisia(come dice Robin), ma ci sono anche casi in cui trovi persone da quel lato che ti aiutano e persone il cui compito è Insegnarti ma preferiscono discriminarti

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  8. Io vado in chiesa tutte le domeniche, i miei figli vanno ad un asilo cattolico, dove un parroco di ampie vedute fa entrare tutti i bambini, battezzati o no, figli di divorziati, figli di mamme single, figli di coppie conviventi, senza dividere i BAMBINI in serie A e serie B.
    Il miglior amico dei gemelli si chiama Belel, è un marocchino, i suoi sono arrivati in Italia 2 anni fà, non parlavano italiano e non avevano un centesimo bucato.
    Il parroco ha preso Belel sotto la sua ala protettrice e mentre i genitori sono a lavorare, Belel sta all'asilo coccolato da 4 fantastiche maestre.5 anni fa noi genitori abbiamo deciso che con un aumento delle rette, l'asilo evrebbe potuto ospitare qualche bimbo i cui genitori non potevano pagare la retta.
    So che questi bimbi sono in 6, ma non abbiamo voluto sapere chi sono.
    Sabato scorso noi mamme ci siamo trovate in oratorio a fare torte, domenica le abbiamo vendute sul sagrato, il ricavato è andato a 2 famiglie che hanno perduto il lavoro.
    E ti assicuro che lì in mezzo, a impastare, c'erano mamme con 3 figli e pochissimi soldi, ma contente nel loro piccolo di poter fare qualcosa.
    Scusa ma mi sono stancata delle persone che blaterano uguaglianza, diritti per tutti, ma poi oltre alle chiacchiere e a tanti bei post, non vanno oltre.
    E mi sono stancata di essere presa per una borghesuccia, solo perchè non ho problemi economici, perchè sono sposata(giammai, va di moda la convivenza ora se sei sposato seiout) perchè sono 12 anni che trombo con lo stesso uomo(ahah lo so va di moda il sesso libero), perchè i miei figli sono battezzati, perchè sono credente,perchè sul mio blog scrivo cazzate e non post strappalacrime in cui mi dolgo per tutta la sofferenza che c'è nel mondo, perchè perchè perchè...
    Ai miei figli insegno l'umiltà, e ad impegnarsi se vogliono raggiungere qualcosa.
    Le stesse cose che mi insegnavano i miei, genitori della classe operaia.
    Le stesse cose che mio suocero, notaio, insegnava a mio marito.
    Come vedi, anche i ricchi( oltre a piangere nelle telenovelas) ogni tanto ne fanno una giusta.
    Dividere i bambini per razza o status sociale è abominevole.
    Classificare una persona come "sbagliata" solo perchè credente, perchè non fatica ad arrivare a fine mese, perchè non ha mille problemi esistenziali, è il non voler vedere al di là del proprio naso.
    Pure mia nonna si è evoluta, ora non classifica più i tatuati come ex carcerati.
    E se ce l'ha fatta un'ottantenne, puoi farcela anche tu.
    Scusa, la diplomazia non è il mio forte, mi pare di averlo detto qualche giono fà.

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    1. Che io non stimi la parrocchia, almeno quanto la parrocchia non stima me, è cosa risaputa. Forse è un mio limite e ne prendo atto.

      Su tutto il resto, scusa, ma stai cannando.

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    2. Un parroco di ampie vedute?
      Ah.

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  9. Noi siamo diventati atei dopo aver ricevuto una formazione cattolica, io sono persino andata a scuola dai gesuiti (una mia ex compagna di classe sostiene che questa sia la causa dell'allontanamento dalla chiesa)
    La nostra bimba non è battezzata e per quanto mi riguarda mai lo sarà. Vedo molto della me-stessa-tra-pochi-anni in questo post.
    Sei una gran mamma.

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  10. •lavinia: TI CITO "...un parroco di ampie vedute fa entrare tutti i bambini, battezzati o no, figli di divorziati, figli di mamme single, figli di coppie conviventi, senza dividere i BAMBINI in serie A e serie B."

    Questa frase è ALLUCINANTE dal mio punto di vista (io: 8 anni di scuole private con le suore e famiglia cattolica).

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  11. Il brutto è che ci sono ancora molte persone con pochissima apertura mentale verso il diverso o lo straniero indipendentemente dal loro ceto sociale, professione, credo religioso.
    Quante volte si sente in giro la frase "Io in quella scuola non ce lo mando perchè è piena di extracomunitari" (ho sentito anche insegnanti dire: "io in quella scuola non vado ad insegnare perchè è piena di extracomunitari").
    Da qui si capiscono mooooolte cose.
    Quando ero piccola io non c'erano gli extracomunitari ma c'erano i cosiddetti "terroni" che sembrava fossero la rovina della società (del nord ovviamente...).
    Sono passati 20 anni ed ora i "terroni" non fanno più paura a nessuno e a rimpiazzarli ci sono i famigerati "extracomunitari".
    Tra 20 anni vedremo chi ci sarà...
    La questione è che certa gente per star bene deve semplicemente convincersi di essere meglio di altra gente e fino che si continuerà a pensarla così ci sarà sempre qualcuno a farne le spese.

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  12. Vedi che anche le ore di religione hanno un pregio? Si possono saltare ad esempio e conoscere Fatima. Il bisogno di ingabbiare tutto in categorie è una necessità delle menti più semplici, o di quelle che non si vogliono sforzare. Nei paesini è la regola. Me ne sono fatto una ragione. Spero che i miei figli siano più fortunati e bravi di me a cercare di sensibilizzare gli altri. Essere in tre dovrebbe almeno aiutarli a farsi coraggio.

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  13. Siamo noi grandi che creiamo le categorie, e alcuni grandi, disgraziati, queste categorie le instillano anche nei piccoli.

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  14. Beh, quasi un fenomeno (santo subito?) il parroco che fà entrare anche i bimbi nn battezzati o figli di conviventi!! Mah.

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  15. No, tanto per dire.
    Il più bravo in italiano della classe di mio figlio grande si chiama Mohammed.
    Il migliore amico di mio figlio piccolo è nero come il cioccolato 70%.
    Quello di mio figlio grande appena più chiaro, diciamo cioccolato al latte.
    Ma non credo che dipenda dal fatto che trombo da dodici anni con lo stesso uomo, che vado abbastanza spesso in chiesa, che i miei figli sono battezzati anche se siamo sposati solo civilmente e dal fatto che hanno fatto la materna dalle suore - solo perché non sono rientrati nelle graduatorie della materna comunale, tengo per la scuola pubblica, sia chiaro.
    Sono stata criticata quando ho iscritto il grande alle elementari statali perché "mandare un bambino così sensibile in un posto pieno di extracomunitari, con i Salesiani a tre passi da casa è da irresponsabili". E chi mi ha detto questo in chiesa ci va tutte le domeniche, fa parte del consiglio parrocchiale e tiene i corsi di preparazione al matrimonio.
    C'è qualcuno che va alla messa, e si fa anche la comunione, ma se vede un marocchino per strada vorrebbe dargliele con un bastone.
    E c'è qualcuno che alla messa non va ma è testa di minchia lo stesso.
    Io credo che il succo del tuo post sia questo, forse perché mi vanto di non avere nessun preconcetto.

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  16. Ma sapete, non c'è proprio un succo in questo post. E' una delle solite cose che scrivo di getto.
    Io scrivo, sapete.
    Stamattina Camilla mi ha detto che Fatima era la sua migliore amica e io ho pensato alle mie figlie e agli altri bambini che non fanno religione, emarginati in una stanza con la bidella, e ho pensato che in quella stanza con la bidella era nata un'amicizia con una bambina bellissima che credo non abbia winx da sfoggiare. Così come l'anno scorso era nata un'amicizia con una bambina bellissima, che si chiamava Islam, e che è morta di cancro, con i genitori in semi-solitudine sociale.
    E ho chiesto alle bambine se non preferirebbero fare religione. Loro mi hanno risposto di no. In tutto questo non c'era una critica nascosta a chi va in chiesa, però a volte quelle stesse persone si sentono chiamate in causa e dicono: "Non sono io che sono razzista, è lui che è negro".

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  17. Che meraviglia.
    Mio nipote ha 12 anni e "gira" con Xie, Shady e Kerim. E io sono così orgogliosa di lui e della sua indole comunista, cazzo.

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  18. Ah, poi io sono credente e praticante, ma anticlericale. Sono una cosa tipo cattocomunista, credo. Insomma, una bruttissima cosa, ma dentro mi sento così.
    Sarà una brutta malattia? Eh, mi sa.

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    1. come cazzo fai a praticare se sei anticlericale? :)
      (oddio, cattocomunista è una roba brutta, mi fa pensare a andreotti)

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  19. Posso essere d'accordo sia con te che con Lavinia?
    Perchè sono fermamente convinta che moltissime persone credenti (e ne conosco molte) non si preoccupino di razza, stato coniugale, situazione economica e familiare e siano contente che i loro figli vadano in classi multietniche e siano disposte ad aiutare chi ne ha bisogno; ma è anche vero che molte persone "stronze", che etichettano persone e categorie e dividono la società con la mannaia - "noi" e i "diversi" - si ammantano di frasi e comportamenti cattolici... che se Cristo sentisse quello che dicono in nome suo si rivolterebbe nel sudario... (per dire, escludere una - una sola- bambina dai compleanni mi sembra una cosa così cattiva, ma così cattiva...)

    Detto questo, devo dire che purtroppo è proprio desolante che chi non fa religione debba passare il proprio tempo davanti al computer con la bidella... e va bene che magari la bidella è una tipa tostissima o che così nascono amicizie, ma perchè cavolo questo sistema scolastico è ancora così soggiogato al vaticano da non organizzare attività formative alternative - e magari più stimolanti - all'insegnamento della religione cattolica?

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    1. aspetta Francesca. Ripeto: con questo post non volevo assolutamente insinuare che chi va in chiesa è uno stronzo. No. Tant'è vero che il primo commento è di Sara, e lei in chiesa ci va, come altri che hanno commentato questo post. Se vai indietro con la lettura del blog, ho espresso a volte ammirazione per persone che fanno delle cose per gli altri, ed erano spesso persone di chiesa. Ho parlato di quelli di Operazione Mato Grosso, e del prete che ha fondato la comunità di Marradi (Fi).
      Il fatto che io sono atea praticante non c'entra nulla con il post. Si parla di bambine e di sorellanza.
      Fatima suppongo venga invitata alle feste di compleanno, e suppongo che i suoi genitori non ce la portino per motivi che non so e sono affari loro. Volevo solo dire che Camilla ha legato con una bambina che probabilmente non è una di quelle "popolari", brave a scuola e con tante winx. Tutto qua.

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  20. Possiamo e dobbiamo imparare molto dai bambini. Loro sono puri. La tua bambina sembra molto sveglia, ha già capito come funzionano le cose!

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  21. Alla materna mio figlio ha avuto come unici compagni di sventura un bimbo cinese e uno peruviano. Lui era “il muto” ed era di diritto nel gruppo dei diversi, se vogliamo definirlo così. Si può essere discriminati per tante ragioni, in fondo. Quando è stato il momento della scuola ci si prospettava l’insegnante di sostegno. Allora ho cercato qualcuno che sapesse guardare oltre il silenzio del mio bambino e l’ho trovato in una scuola cattolica. Lì abbiamo avuto aiuto, flessibilità e accettazione. Mio figlio ora sta dentro e non fuori. Ora è un pezzo, magari un po’ diverso, del gruppo e i bambini lo accettano così, come accettano il bambino fortemente disabile che trascorre con loro qualche ora alla settimana. Ovviamente non lego accettazione a religione, io non sono praticante, ho studiato troppo la storia e le religioni per esserlo, ma credo, come Calzino.
    Penso anche che la naturale predisposizione accettante e non discriminate dei bambini possa essere conservata e stimolata nell’ambiente favorevole. Per Camilla è certamente l’esempio che ha in famiglia, nella classe di mio figlio aiuta molto avere una maestra fantastica che tratta tutti come persone speciali.

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  22. camilla sa guardare al di là delle apparenze, come tutti i bambini. certe volte, prima di sputare un giudizio, dovremmo guardare coi loro occhi. Fantastico.

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