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Mamma pare abbia trovato LA casa. La cerca da trent'anni. Va a stare in un bilocale, piccolissimo, ricavato nel fianco di una chiesa sconsacrata molto bella, che ha, di fronte, un piccolo labirinto fatto di sasso di fiume. La strada stessa per cui si accede all'appartamento è una mulattiera in salita, fatta di sassi.
Il trasloco si sta protraendo tantissimo, io e Mattia cerchiamo di aiutarla quando possiamo, ma malediciamo l'ennesimo luogo impervio dove trasportare il letto, la cucina, il divano.
Ho impiegato due sabati per vuotare la sua vecchia cantina. Vi avevo immagazzinato tante, troppe cose mie. Soprattutto libri.
Ho trovato il mio vecchio Devoto Oli, che racchiudeva sempre un fiore seccato tra le pagine sottili. Ho trovato un'edizione degli anni '60 del libro Cuore, e sul frontespizio c'era scritto: "30/03/1991, a Valentina per il suo ottavo compleanno". Una data amara: l'ultima volta che l'ho incontrato, due mesi prima che se ne andasse. E un ricordo amaro, su cui ho rimurginato per anni. "Allora, quanti anni compi?" "Otto, babbo". Aveva una tuta grigia.
Ho trovato il dizionario d'inglese, la grammatica italiana.
Ho trovato i miei libri, che in casa non so ancora dove mettere. C'era Furore di Steimbeck, e una vecchissima edizione di Pian della Tortilla, comprata a un mercatino. C'era Narciso e Boccadoro, di Hesse, che amavo tanto da ragazzina.  C'era L'anticristo e Così parlò Zarathustra. Nanà di Zola. Madame Bovary. E saggi impossibili, sul narcotraffico in Colombia o sul petrolio in Sudan.
C'erano due scatoloni pieni di borse: di mia mamma, di mia nonna. Le ho fatte mie per anni, poi le ho immagazzinate in cantina, convinta di essere una persona così poco interessante da non aver bisogno di cambiare costantemente borsa.
Ho trovato un'agenda del 2005, che fino al mese di luglio era piena di cuoricini e faccine. "Oggi vado a Sanremo dal mio amore", "Ho superato l'esame di informatica (!!!)". Man mano che sfogliavo le pagine, da luglio in poi, ho trovato solo righe vuote. Quanta tristezza mi metteva quell'agenda vuota. E le amiche che incontravo, che mi chiedevano "Cosa fai ora, oltre a tenere le bambine?". E io pensavo all'agenda vuota e non sapevo che rispondere.
Ho trovato una vecchia guida di Bologna, degli anni 70, che la mamma del mio ex mi prestò quando mi iscrissi all'università, e lo sapevo a cosa pensava: che avrebbe dovuto finire Economia, invece di rimanere incinta.
E ho trovato la coperta gialla del Donatore, i suoi fumetti, un rasoio elettrico.
Cose che due anni fa ho messo via, pensando con amarezza che la nostra favola era finita.

A pensarci con il senno di poi, anche l'amarezza mi sembra dolce.
Ed ho riportato a casa i miei scatoloni.

Commenti

  1. Porca miseria.
    Faccio bene io a buttare sempre via tutto.

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  2. Da mia madre è impossibile ritrovare vecchi ricordi: lei butta via tutto, convinta che tanto "a cosa serve?", nel senso che se a lei non importa, non impoorta a nessun altro.
    Quindi meglio non lasciare niente a casa sua perché nel giro di sei mesi finiscono nella spazzatura o nei contenitori della roba usata.

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  3. Che poi mi sembra che a leggere 'ste cose tue ( che sai che mi toccano nel profondo) così tue sia come leggere di nascosto la tua agenda...
    Anch'io accumulo, scatoloni e ricordi, che fanno anche male, sì, ma che mi hanno portato fino a dove sono ora, a come sono ora...
    Sei una persona meravigliosa, Valentina, davvero, grazie perchè scrivi e per quello che scrivi.

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  4. I vecchi ricordi affascinano sempre, i primi tempi che sono andata a vivere da sola, la prima cosa che facevo quando tornavo a casa dai miei era entrare nella mia camera e frugare nei miei cassetti...come se tutte quelle cianfrusaglie orribili (monnezza prevalentemente:mollette rotte, portafogli orribili abbandonati, numerosi cappotti con la cerniera rotta, maglie anni 80 ecc.ecc.)mi restituissero contatto con la mia infanzia. Peccato che ora nella mia stanza ci sia lo stodio di mio padre.E menomale che i figli so piezz'e core

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  5. Un post molto bello, ricco di quella malinconia buona che fa sospirare e vela di piacevolezza anche momenti tristi.
    Anche io adoravo Narciso e Boccadoro, ai tempi dei tempi.
    Ma come fai a mettere la firma in calce alla fine del post!?!?

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  6. Tu immagina Valentina che ti sto scrivendo adesso dalla camera di quando ero ragazzo rimasta intatta, ancora con tutti i miei libri, la mia scrivania. No, il letto non c'è più. Basta che tocchi qualcosa e partono a cascat5a i ricordi. Ciao.

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  7. @alberto: potresti condividerne qualcuno...

    @ford: non è farina del mio sacco, ti giro la mail di vince simo, anzi, la giro a julez che non so bene qual è la tua email...

    @sere: ebbè...non smettiamo mai di essere figli...

    @bianca: ma sai, alla fine la lettura dei blog è sempre un po' voyerismo...grazie a te!

    @dalle8: simpatica la tua mamma!

    @benedetta: mannò, a me la malinconia fa sentire viva, perchè buttare tutto?

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  8. Polly dolce, a volte è bello guardare indietro e rivivere tutto, come toccare delle cicatrici in rilievo. Ci si ricorda il male, ma anche tutto ciò che ha gravitato intorno, emozioni forti, momenti indimenticabili che ci fanno crescere e che fanno crescere la tua famiglia di donne. Orgogliose e decise. Sempre.
    E belle. Non l'avevo ancora detto?

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  9. Davvero bello questo post, in particolare mi piace il tuo modo di vivere, forse è meglio dire convivere, coi ridordi, questo non lasciarsi attanagliare dalla nostalgia. Io sono troppo pessimista e malinconica per riuscirci.
    Sei una gran bella persona Polly.

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  10. t'hanno già scritto tutto.
    bel post.. malinconico..
    ma io ci sguazzo nella malinconia a volte.. e non butto niente.. so..
    1 bacio
    e.

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  11. Ciao, ti scopro oggi e mi piacerebbe leggere anche i post precedenti, puoi mettere un archivio cosi comincio proprio dal primo?
    sara

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  12. Mettiamo da parte troppe cose, anche le inutili, quando arriva il trasloco diventa un suplizio mettere ha posto quelle vecchie cose che non servono più...
    Buona serata e riposati un po',
    Tomaso

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  13. quando scrivi questi ricordi vorre essere lì a darti uno strizzabbraccio anche se poi avrei paura di romperti.

    p.s. mio nonno dava nomi "da cristiani" ai gatti ;)

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  14. io ho appena riaperto due piccoli scatoloni con tutti i miei ricordi più cari, agendine di quando ero veramente piccola, bigliettini amorosi (sempre prediletto fidanzati grafomani), agende di scuola, tutte le lettere e le cartoline. Sono stata un po' male poi ho buttato via più di metà roba. I diari più duri però sono ancora li da rileggere e proprio non ne ho voglia. Ora bruciano nell'armadio di fianco al mio letto. Sei stata brava.

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  15. mi hai commosso...hai toccato un puntolino nascosto nascosto....

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  16. ma che casa poetica ha trovato tua mamma... che meraviglia!

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