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LA PRESSAPOCHISTA E GLI IMPEGNI DI LAVORO


Questo è ciò che accade a una pressapochista come me quando è in agenda un incontro di lavoro: mica il colloquio o l'occasione della vita, ma un semplice impegno che richiede un minimo di presenza e preparazione.

La pressapochista di professione, nella fattispecie io, esce con un vestito nero, sobrio ma dignitoso, e un velo di fard sulle guance di un pallore tardo autunnale. Solo alla prima tappa, cioè al distributore, mi accorgo di aver avere ancora le infradito a pois che utilizzo in piscina e a casa e che tolgo in caso di ding dong qualunque, fosse anche la postina. Poco male, è una situazione che capita a tutte, una volta nella vita. Che sia capitato proprio oggi fa parte del mio consueto carnet tragicomico.
Quando non si può tardare è matematico incrociare, per strada, il pensionato con il cappello e il diciottenne alle prese con l'esame di guida, che inchiodano violentemente per fare attraversare una formica proprio mentre detengo il kajal nella mano destra e il mascara nella sinistra, con un occhio rivolto alla mia immagine riflessa nello specchietto retrovisore e uno rivolto alla carreggiata. Scanso per un pelo l'incidente mortale e decido di passarmi un velo di rossetto sulle labbra solo al semaforo. Intanto noto le mie dita completamente blu, a causa di un tempestivo cambio di cartuccia alla stampante.

Mi dibatto per qualche minuto nell'indecisione: meglio il finestrino aperto e i capelli stravolti, o l'ascella pezzata per il caldo e i capelli a posto?
Non ve l'ho detto? La mia auto ha un simpatico difetto di fabbrica: d'estate tende a spegnersi, soprattutto nelle situazioni difficili, come domenica che mi recavo a Palazzuolo sul Senio detta anche Buco-del-culo-del-mondo, o quando accendo l'aria condizionata. L'anno scorso per esempio, alla prima primaverile accensione del condizionatore, ho subito notate il cofano fumare, e, siccome non era un giamaicano che si faceva una canna, ma il motore che stava per pigliare fuoco, sono andata al lavoro in autostop con un idraulico in furgone che passava di lì e non ho mai più cercato un po' di frescura nell'abitacolo nero, rovente e con i sedili in pelle.
Dicevo, niente condizionatore uguale scelta tra capello al vento e ascella pezzata. In questo caso ho deciso di fidarmi dell'efficacia del deodorante del discount; quando l'abitacolo ha raggiunto una temperatura caraibica con tanto di condensa sul parabrezza, mi sono decisa ad aprire il finestrino. Il risultato è stato il disfacimento del mio chignon manco avessi appena fatto sesso acrobatico, e un afrore ascellare misto tra Ocean breeze e scalogno autoctono.
Comunque. Alla fine sono arrivata.
Ovvio che in questi casi non trovi mai il parcheggio nel raggio di 2 km. E che infine ti piazzi in "sosta con disco orario". E che cerchi furiosamente il suddetto nel cruscotto, sotto ai pedanini, nel baule. E che infine ne trovi un pezzo qua e un pezzo là e non ti chiedi neanche come è finito così ridotto. Ma, siccome i vigili urbani e gli ausiliari al traffico sono notoriamente comprensivi, puoi sempre scrivere a mano l'ora di arrivo con una matita per occhi sul retro dell'estratto conto che naviga nella tua borsa in cerca di occupazione.

Poi c'è il rituale dei fogli da riciclo estratti dalla borsa per prendere appunti, facendo attenzione a non far notare che sul retro dei suddetti campeggiano le Winx da colorare, o un'interessante topic di qualche forum su come smacchiare mutandine scagazzate; l'interlocutore che, impietosito dal tuo scrivere con un pastello giallo senza punta, ti presta una bic; il tuo cellulare che non era stato spento e che, manco a dirlo, è dotato di una suoneria imbarazzante che dovresti deciderti a cambiare e che fa " e Carletto chi è, è un bimbo che si allunga sette metri e trentatrè".

La nota positiva comunque, è che posso sempre dare alle mie figlie la colpa di tutto ciò. Essere madri è una gran figata.

Commenti

  1. Qui, cara mia, sfondi una porta aperta..
    sul topic "figuredemmerda lavorative" potrei scrivere otto volumi..

    e' vero essere madri è una figata...pensa a chi come me ste robe le fa quotidianamente ed all'attivo ha n. zero e dico zero creature..

    Come quando durante una riunione di lavoro davanti a dieci persone, ho fatto leggere al capo dei capi (io ho tanti capi, mica uno solo, eh..) una relazione riassuntiva, e nel mezzo del fascicolo il Vossignoria suddetto ha trovato un mio assorbente lines petalo blu (per fortuna ancora da usare..) formato maxi...

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  2. Spero che il selezionatore non sia uno di quelli che piuttosto che vedere il positivo nelle persone vende i reni di sua madre diabetica. Entrambi.
    Speriamo che noti l'eleganza nel disordine, la creatività nei pastelli e la solidità nell'estratto conto... o forse questo no?!

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  3. Come al solito meriti di essere letta prendendosi 5-minuti-5 di pausa dal lavoro per ricaricare la batterie per il pomeriggio. Comunque sarebbe stato molto peggio se la pressapochista fosse stata attesa ad un incontro per un colloquio di lavoro e non per un impegno di lavoro! Mi è venuto in mente il film di Muccino (La ricerca della felicità) con Will Smith che si presenta al colloquio tutto sbrindellato!!!

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  4. Anche questo post è una figata! Mi sono smascellata dal ridere! Anche perchè mi sono rivista in molti punti (pallore, ascella, no parcking ecc...)

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  5. ti capisco, oh come ti capisco....

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  6. Sei mitica!!!
    Che dire...sto ancora ridendo...c'est la vie.
    Capita e capita quando non vorresti, ma capita e poi ci si ride su e tanto.
    Buona giornata

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  7. wowowowow i fogli da riciclo!!! mio marito li odia io invece sostengo la necessità di scrivere in entrambi i lati e quindi....ti sostengo!
    quanto al resto...vedrai che col tempo imparerai ad organizzarti, io ero così ma ho preso certe bastonate che te le raccomando e ho imparato che prepararsi prima è come vincere mezza battaglia!!

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  8. Pat pat. Poveri i miei nani. Hanno sempre loro la colpa per tutto ciò che accade. L'è ver!!

    Ahahaha

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  9. Certo che è una gran figata, e pure un'ottima scusa..pensa che io ste robe qui le faccio avendo all'attivo 0 e dico 0 numero di figli..

    Un episodio clamoroso su tutti:
    Ufficio, interno giorno.
    Durante una riunione con il capo dei capi (io ho tanti capi, mica solo uno, non sia mai), Vossignoria mi chiede di passargli il fascicolo con i punti del giorno preparato da me la sera prima..lo esamina con cura pagina dopo pagina, fino ad arrivare all'ultimo foglio dove ahime, trova ben nascosto uno dei miei Lines seta ultra con ali extra (per fortuna non usato..) volevo morire..

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  10. ciao pollywantsacracker, mi puoi mandare in privato il tuo indirizzo? sono felice di comunicarti che hai vinto il quaquerello. la mia mail la trovi sul blog! ah, e ti ho messo anche nell'elenco dei blog che seguo. baci!

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  11. ma c'era già il mio commento!
    allora rileggetevi due volte la storia del lines seta ultra..solo io..

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  12. tu sei un mito, lo sapevi?? allora...sallo!!!!

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  13. voglio anch'io la suoneria di Carletto il principe dei mostri!

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  14. @lauraGDS: era una licenza poetica, ho cambiato cellulare e quella suoneria non l'ho più! (oserei dire: per fortuna!)...ho optato per un sobrio drin

    @chica: sollo! ;)

    @sononera: non so che era successo ai commenti, non apparivano! misteri della tecnologia!

    @erounabravamamma: che onore! (sia il quaq. che io nella tua blogroll!) a prestoooo.

    @bis: ne sai qualcosa? :)

    @emily: riciclo for ever, peccato che lavoro in un centro medico e faccio disegnare le mie bimbe sulle analisi del sangue della gente, w la privacy! p.s.: non ditelo in giro.

    @calzelunghe, zicin e ulcy: ma allora sono in buona compagnia!

    @siredward: ihih, no, sbrindellata per fortuna non sono mai arrivata. però una volta sono passata in una redazione con cui collaboro con il correttore per le occhiaie non spalmato, figurati! la fortuna è che avevo carolina neonata al seguito e avranno pensato che fosse colpa sua che mi dava troppo da fare :)

    @julezz: fortunatamente non era un colloquio, ma solo un'intervista all'assessore...ma se avesse visto l'estratto conto, mi avrebbe fatto pat pat sulla spalla e mi avrebbe dato un euro per il caffè...

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  15. Le infradito a pois sono notoriamente colpa dei figli: te le infilano a tua insaputa :-))

    Mi hai fatto sorridere molto, il che oggi era proprio necessario.

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  16. Oggi la mia giornata e incominciata maluccio e in maniera nervosa, ho letto questo post e mi hai fatto sorridere ribaltando l'umore. Anche la mia cagnolina sta ancora ridendo per come hai scritto questo bellissimo post che però vedo anche come realtà di tante donne. Se fossi un vigile urbano che deve darti una multa e ti dovessi vedere in quelle condizioni, ti lascierei andare per pura pietà umana. Buona giornata, Mao

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  17. io mi sono dotata di disco orario solo poche settimane fa - prima scrivevo sempre un bel bigliettino con scritta l' ora d' arrivo. mai presa una multa.
    scusa, non è mica obbligatorio averlo!

    ciao! paola

    p.s. e non ci dici com' è andato il colloquio???

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  18. @paola: non era un colloquio, dovevo semplicemente vedere un assessore...ma dove l'hai trovato il disco orario?
    @dalle8alle5 e mao:sapere di avervi strappato un sorriso in una brutta giornata mi lusinga molto :)

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  19. marò, polly, sai che lunedì sono andata al lavoro con le crocs (tarocche) verde fosforescente? Me ne sono accorta a metà strada, son dovuta tornare indietro...e manco potevo dare la colpa alal figlia, è al mare con i nonni...

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  20. Meglio pressapochisti che precisini, sono così antipatici i precisini.

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  21. ALBERTO SONO CON TE AL 125%

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